Home NotizieSan Marino Marco Tura, CDLS: “In cinque anni persi mille posti di lavoro”

Marco Tura, CDLS: “In cinque anni persi mille posti di lavoro”

da Redazione

Dall’inizio della crisi persi oltre mille posti di lavoro, pari al 17% degli occupati.  Dunque è necessario armonizzare il risanamento dei conti pubblici con un piano di sviluppo che punti sull’economia reale e sulla costruzione di nuovi posti di lavoro.

 

E’ l’impegno di fondo indicato dal segretario CDLS, Marco Tura, nella lettera inviata ai circa 3.500 iscritti in occasione della campagna di tesseramento. “La crisi scoppiata cinque anni fa continua a colpire duro – scrive Marco Tura – Il settore privato, e in particolare il comparto manifatturiero, continua a pagare un prezzo salatissimo con chiusure aziendali e licenziamenti: dall’inizio della crisi ha perso infatti oltre mille posti di lavoro, pari al 17% degli occupati; mentre sul fronte del bilancio pubblico il nuovo Governo ha dichiarato lo stato di emergenza, avviando un percorso di tagli alla spesa e inasprimento della pressione fiscale prevedendo per il 2013 una serie di interventi”.La Confederazione Democratica, continua la lettera, ” non mette certamente la testa sotto la sabbia ed è pronta a dare il proprio contributo per fare uscire il Paese da questa difficile situazione”. Anche per questo diventa indispensabile riprendere il cammino della Riforma Tributaria: “Strumento fondamentale per affermare equità e giustizia sociale”.

Il segretario CDLS ricorda inoltre che il bilancio dell’anno appena trascorso non è tutto negativo: “Il punto fermo è la doppia svolta contrattuale che ha interessato gli 8 mila lavoratori del settore industriale e di quello pubblico e che poi ha aperto la strada alla firma dei contratti commercio e turismo”.

Sul fronte privato, scrive, la Federazione Industria della CSU ha chiuso la dura vertenza con un contratto che dà fiducia e prospettiva ai lavoratori e alle aziende: “Contratto approvato dopo una lunga maratona nelle fabbriche, che ha registrato una straordinaria partecipazione e un ampio consenso da parte dei lavoratori”. Mentre in merito alla vertenza della PA sottolinea “il grande senso di responsabilità dei dipendenti pubblici che hanno condiviso un contratto senza aumenti retributivi”.

“Non è un caso che il lungo stallo contrattuale – fa notare il segretario Tura – è stato superato dopo il libera dei Garanti al Referendum Salva Stipendi, iniziativa referendaria che vuole agganciare gli stipendi all’inflazione durante i periodi non coperti da contratto, con il chiaro obiettivo di proteggere le retribuzioni e insieme rompere l’immobilismo contrattuale”.

Per questo, conclude, “con grande fiducia siamo pronti ad affrontare insieme a voi il tragitto che ci porterà al voto referendario, perché difendere il valore delle retribuzioni significa difendere la dignità del lavoro”.

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