Home categoriePolitica San Marino, il Congresso di Stato sui direttori di dipartimento

San Marino, il Congresso di Stato sui direttori di dipartimento

da Redazione

Il Decreto n.53/2012 ha operato una importante revisione della struttura della retribuzione del dirigente pubblico.

 

Il Congresso di Stato ritiene doveroso fare chiarezza in merito alla nomina dei nuovi Direttori di Dipartimento ed al riconoscimento della retribuzione di risultato in favore dei Dirigenti del Settore Pubblico Allargato.

In tal senso nessun commentatore può ignorare i compiti attribuiti alla figura del Direttore di Dipartimento che sono legati alla gestione del personale, all’adozione di atti volti a integrare e coordinare l’attività delle U.O. del Dipartimento al fine del raggiungimento degli obiettivi politico–programmatici definiti dal Congresso di Stato, a curare progetti specialistici interdipartimentali, a impostare le proposte di bilancio di previsione annuale e pluriennale e a gestire le risorse finanziarie relative ai capitoli di competenza. Competenze queste assolutamente ed evidentemente non sovrapponibili con quelle di controllo di gestione attribuite al gruppo tecnico per la revisione della spesa di prossima costituzione.

Occorre, inoltre, evidenziare come la nomina di Direttori di Dipartimento vada palesemente in direzione contraria a quella della proliferazione delle figure in quanto a fronte del superamento della vecchia struttura dipartimentale impostata su 10 dipartimenti con a capo 10 Coordinatori verrà attivata una organizzazione impostata su 8 Dipartimenti retti da 8 Direttori di Dipartimento, le cui retribuzioni – tra l’altro – risulteranno significativamente ridotte rispetto a quelle degli ex Coordinatori di Dipartimento in applicazione al Decreto Delegato n.53/2012.

Da ritenere inaccettabile poi l’intento di alcuni di screditare l’intera classe della dirigenza pubblica attraverso l’esibizione dello stereotipo del dirigente fannullone e asservito al Congresso di Stato:la legge sulla dirigenza pubblica stabilisce chiaramente come sino all’attivazione della DGFP spetti proprio al Congresso di Stato, effettuare la valutazione sul raggiungimento degli obiettivi fissati all’atto di incarico.

Nel caso in esame, la delibera di nomina dei Dirigenti del Settore Pubblico Allargato del 28/03/2012 n.14 definiva già obiettivi di carattere generale relativi all’anno 2012 e, pertanto, i Segretari di Stato nella seduta del Congresso di Stato del 27 dicembre 2012, in attuazione a quanto previsto dalla normativa, hanno affrontato tale argomento valutando la possibilità/deliberando di riconoscere una percentuale della retribuzione di risultato, valutazione che scaturisce da un apposito studio già completato e agli atti del governo, al fine di assumere la decisione definitiva.

Occorre, inoltre, rammentare come il Decreto n.53/2012 abbia operato una importante revisione della struttura della retribuzione del dirigente pubblico, regolando in maniera chiara e puntuale le componenti della stessa quali, appunto, la retribuzione di risultato, ed eliminando le indennità ad personam; l’istituzione del nuovo regime ha comportato la complessiva riduzione delle retribuzioni dirigenziali – riduzione che, in alcuni casi, è risultata particolarmente significativa – ed ha consentito di impostare una azione di valorizzazione del merito e delle competenze nella gestione degli Uffici, Enti ed Aziende Autonome del Settore Pubblico Allargato.

 

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento