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Diario della crisi del 15 febbraio 2013

da Redazione

Pare un altro segno indelebile della crisi che ormai strappa, lacera verticalmente e orizzontalmente un’intera epoca. Non era mai successo. Una sola volta nel 1294.

 

di Saverio Mercadante

 

Pare un altro segno indelebile della crisi che ormai strappa, lacera verticalmente e orizzontalmente un’intera epoca. Non era mai successo. Una sola volta nel 1294. E per altre ragioni. Le dimissioni di un Papa, un fatto quasi inconcepibile, sconosciuto alla maggioranza dei fedeli. “Non si può scendere dalla Croce”, hanno scritto sui giornali i retroscenisti che riportavano i commenti delle stanze vaticane. Eppure è successo, Benedetto XVI, ha spiazzato tutti, anche se da mesi le indiscrezioni si accavallavano intorno al possibile abbandono del magistero pietrino. La crisi sembra ancora una volta rifondare certezze secolari. Il gesto del Papa, da questo punto di vista, sembra modernissimo nell’era dell’eterno presente della post modernità. Affronta il tema della debolezza umana, degli anni che passano, ne prende atto, con enorme coraggio, verrebbe da dire con enorme spirito laico.

Prendiamo atto anche che è ancora un anno nero quello appena concluso per le aziende italiane: 12.000 fallimenti, 2.000 procedure non fallimentari e 90.000 liquidazioni. Oltre 104 mila imprese sono entrate in crisi o hanno dovuto chiudere i battenti, un valore che supera quello già molto elevato del 2011 (+2,2%). Sono le cifre rese note da Cerved, azienda specializzata nell’analisi di impresa.

Prendiamo atto anche che il numero di “nuovi senzatetto”, sempre di più i laureati o i professionisti, è salito a livelli senza precedenti per un paese europeo: le stime ufficiose in Grecia parlano di 40 mila persone hanno perduto la casa esclusivamente per la crisi economica e non sono né drogati né mentalmente instabili. E’ un paese che ha molte colpe. Anche se molti pensano che sia l’effetto delle misure draconiane in cambio degli aiuti europei per non far fallire lo Stato. La Grecia, secondo i ministri finanziari dell’area euro, sta rispettando i suoi impegni, ottenendo così l’ok al pagamento della prossima tranche il 21 febbraio.

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