L’interessamento di Maxdo Group Ltd, importante gruppo finanziario, è figlio di relazioni intessute per anni.
di Loris Pironi
Si parla tanto, in questi giorni, del possibile ingresso di capitali esteri – cinesi, nello specifico – in Repubblica. Se n’è parlato tanto, soprattutto a sproposito. L’interessamento di Maxdo Group Ltd, importante gruppo finanziario, è figlio di relazioni intessute per anni. È il frutto del lavoro portato avanti dall’Agenzia per gli Investimenti Diretti Esteri, che peraltro finora è solo un abbozzo di quello che potrebbe o dovrebbe diventare.
“L’attività svolta dall’Agenzia sta dando i suoi primi frutti – afferma Silvia Della Balda, coordinatore dell’organismo – l’ipotesi di un interessamento di questo importante gruppo cinese conferma l’avvio effettivo di questa attività di promozione del sistema Paese”.
Il primo approccio con Maxdo Group, conferma Della Balda, è avvenuto in occasione della trasferta a Shanghai per l’Expo del 2010. “In quell’occasione abbiamo colto l’opportunità per ottimizzare il viaggio e fare attività di promozione del sistema San Marino. Allora incontrammo Camera di Commercio e associazioni turistiche, ma anche singoli gruppi imprenditoriali. Abbiamo seminato, e il frutto oggi è dato da alcune dichiarazioni di interesse circa investimenti in Repubblica. Quella di Maxdo è la più concreta, per ora”.
A che punto siamo? “Dopo il primo incontro, le relazioni sono state tenute dal nostro collaboratore residente a Shanghai, Davide Righi e, maturati i tempi, loro stessi sono venuti a San Marino: una prima volta per visitare e conoscere il nostro Paese, durante la seconda visita hanno incontrato il Governo e discusso il loro interesse che ora si sta concretizzando. Si sono impegnati a formalizzare una proposta concreta a breve. Poi vedremo”.
Se Maxdo Group sia un gruppo serio non ve lo chiediamo neanche…
“Spero che non ci sia bisogno di domandarsi anche questo… Il problema è legato a come vengono gestite certe informazioni. Il giornale che ha pubblicato la notizia ha fatto il suo dovere, ma quando non c’è ancora niente di concreto l’attenzione deve essere massima. Informazioni non corrette possono ingenerare commenti e reazioni distanti dalla realtà e sarebbe un peccato che opportunità importanti come questa venissero compromesse per eccesso di leggerezza. Il dialogo sull’internazionalizzazione sta dimostrando ancora difficoltà a emergere. Ciò che ne è scaturito ne è un esempio e a questo proposito colgo l’occasione per chiarire un aspetto: posso assicurare che nessuno ha mai chiesto né tantomeno proposto di cedere pezzi di territorio e che l’iniziativa imprenditoriale in questione è tutt’altro che una speculazione edilizia o immobiliare”.