Home FixingFixing Salario di cittadinanza e 1.000 euro per stare a casa? La proposta di C10 mette i brividi

Salario di cittadinanza e 1.000 euro per stare a casa? La proposta di C10 mette i brividi

da Redazione

L’idea di un salario di cittadinanza, mille euro tondi (forse qualcosa di più) senza avere il bisogno di andare a lavorare, è un’idea che ci fa rizzare il pelo sul collo. La proposta di Civico 10, insomma, ci mette i brividi.

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – L’idea di un salario di cittadinanza, mille euro tondi (forse qualcosa di più) senza avere il bisogno di andare a lavorare, è un’idea che ci fa rizzare il pelo sul collo. Che ci mette i brividi.

L’effetto che ci dà questa proposta di Civico 10, peraltro subito bocciata dal sindacato, anche se per altri motivi, ci deriva da un approccio pragmatico alla questione.

Ci deriva dall’osservazione di fenomeni che già sono in piedi.

È giusto aiutare i lavoratori. È giusto aiutare le famiglie di chi è in difficoltà. Uno Stato che non lo fa, o che peggio va nella direzione contraria, mette in mostra evidenti limiti anche morali, come ha dimostrato l’Italia con la superficialità etica con cui ha affrontato la questione degli esodati.

Detto questo, vi invitiamo ad andare a rileggere il nostro servizio sull’uso distorto degli ammortizzatori sociali, dall’emblematico titolo “rimettetemi in mobilità, lavorare non mi conviene”

Se l’aiuto è troppo, e questo concetto non è empirico, bensì provato dai fatti, non solo ci si appoggia, ma si tende ad approfittare. Il problema non è più sociale a questo punto, ma culturale.

Che l’attuale sistema degli ammortizzatori sociali possa essere rivisto, magari in seno alla riforma del mercato del lavoro, è un ragionamento congruo. Che non sia – come giustamente dice la CSU (ma noi ribaltiamo il loro concetto) – solo una categoria di lavoratori a dover pagare il conto della crisi è sacrosanto. E infatti sarebbe giusto che anche la pubblica amministrazione contribuisca al Fondo Ammortizzatori Sociali peraltro in grave difficoltà in questi ultimi anni. In questo senso un timidissimo passo avanti è stato fatto con la Finanziaria, in cui (art. 38) per la prima volta viene chiesto un contributo di solidarietà (poco più che simbolico, lo 0,10% dei redditi lordi complessivi con l’eccezione di una fascia di esenzione di 10 mila euro) ai lavoratori di tutti i settori.

Tornando al salario di cittadinanza, è immorale non pensare di aiutare i lavoratori e le famiglie in difficoltà. Ma, ci dispiace, proposte come quella di Civico 10 non possono che essere bollate come bassa demagogia.

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