Home NotizieSan Marino Mancata Franchigia – Tamagnini (CSdL): “E’ un errore che si può rimediare”

Mancata Franchigia – Tamagnini (CSdL): “E’ un errore che si può rimediare”

da Redazione

L’on. Pizzolante sbaglia quando afferma che dovevano accorgersene i sammarinesi. Il Decreto milleproroghe del febbraio 2012 (ancora non c’era la franchigia) stabiliva che per l’anno 2013 l’anticipo si sarebbe dovuto pagare sull’intero importo. Quando, successivamente, è stata introdotta la franchigia per il 2013, non si è provveduto a correggere lo stesso milleproroghe.

 

L’on. Pizzolante sbaglia quando afferma che dovevano accorgersene i sammarinesi. Il Decreto milleproroghe del febbraio 2012 (ancora non c’era la franchigia) stabiliva che per l’anno 2013 l’anticipo si sarebbe dovuto pagare sull’intero importo. Quando, successivamente, è stata introdotta la franchigia per il 2013, non si è provveduto a correggere lo stesso milleproroghe.

“Non è mia abitudine rispondere citando le persone – afferma Il segretario generale della CsdL –  ma in questo caso ciò che ha affermato l’on.le Pizzolante rispetto a quella che sembra l’ennesima presa in giro nei confronti dei frontalieri esige una risposta precisa, seria e scevra da ogni interesse di parte. Intanto sostengo che il Governo del mio paese dovrebbe togliere immediatamente quella odiosa tassa etnica che è stata introdotta con il famigerato art. 56 della finanziaria 2011. Non esiste al mondo uno Stato che fa pagare le tasse in base alla provenienza geografica; o meglio, di paesi simili ne sono esistiti, ma non avevano nulla a che vedere con i principi generali della democrazia, principi che invece ritengo debba avere ben saldi il mio paese.Credo peraltro che le tasse andrebbero pagate nel paese dove viene prodotto il reddito; poi, attraverso convenzioni bilaterali e multilaterali, si dovrebbe provvedere al ristorno di una parte dell’introito allo Stato di provenienza, a copertura del finanziamento del diritto di cittadinanza che la residenza garantisce ai propri cittadini. Ciò accade fra RSM e Italia in forza della convenzione bilaterale del 1974; quindi per i lavoratori frontalieri a San Marino, oltre che loro stessi paga anche lo Stato di San Marino, attraverso il versamento all’Italia della quota sanitaria.Premesso ciò, si dà atto del ruolo positivo svolto dai parlamentari del circondario Emilia Romagna-Marche, che hanno preso a cuore in modo bipartisan la vicenda frontalieri, e hanno alleviato una parte dei loro patemi, riuscendo ad ottenere la proroga della franchigia anche per l’anno 2013, oltre che a fare arrivare le istanze dei lavoratori italiani occupati a San Marino fino a Roma. Proprio relativamente all’ultima proroga, l’affermazione dell’on.le Pizzolante non corrisponde alla realtà. Egli afferma che “chi si lamenta oggi avrebbe dovuto accorgersene prima e segnalarlo per le modifiche giuste e necessarie”, visto che l’interpretazione che prevede di pagare l’acconto sull’IRPEF del 2013 è contenuta nel decreto milleproroghe del 23 febbraio 2012. Ed è proprio qui l’errore, perché di errore si è trattato, che non è stato certamente commesso da chi non ha la possibilità di intervenire nei meandri dei lavori parlamentari e delle Commissioni dello Stato italiano. Gli errori, se c’è volontà e si riconoscono come tali, sono recuperabili. Infatti, il milleproroghe prima citato stabiliva che per l’anno 2013 l’anticipo si sarebbe dovuto pagare sull’intero importo, in quanto fino a quel momento non era prevista la franchigia per lo stesso 2013. Successivamente, negli ultimi mesi del 2012, si è raggiunto l’ottimo risultato di prorogare la franchigia di 6.700 euro anche per il 2013, dimenticandosi però – ed è un errore veniale da parte degli estensori – di correggere anche la norma di riferimento citata, così come era sempre accaduto in precedenza. Un errore materiale che può capitare, nella concitazione che immagino a volte prevalga in momenti di così intenso lavoro; l’importante ora è che, con uno sforzo di buon senso, vi sia l’impegno a modificare la norma, riportandola a ciò che è normale che sia, cioè far pagare l’acconto con l’abbattimento della franchigia per l’anno 2013. Sarebbe paradossale che i lavoratori frontalieri, a causa di una banale svista dovessero, come prevede la formulazione errata contenuta nella legge di stabilità, anticipare di tasca loro somme non dovute al fisco”.

 

 

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