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San Marino, imprese: dal settore della gomma all’abbigliamento

da Redazione

Francesco Chiari, business development manager, amministratore delegato e responsabile commerciale delle due società, nate dopo la vendita di Durabilis: Nexus Engineering e Nexus Trade and Consult.

 

di Saverio Mercadante

 

Una storia imprenditoriale di veri self made man. Una storia esemplare che ancora va avanti con la terza generazione, nata nel 1946 con la fondazione della Durabilis sa. Licenza numero due della Repubblica di San Marino, specializzata nella produzione e manifattura di elastomeri (gomma).

“Mio nonno era un reduce di guerra che nel 1945 a Bologna, specializzatosi durante il conflitto nella lavorazione della gomma, in un sottoscala riparava e rigenerava pneumatici. Ripristinava e riciclava gomme esauste. Costruiva anche camere d’aria con una pressa a vapore da lui inventata, e capitò nel suo laboratorio addirittura Leopoldo Pirelli che andava in giro per acquistare piccole imprese che lavoravano in quel settore. Invece, mio nonno scelse di andare a recuperare suo fratello sfollato a San Leo e insieme vennero a San Marino e aprirono la Durabilis”. Sono le parole del nipote del fondatore, Francesco Chiari, business development manager, amministratore delegato e responsabile commerciale delle due società, nate dopo la vendita di Durabilis: Nexus Engineering e Nexus Trade and Consult.

“Con mio padre l’azienda era ulteriormente cresciuta – continua l’amministratore delegato – aveva creato una costellazione di società satellite a San Marino, Villa Verucchio, Bologna, Milano. Era un gruppo importante per la realtà sammarinese e tra i leader a livello nazionale italiano per la fornitura di cilindri industriali gommati e ricoperti in poliuretano. Nel 2000, a seguito di un brutto male che colpì mio padre, poi risoltosi negli anni successivi, la società è stata ceduta a un gruppo internazionale: dopo quella cessione è nata la società Nexus Enginnering che è impegnata nelle forniture industriali, consulenze tecniche, consulenze commerciali e progettazione di impianti di produzione industriale per la gomma e per la plastica principalmente”.

Nel dettaglio, la società offre sul mercato un servizio chiavi in mano che comprende progettazione e fornitura degli impianti, l’istruzione del personale, la consulenza tecnica e commerciale. La società si muove sia in ambito italiano che europeo. E’ una struttura molto agile che fa capo a un limitato staff centrale facente riferimento ad una serie di collaboratori esterni che vengono coinvolti sui singoli progetti, sulle singole commesse che provengono da un portafoglio clienti consolidato nel tempo. La sede operativa e l’ufficio commerciale sono a Gualdicciolo. Tra i principali comparti che la società sammarinese segue, molto strategico quello dell’acciaio, sia sul versante dei costruttori di macchine per acciaieria che su quello dei suoi utilizzatori. Tra i clienti più noti, l’Ilva del gruppo Riva, i gruppi Danieli, Demag, Marcegaglia, Arvedi ed altri ai quali vengono forniti componenti di ricambio per i laminatoi. I rulli di acciaio, per esempio, vanno costruiti, gommati oppure trattati esternamente con cromo a spessore o carburi.

“I grossi clienti, sempre di più appaltano le commesse ad unico interlocutore per problemi di efficienza e comunicazione. Cercano un capocommessa che coordini l’intero lavoro. Noi di fatto, prendiamo il pacchetto delle commesse – spiega Francesco Chiari – e ci occupiamo dei subappalti ai vari fornitori e offriamo così un servizio chiavi in mano”. Insomma, un ruolo di capo cordata che esternalizza e dirige tutte le varie fasi della commessa anche in funzione di intermediario e di agenzia fornitrice di servizi. Infine, con la creazione della nuova società Nexus Trade and Consult, la scelta di avviare un business – peraltro in tutto un altro settore – che nelle intenzioni di Chiari sarà determinante per il futuro.


Dalla gomma all’abbigliamento

 

“Abbiamo creato un marchio di abbigliamento, Tissa, un paio di anni fa per volontà di diversificazione delle attività della società e per passione personale dei soci e della stilista che fa parte della famiglia. Le prime collezioni sono state diffuse dapprima a livello locale. Hanno avuto subito un ottimo riscontro di pubblico puntando alla fascia alta del mercato. Si tratta di un prodotto totalmente made in Italy, di estrema ricerca. Le collezioni hanno suscitato l’interesse di alcuni investitori italiani già impegnati in altri ambiti imprenditoriali e nella moda prevalentemente. Oggi ci presentiamo a livello mondiale con la nuova collezione autunno-inverno esponendo al Pitti Bimbo di Firenze, il 17-18-19 gennaio. Il settore infatti è quello dell’abbigliamento per bambini”.

“A San Marino – continua l’ad – viene curata la produzione dei campionari e la messa a punto del prodotto. La produzione vera e propria viene affidata a terzisti italiani della zona di Osimo e della provincia di Rimini, i quali oltre che per la nostra società lavorano per Armani, Gucci e per tutti i marchi più importanti del settore. La società ha una forza vendita di undici agenti nazionali. Nel 2013 puntiamo ad un volume di vendita di 40mila capi all’anno. All’estero ci rivolgiamo direttamente ai buyer internazionali, americani, tedeschi e inglesi. Al Pitti ci sarà di fatto il nostro debutto sul mercato internazionale. A livello locale è invece la sesta collezione che viene proposta al mercato dopo che per quasi tre anni abbiamo testato in negozi multimarca il successo del prodotto. E’ un prodotto di ricerca, senza compromessi che perciò è difficilmente comparabile con la concorrenza”.

“Credo che nel futuro – conclude – sposteremo sempre più quote di interesse nell’ambito della commercializzazione dell’abbigliamento e della moda. Cerchiamo quindi di diversificare la nostra attività pur rimanendo ben connessi alle nostre originarie vocazioni industriali che ci hanno dato tante soddisfazioni. Siamo, però molto attenti a sviluppare quei business che nel futuro potranno ancora rappresentare un fiore all’occhiello per l’Italia e quindi anche per San Marino che tanto abbiamo a cuore e tanto ha bisogno di aziende che sviluppando un’economia reale possano riportare quello stato sociale che ci ha contraddistinto nel mondo nell’ultimo mezzo secolo”.

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