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Forlì, giocando con le nuove matrici vincoli-opportunità

da Redazione

Milieu innovativo e ridondanza cognitiva. Dall’adattamento agli stimoli esterni alla abilità creativa che grazie al gioco educativo potenzia la capacità di rispondere alle sfide del contemporaneo. Per tutto il mese di gennaio in centro a Forlì Fantariciclando propone Anima, la città relazionale. Un atelier temporaneo, all’interno del progetto “Spazio agli spazi” (Forlì nel Cuore) per far rivivere aree in ombra del Centro storico dove il gusto dell’innovazione e la creazione edificano “spazio pubblico diffuso”. Nella ex latteria in via Lazzaretto, 5 (in centro a Forlì) terminate le feste continua il gioco educativo con le nuove matrici vincoli-opportunità in una settimana dedicata alla narrazione materica e alla favola di ieri e di oggi.

L’arte del riuso rappresenta un mondo che certifica la irregolarità della vita, segnala la realtà dello scarto e si impegna a trasformarlo. Così mercoledì 9 gennaio sarà proposta una interpretazione materica della favola di Pinocchio mentre venerdì 11, dalle 16,30, una dimostrazione animata con la costruzione di un amico … burattino. Una settimana con Gianni Rodari e l’approccio neo-post-rodariano nel riuso creativo con fini pedagogici: dal lunedì al sabato dalle 16,00 alle 19,00 cittadini e curiosi troveranno “Anima” mostra mostruosa con i personaggi e le storie da cui escono, e, il sabato, “la città relazionale”, proiezione sulla creatività, con materia informe, per rappresentare il riuso con fini artistici, di design e pedagogici.

Con Anima, la città relazionale si offrono spunti, contributi, riflessioni materiche, quotidiane, educative utili al con-vivere con creatività nel contemporaneo. Fantariciclando attua una ricucitura urbana che, da una ex latteria, fa nascere nel paesaggio, tra storie, rifiuti e pedagogia operativa, lo spazio privilegiato del fare per capire a partire dai rifiuti con il racconto e la metafora. Si resta così immersi nella realtà a costruire ponti tra le memorie, i vissuti, i progetti e la narrazione che sta in relazione diretta con la costruzione dell’identità e, nello spazio pubblico, col milieu innovativo per “giocare”con le nuove matrici vincoli-opportunità. Il territorio da arena ad attore creativo e consapevole rintraccia una comunità educante per produrre quei beni collettivi da cui dipendono innovazione e qualità sociale.

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