Nel 2012 sono state più di 1.100 le assunzioni operate in Repubblica. Trainano il commercio e le grandi aziende. Bene il settore informatico.
di Saverio Mercadante
La crisi c’è. È pesante, non lascia respiro, le aziende anche nel nostro territorio chiudono. E sono tante. L’ultimo grido d’allarme nei giorni scorsi è stato dell’USL: “Abbiamo perso 290 aziende e 529 posti di lavoro in un anno, 2,78% di occupazione in meno e sono ben 1.010 i disoccupati in senso stretto”. La questione decisiva del lavoro, della crescita, dell’occupazione, devono essere al centro dell’agenda del 2013 del nuovo governo.
San Marino Fixing, che in questi anni ha analizzato con puntualità e preoccupazione il perdurare della crisi, in questo servizio vuole invece analizzare il flusso delle entrate nel mondo del lavoro. Partendo prima dai dati statistici e dai numeri forniti dall’Ufficio del lavoro per poi passare a casi industriali anche molto importanti, come vedrete nei prossimi numeri del nostro settimanale: c’è chi va in controtendenza e opera investimenti, anche grandi, spalmati su piani quinquennali, e stanno assumendo o assumeranno decine di nuovi dipendenti.
Le crisi sono sempre portatrici di grandi opportunità di crescita. Ma veniamo ai numeri per analizzare meglio i movimenti delle nuove assunzioni in territorio sammarinese.
Un po’ di numeri. Il calo c’è e si vede
L’Ufficio di Statistica innanzitutto sottolinea il fatto che il lavoro viene rilevato come un dato stagionale che varia da mese in mese, ed è sempre stato così nelle serie storiche pubblicate. Dunque, è importante il confronto mese su mese nei numeri forniti dall’Ufficio di statistica. Ad esempio, il dato di novembre del 2012 nel settore dei lavoratori dipendenti è di 18.836 unità. Nel novembre 2011 è invece di 19.365 unità. Questo calo importante, è dunque un cosiddetto saldo, che comprende sia le uscite che le entrate nel mondo del lavoro dipendente.
Le uscite, possono essere state determinate da licenziamenti, pensionamenti, scadenze di contratto; le entrate sono evidentemente le assunzioni.
Nel settore dei lavoratori indipendenti sempre nello stesso periodo il saldo è il seguente: a novembre 2012, 1.901 unità, a novembre 2011, 1.939 unità. Qui la crisi sembra essersi fatta sentire con meno pesantezza. Il saldo dei disoccupati a novembre 2012 era di 1.285 unità a fronte delle 966 unità del novembre 2011. Il dato è relativo ai cosiddetti disoccupati totali, che comprendono sia quelli in senso stretto come anche quelli che magari già lavorano ma che si vanno ad iscrivere nelle liste perché cercano un lavoro differente.
Non solo licenziamenti: C’è anche chi assume
Ma torniamo sul versante delle nuove assunzioni, il cuore della prima puntata di questo nostro viaggio. E forniamo in prima battuta un dato parziale. Ad esempio, tra i sammarinesi residenti e soggiornanti, sono state avviate al lavoro 171 persone nel mese di dicembre 2012. Nel mese precedente, invece, 271. Un calo legato più alla chiusura delle attività per le festività che a un trend effettivamente negativo.
L’Ufficio del lavoro ci ha però fornito un elenco delle nuove assunzioni effettuate nel 2012. Dettagliato per mestiere e per settore. Sono state 1.156. Il settore ove vi sono state il maggior numero di nuove assunzioni è stato quello del commercio: 349. Segue il settore delle industrie manifatturiere: 225. Al terzo posto il settore attività immobiliari, informatica e servizi alle imprese: 189. Al quarto gli ‘Altri servizi’, quello relativo alle assunzioni per i servizi domestici, o utenze domestiche, in gergo tecnico. Al quinto posto costruzioni e impianti con 76 assunzioni. Al sesto posto, a “pari merito” il settore alberghi e ristoranti e quello della sanità e assistenza sociale: 25 ciascuno. Al settimo, le attività finanziarie: 21. A seguire il settore agricolo (11 assunzioni) e quello dell’istruzione (5 assunzioni).
Commessi e badanti “tirano” le assunzioni
Nel dettaglio delle professioni faremo invece riferimento solo a quei settori che hanno raggiunto le due cifre. In cima alle nuove assunzioni ci sono i commessi: ben 95. Poi a seguire gli assistenti per anziani (87), gli impiegati d’ordine (86), gli addetti alla produzione (78), gli impiegati di concetto (54), i commis di sala/bar (42), gli addetti alle vendite (24), gli addetti alle pulizie (25), gli autisti (19), i facchini (18), gli addetti agli uffici commerciali (17), gli aiuto-cuoco (14), i baristi (13), i camerieri (14), gli addetti alla segreteria (11), ma anche i calciatori (11), le estetiste (11), gli aiuto cucina (11), i tuttofare (11), gli aiuto barista (10), i grafici (10), gli stagisti (11), e i magazzinieri (10). Nel mondo informatico un sofwerista industriale, e otto programmatori, quattro programmatori php, due web master designer, due tecnici informatici, cinque sistemisti, due analisti programmatori, un addetto web marketing. In totale dunque 25 addetti nel settore informatico. Anche l’università cresce: ha assunto infatti quattro docenti universitari.
Dinamismo nel commercio e tra le grandi aziende
Infine un dato più “politico” viene dall’ufficio studi della CDSL che può essere riassunto così: un certo dinamismo positivo c’è stato nel settore commerciale all’interno di flussi di mortalità e natalità delle attività e le grandi aziende dell’industria hanno continuato ad assumere altrimenti “sarebbe stato veramente un disastro”. E nel settore industriale c’è un cuore di circa cento imprese che occupano il 75-80% dell’occupazione totale di questo comparto. È il blocco vero non solo dell’industria ma dell’intera economia sammarinese. Ci lavorano duemila e più sammarinesi, sono quelle imprese che hanno tenuto il mercato con le unghie e con i denti.
Alcune, come si diceva, hanno continuato addirittura ad assumere, dunque, è quel nucleo produttivo che il governo deve accompagnare, appoggiare, curare nelle necessità che propongono, attraverso una decisa, coraggiosa e consapevole politica industriale.