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San Marino, Marco Arzilli: “L’internazionalizzazione non deve fare paura”

da Redazione

Questo lo slogan del segretario di Stato per l’Industria Marco Arzilli, che da sempre fa di questo concetto uno dei cardini della sua azione politica.

 

“L’internazionalizzazione non deve fare paura”. Questo lo slogan del segretario di Stato per l’Industria Marco Arzilli, che da sempre fa di questo concetto uno dei cardini della sua azione politica. A maggior ragione in questi giorni, in cui si inizia concretamente a parlare della possibilità di nuovi investimenti esteri a San Marino, Arzilli non ha dubbi: “In passato non ci siamo aperti a nuove opportunità e ora stiamo pagando l’altissimo prezzo di un mercato strozzato e chiuso su se stesso”. Certo, chiarisce Arzilli, le regole, le normative e gli strumenti di controllo devono essere adeguati, “ma la nostra Repubblica negli ultimi anni ha fatto passi da gigante in questa direzione”. Il messaggio, insomma, è chiaro: “Non facciamoci spaventare ma cerchiamo di aprirci a nuove possibilità”.

Tant’è che proprio negli ultimi giorni anche da altre forze politiche e dalle parti sociali è giunta al governo la richiesta di procedere speditamente con norme e iniziative per accelerare il ‘marketing territoriale’, ossia l’attrazione di nuovi investimenti in Repubblica. E anche su questo obiettivo, tra gli altri, è al lavoro il governo che la scorsa settimana ha presentato l’Agenda per lo sviluppo. “Si tratta di una serie di impegni che l’esecutivo si propone di realizzare entro maggio. Ossia – chiarisce il segretario Arzilli -, entro quella data dovranno essere pronti i progetti e le riforme. In questo momento stiamo svolgendo una ricognizione su tutti gli strumenti legati all’imprenditoria – spiega ancora -, bisogna dare organicità per fornire ai potenziali investitori una visione chiara”. Alcune normative, aggiunge Arzilli, devono essere riviste, come quella per il credito agevolato che risale al 1993 ed è diventata ormai di difficile applicazione. Ci sono poi le normative per la sburocratizzazione e quella per l’imprenditoria giovanile e femminile che va aggiornata. Altro nodo da chiarire sono gli asset del sistema: “La fiscalità non può più essere l’unico vantaggio – commenta il segretario – ma dobbiamo offrire servizi, come infrastrutture, snellezza burocratica, servizi bancari innovativi e ovviamente la massima trasparenza del sistema”.

Un lavoro corale, chiarisce Arzilli, in cui ciascuna segreteria di Stato è chiamata a compiere una ricognizione su normative e strumenti che le competono. Il tutto, poi, finirà sul Tavolo per lo sviluppo che vedrà la collaborazione di tutte le forze politiche, le parti sociali, le associazioni di categoria e che sarà chiamato a studiare un progetto complessivo per il futuro del Paese. La tabella di marcia, chiarisce Arzilli, sarà stabilita dal governo nei prossimi giorni, ma di una cosa è certo: “Non potrà essere una riedizione del tavolo tripartito, che pur era nato con un obiettivo diverso. Chi parteciperà – ammonisce il segretario – dovrà essere disposto a mettere in discussione le proprie posizioni di bandiera nell’ottica dello sviluppo complessivo del Paese”.

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