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San Marino: il territorio, strumento a servizio dell’economia

da Redazione

Intervista a 360 gradi al neo Segretario di Stato Matteo Fiorini. Centrale del Latte, autosufficienza energetica, rifiuti, viabilità e Parco Scientifico e Tecnologico.

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di Alessandro Carli

 

Il territorio sammarinese, in passato, è stato generatore di economia, specie nel settore edilizio, ma non è mai stato inquadrato in un piano organico. La mission del neo segretario di Stato al Territorio, Matteo Fiorini (nella foto), parte da questa fotografia: “Dobbiamo ripensarlo non più come fonte di economia, bensì come strumento al servizio dell’economia. Questo passaggio può avvenire partendo da due punti: la consapevolezza della limitatezza delle risorse del territorio, che è un bene prezioso, e il periodo storico, che richiede un nuovo modello di sviluppo”. Il ventaglio di argomenti da trattare assieme al Segretario sono molteplici, sia per motivi di interconnessione tra i tanti comparti che danno linfa all’economia del Titano sia per l’humus da cui proviene Matteo Fiorini: lavorativamente infatti, si muove dalla grande famiglia del Gruppo SIT. Una “scuola”, sottolinea lo stesso Segretario, di grande aiuto: “Mi ha fatto capire che i risultati si possono ottenere solo ponendo al primo posto la correttezza dei rapporti umani, la collaborazione e il senso di appartenenza”.


Segretario Fiorini, da dove riparte il suo dicastero?

 

“Certamente da un lavoro su piani differenti. Sotto il profilo normativo, c’è sul tavolo la legge sulla riforma del catasto e la riforma del testo unico. Parimenti, va promosso un dialogo costruttivo con la società per affermare che la tutela del territorio non può avvenire attraverso l’immobilismo ma solo dall’individuazione di interventi mirati, lungimiranti e soprattutto condivisi. E’ necessario migliorare e riqualificare l’esistente, anche attraverso una serie di scelte coraggiose che possano prefigurarsi come elementi di sviluppo strategico”.


Uno dei nodi atavici è rappresentato dalla Centrale del Latte, che da anni fermenta…

 

“Il mio impegno è quello di continuare la trattativa già intrapresa dal governo precedente. Credo debba essere messa in piedi una sinergia tra pubblico e privato, nel segno della qualità e della sostenibilità economica. Sono in essere alcune sacche di resistenza, ma oggi la situazione non è più sostenibile. Occorre un progetto industriale innovativo, in grado di valorizzare il settore”.


La sua segreteria ha anche la delega all’agricoltura.

 

“Mi concentrerò nel continuare la strada intrapresa, che punta sulla qualità dei prodotti: ritengo siano un grande veicolo di cultura, di tradizione e di identità. L’internazionalizzazione delle imprese passa anche attraverso i prodotti della terra. Tutto però deve rientrare in una logica di nicchia: abbiamo alcuni limiti per quel che concerne i volumi produttivi, e quindi è impensabile accedere alla grande distribuzione. Ma la qualità è ampiamente riconosciuta, anche fuori dai confini di Stato”.


Territorio significa anche viabilità. La Statale 72, che collega Rimini al Titano, presenta alcune criticità.

 

“Oggi la superstrada ha la connotazione di ‘strada del commercio’, una vocazione più naturale. La sua capacità di asse a media o alta velocità si è notevolmente indebolita nel tempo. In futuro, credo debba essere considerata la necessità di mettere in sicurezza l’arteria. Ritengo sia opportuno realizzare uno studio di fattibilità di nuove vie di comunicazione, più moderne. In questo senso, ci si deve aprire culturalmente a un asse più operativo, a un’intesa tra il pubblico e il privato”.


Altri temi di stretta attualità, i rifiuti e l’energia.

 

“L’autonomia energetica è un fattore strategico nel concetto di sovranità. Non si può pensare di essere padroni del nostro destino se non si sviluppano una serie di percorsi virtuosi sempre più votati all’autosufficienza. In merito ai rifiuti invece, stiamo intensificando la collaborazione con l’Emilia-Romagna e con altre regioni italiane per permettere al Monte una sostenibilità nella gestione dei rifiuti. L’obiettivo dichiarato, per il futuro, è di riuscire a ridurre i rifiuti e a differenziarli maggiormente”.


Altro grande progetto, il Parco Scientifico.

 

“E’ senza ombra di dubbio una grande occasione per la Repubblica, sia dal punto di vista economico che culturale: può difatti valorizzare la formazione dei giovani e creare opportunità di occupazione. Va ‘popolato’ di segmenti produttivi ad alto valore aggiunto, di imprese che operano nella ricerca e nella sviluppo, votate all’innovazione. Credo anche che vada pensato in forte collegamento con l’Università e con tutto il sistema produttivo locale”.  

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