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San Marino, gestione rifiuti. Le domande dei lettori: database online, cassonetti

da Redazione

Può accadere di trovarsi in una situazione di necessità di smaltire o recuperare i rifiuti. In caso di rifiuti misti, vale la pena di dividerli? E’ un obbligo di legge o ha anche una convenienza economica?

 

di Mirkare Manzi

 

Vasta, vastissima è la materia della gestione dei rifiuti: casi pratici, ricerca delle normative, codici CER, imballaggi. E, purtroppo, anche in qualche comportamento che definiamo, con un eufemismo, poco corretto e rispettoso. Dall’inizio dell’anno, abbiamo voluto aprire una finestra di dialogo con i lettori: una sorta di “domanda e risposta” – come potrete leggere nella rubrica – su diversi argomenti. In questo numero abbiamo selezionato tre interrogativi, che riteniamo essere di interesse comune.

 

Esiste online un database istituzionale in cui reperire le normative sulla gestione dei rifiuti e le aziende autorizzate che lavorano in questo campo?

 

“Certamente. Sul sito dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, www.iss.sm. Nella home page difatti, nella parte in basso a sinistra, si trova una casella denominata ‘tutela ambientale’. E’ facilmente riconoscibile perché appare l’immagina di una mano che sorregge un disegno colorato della Repubblica di San Marino. Qui si possono trovare tutte le informazioni sulla corretta gestione. Per chi fosse interessato a conoscere la normativa, con un click si può accedere a tutti gli accordi firmati tra la Repubblica di San Marino e l’Italia, i codici CER, le regole dei rifiuti e la modulistica. Quest’ultima, particolarmente utile alle imprese. E’ inoltre possibile trovare l’elenco, autorizzato dal dipartimento, delle aziende sammarinesi ed italiane che si occupano di trasporto e/o stoccaggio dei rifiuti”.


Può accadere di trovarsi in una situazione di necessità di smaltire o recuperare i rifiuti. In caso di rifiuti misti, vale la pena di dividerli? E’ un obbligo di legge o ha anche una convenienza economica?

 

“Dipende dai volumi e dalla quantità del materiale: in caso di piccoli volumi, è un costo e conviene conferirli al centro di San Giovanni, gestito dall’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici che con il supporto dei dipendenti dell’AASS, verranno posti negli appositi cassonetti. Se l’area è invece ampia, ad esempio 40 o 50 metri quadrati, conviene portarlo presso un impianto di cernita. In questo specifico caso difatti, i costi verranno abbattuti in quanto una buona parte, verrà recuperata.


Percorrendo le strade della Repubblica di San Marino, capita di imbattersi in materiale posizionato fuori dai cassonetti. A chi spetta il recupero dei materiali? Esiste una normativa che legifera questa situazione?

 

“Il codice ambientale numero 44 del 2012 comprende una serie di articoli che riguardano le sanzioni per questo tipo di reato: amministrative e penali. La rimozione e il recupero spetta all’AASS. Con grande frequenza infatti gli addetti dell’Azienda si fanno carico di questa forma di ‘malcostume’, di poca educazione e rispetto. Vorrei però aggiungere una considerazione, che esula gli aspetti prettamente legati alle sanzioni e alla cattiva abitudine dell’abbandonare una serie di oggetti fuori dai cassonetti. La maggior parte delle volte si tratta di materiali recuperabili al 100%, e che quindi i loro costi sono relativamente contenuti. Spesso infatti si ritrovano batterie esauste, monitor, televisori, frigoriferi o lastre di vetro. Tutti, lo ripeto, facilmente recuperabili”.  

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