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Augusto Betiula immagina emozioni

da Redazione

Intervista al “fotografo di San Marino” per capire il significato di un click. Pronto per l’estero: “Ho alcuni contatti con due gallerie di Parigi e Zurigo”.

augusto betiula

 

di Alessandro Carli

 

Lo avverti dalla luce che ha negli occhi. Lo capisci dalla voce, che è calma, quasi colorata. Lo avverti con nitidezza quando lo vedi, e parli – nel senso di scambio, di dialogo – che Augusto Betiula (nickname), fotografo di San Marino, ama l’arte. E vive nell’attimo che ferma l’infinito. L’artista ci ha raggiunto in redazione, per parlare di immagini e per immagini.


Ripercorriamo la storia…

 

“Ho iniziato a fotografare molti anni fa, a pellicola. Poi ho seguito qualche corso. Assieme a mio padre, mi recavo nella camera oscura e passavo molto tempo a sviluppare e stampare in bianco e nero, con un vecchio ingranditore Dust. Nasco quindi dalla pellicola, in una Padova che – in quegli anni – prestava grande attenzione alle immagini: venivano organizzati molte esposizioni. L’occhio del fotografo poi si è acuito con i long playing musicali: volendo capire chi erano i musicisti, osservavo con particolare cura le copertine e i tagli fotografici. Attualmente scatto ai concerti (Augusto Betiula ha un blog, http://music-is-my-secret.blogspot.it/ in cui ferma e racconta, anche con le parole, le emozioni della musica, ndr) ma anche nella mia città, San Marino”.


La luce – che nella fotografia è indispensabile – di ieri, la strada del presente.

 

“Oggi scatto anche in digitale, anche se non ho dimentico l’analogico. Utilizzo le toys camera (le macchine fotografiche che oggi vengono racchiuse sotto il nome ‘Lomography’, la Holga e la Diana, ndr), la mia vecchia Nikon che monta le pellicola 135 mm. e la Fuji Instant, una specie di Polaroid orizzontale. E’ chiaro che quando devi lavorare sulle fotografie professionali, che richiedono tempi molto ristretti, la pellicola ti fa correre il rischio di essere lento, quindi opero con la digitale”.


Le strade della fotografia sono variegate. Augusto Betiula quali percorre?

 

“La fotografia autoriale e quella industriale. Per la prima ho avuto alcuni contatti con due gallerie, una a Zurigo e una a Parigi. Nel mondo dell’arte, la fotografia ‘funziona’. I collezionisti investono, e apprezzano molto gli scatti. Il mercato è piuttosto vivace, anche perché la fotografia ha raggiunto lo status di ‘opera d’arte’. La seconda invece è in grande espansione. E’ partita dagli Stati Uniti d’America e sta arrivando anche in Europa. Le imprese cercano foto d’autore: vogliono un’immagine che sappia superare il prodotto e che sappia raccontare le persone, l’anima delle aziende. Il lavoratore viene messo al centro, lasciando un po’ in disparte quello che l’impresa produce”.


Ha recentemente lavorato anche a San Marino.

 

“A gennaio il Teatro Titano ha ospitato ‘Resonance ensemble’, un concerto giocato sulla musica e la fotografia. Sul palco, le note di Roberto Monti e Marco Tamburini dialogavano con le immagini di alcuni fotografi sammarinesi. Io ho partecipato con una cinquantina di scatti, proiettati sullo schermo posizionato sul fondale. Stiamo valutando di portare questo progetto anche in altre città, magari coinvolgendo alcuni artisti del luogo. Ho poi eseguito gli scatti del backstage di Valentina Monetta, la cantante sammarinese che a maggio parteciperà all’Eurofestival, in programma in Svezia”.  

Su www.sanmarinoweb.com anche una videointervista ad Augusto Betiula, sul significato della fotografia e sul-l’emozione dei click.

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