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San Marino, in Consiglio è scontro sulla creazione di un istituto finanziario pubblico

da Redazione

La creazione di un istituto finanziario pubblico è stato il tema su cui si sono incagliati i lavori consiliari in seduta notturna e su cui non sono mancati momenti di acceso confronto tra le parti. Seduta chiusa alle 3 di notte.

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SAN MARINO – La creazione di un istituto finanziario pubblico è stato il tema su cui si sono incagliati i lavori consiliari in seduta notturna e su cui non sono mancati momenti di acceso confronto tra le parti. L’esame dell’articolato del bilancio di previsione 2013 è ripreso all’avvio della seduta notturna dall’articolo 18 “Acquisizione di mezzi finanziari e provvedimenti di gestione della liquidità”, approvato poi a maggioranza. Quindi il governo ha presentato l’emendamento all’articolo 18 bis “Costituzione di un istituto finanziario pubblico”, approvato solo dopo oltre due ore di dibattito anche acceso, con 31 voti a favore, 26 contrari e un astenuto.

Contro la Finanziaria pubblica l’opposizione si è dichiarata, da una parte, con i movimenti, apertamente contraria, dall’altra, Upr e Ps hanno espresso dubbi sulla destinazione delle risorse derivate dalla cartolarizzazione dei beni. E a riguardo, è stato ripresentato l’emendamento “articolo 13 ter” di Intesa per il Paese relativo alla gestione del patrimonio dell’Eccellentissima Camera, posticipato proprio per l’affinità dell’argomento, ma comunque, alla fine, respinto. Bocciato poi l’emendamento 19 bis di Su, mentre più fortuna ha avuto il 19 bis di Cittadinanza attiva “Trasparenza effettiva dei beneficiari effettivi del sistema bancario e finanziario” che passa l’esame dell’Aula con 29 voti a favore, 25 contrari e 3 astenuti.

Respinti poi gli emendamenti successivi: dell’articolo 20 bis di Intesa per il Paese e dell’opposizione, così come del 20 Ter di Intesa per il Paese e di tutta l’opposizione, quindi dell’articolo 21 bis e 22 bis, 22 ter di Intesa per il Paese. Niente da fare infine anche per gli emendamenti 22 ter e 22 quater dell’opposizione.

In particolare, sull’ultimo emendamento, per stralciare e rivedere la convenzione del così detto “parcheggione”, i consiglieri di minoranza sono intervenuti numerosi, malgrado l’ora tarda. La proponente Francesca Michelotti ha ripercorso la storia della convenzione risalente agli anni ’90, “è chiaro – ha sottolineato – che lo Stato ci ha rimesso perché l’azienda non ha rischio di impresa, adesso guardiamo le cose da più lontano, e l’intervento va nella direzione della spending review”. Dalla maggioranza l’intervento fuori dal coro di Mario Venturini, Ap. “A titolo personale voterò a favore – ha dichiarato – anche se credo si tratti di un’enorme strumentalizzazione, visto che si sollevano gli animi voterò a favore”.

La seduta, terminata alle 2.45 di notte, riprenderà questa mattina e i lavori proseguiranno anche nelle ore previste per la pausa pranzo.

 

Di seguito un estratto del dibattito sull’articolo 18 bis.

 

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze, legge l’emendamento 18 bis Costituzione di un istituto finanziario pubblico:

“E’ dato mandato al Congresso di Stato di predisporre e presentare al Consiglio Grande e Generale, entro il 31 marzo 2013, un progetto di legge per la costituzione di un istituto finanziario pubblico nel quale conferire parte del patrimonio disponibile dello Stato al fine di una sua gestione più efficiente e redditizia e sulla base del quale l’istituto possa acquisire mezzi finanziari per supportare lo sviluppo del sistema economico e il fabbisogno finanziario dello Stato. L’istituto finanziario dovrà operare nella forma della società per azioni a completa partecipazione statale, con vincolo di inalienabilità delle quote, ed il suo atto costitutivo e lo statuto saranno definiti da apposito provvedimento di Legge.

L’acquisizione di mezzi finanziari da parte dell’Istituto potrà avvenire mediante operazioni di cartolarizzazione del patrimonio pubblico disponibile in esso conferito, le quali dovranno essere autorizzate da appositi Decreti Delegati. Per ogni operazione, i predetti decreti dovranno individuare i beni immobili materiali ed immateriali destinati al soddisfacimento dei diritti dei portatori dei titoli o dei concedenti i finanziamenti. I beni oggetto delle operazioni di cartolarizzazione costituiscono patrimonio separato da quello della società e da quello relativo ad eventuali altre operazioni. Sul patrimonio separato non sono ammesse azioni da parte di qualsiasi creditore diverso dai portatori dei titoli emessi dalla società ovvero dai concedenti i prestiti. Lo Stato si costituisce garante per il rimborso dei titoli emessi dalla società, dei finanziamenti da essa eventualmente contratti e per il pagamento degli interessi”.

Roberto Ciavatta, Rete: “E’ un’operazione di pericolosità estrema. Qui di procede a metter mano ai fondi pensione, ai patrimoni del Paese, e vorrei proprio sapere quali sono”.

Vladimiro Selva, Psd: “In maggioranza c’è massima attenzione e trasparenza verso il patrimonio dello Stato, quello presentato è solo uno strumento per valorizzarlo”.

Andrea Zafferani, C10: “C’è contraddizione con alienazione dei beni pubblici. Siamo fortemente contrari a mettere il patrimonio pubblico a garanzia dei debiti con l’esterno”.

Marino Riccardi, Psd: “E’ un modo per rilanciare l’economia, non è una cosa centrata quella che ha detto Zafferani, l’obiettivo è solo avere risorse che permettano di far ripartire il Paese”.

Elisa Tonnini, Rete: “Rete prende assolutamente distanza da questo emendamento, con estrema difficoltà ci troviamo in Aula a votarlo. Se il governo infatti si dimostrasse inadempiente mi chiedo cosa succederebbe a questi beni patrimoniali”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Mi domando che finalità abbiano questi interventi. Il consigliere Tonnini provi piuttosto a fare una proposta per mantenere sotto livelli di guardia il deficit di bilancio quando il Pil crolla del 30%. Gli altri Stati hanno licenziato personale, hanno alzato in modo incredibile la pressione fiscale, hanno tagliato servizi, aumentato ticket sanitari, introdotto tasse per la casa. Se non vogliamo seguire gli altri Paesi, non possiamo non pensare a forme di finanziamento. Quello che si dice è offensivo”.  

Gloria Arcangeloni, Rete: “Inutile citare gli altri Paesi, quelle cose le avete già fatte”.

Santolini Luca, C10: “Mi ha dato fastidio sentire queste critiche strumentali alle critiche fatte dall’opposizione. Se vuole proposte può prendere le nostre idee programmatiche sul recupero delle risorse, non le avete solo voi”.

Pier Marino Mularoni, Upr: “L’esempio degli altri Stati non era calzante, sono stati costretti a fare quegli interventi proprio a causa del troppo debito. Si parla tanto per sostenere una proposta che anche voi fate fatica a sostenere. E’ necessario discutere come impegnare il patrimonio dello Stato, non per coprire le spese correnti, ma per fare investimenti di sviluppo”.

Augusto Michelotti, Su: “Si cerca di vendere immobili dello Stato o il territorio a colpi di maggioranza, e non è la prima volta”.

Alessandro Rossi, Su: “Non vedo capacità tecniche ed etiche di gestire le cartolarizzazioni dello Stato, senza cadere in fenomeni degenerativi. Le cartolarizzazioni non sono alla nostra portata, meglio procedere con il buon senso”.                          

Manuel Ciavatta, Pdcs: “Capisco la paura espressa dai consiglieri di Rete, frutto di un passato che non è stato responsabile. Ma sentire dire che la politica non è capace di gestire i beni adesso è un autogol per tutti noi. Serve un atto di fiducia, non su carta bianca, ma qui le buone intenzioni per il futuro sono anche da considerare”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Si tratta di dare avvio a un istituto finanziario pubblico e a una legge che va discussa. Non si tratta di svendere il patrimonio con decisioni prese senza trasparenza e con leggerezza. La necessità fa virtù, servono tagli e investimenti, le risorse le prendiamo da dentro o fuori. Queste operazioni devono avere a che fare con lo sviluppo del Paese, non con la copertura del debito, si tratta di far girare risorse al momento inutilizzate che potrebbero essere messe a garanzia”.

Marco Gatti, Pdcs: “Ho sentito considerazioni che non tengono conto del bilancio presentato, né dell’insieme delle proposte qui in Aula. Tutti hanno condiviso che bisogna giungere nel 2014 al pareggio di bilancio, ma bisogna correre, non vorrei che la condivisione sia solo un gioco politico nel tentare di incartare le carte. Per giungere al 2015 con il pareggio di bilancio, vista la crisi economica, non possiamo pensare a tante altre entrate, se non si vuole scegliere l’introduzione di maggiore imposte. La spending review è la strada da percorrere fino in fondo, cerchiamo di non ostacolarla e che nel primo bilancio ci siano dei risultati. Vi invito a lavorare per questo obiettivo. Poi bisogna lavorare per una finanziaria pubblica, qual è il suo obiettivo? E’ importante mettere il patrimonio non strategico in una società che lo gestisce al meglio con criteri di politica economica. La cartolarizzazione altro non è che fare una politica di sostegno al bilancio dello Stato. Generando allarmismo invece nessuno riuscirà a fare mai niente e decreteremo noi la fine dello Stato”.

Simone Celli, Ps: Siamo consapevoli della necessità di reperire risorse, non siamo completamente contrari alla finanziaria, anche se non credo sia necessario scagliarsi contro le critiche. La spending review non la mette in discussione nessuno, il problema qui è come vengono utilizzate le risorse derivate dalla cartolarizzazione dei beni, un conto per innovazione e ricerca, borse di studio come indicato dall’emendamento di Intesa, un conto se sono utilizzate per finanziare la spesa corrente e qui delle preoccupazioni le esprimiamo”.

Francesca Michelotti, Su: “Non siamo contrari alla possibilità di uso delle garanzie del patrimonio non strategico, siamo consapevoli e il pathos del segretario Valentini lo abbiamo condiviso. Non troviamo invece condivisione sul che cosa serva la finanziaria pubblica. Altre situazioni analoghe, come Azienda filatelica, non hanno portato a niente”.

Stefano Macina, Psd: “Su questo argomento è giusto l’approfondimento, anche se non è un elemento nuovo in quest’Aula. Ma non siamo qui per fregare la gente, nel programma di governo c’è proprio un capitolo dedicato all’istituzione di una finanziaria per la gestione patrimonio pubblico. Il problema di oggi è rendere produttivo un patrimonio che ora non lo è”.

Toni Margiotta, Su: “Capisco che si deve fare cassa, ma non trovo una buona idea utilizzare il patrimonio dello Stato in questa maniera qua. Poi non vedo un progetto, invece l’emendamento di Intesa per il Paese ha individuato dove utilizzare le risorse”.

Mimma Zavoli, C10: “Chiedete fiducia, ma se ci troviamo in questa situazione la colpa non è di chi è arrivato ora in Consiglio, poi questo provvedimento serve per fare debiti o investimenti? Forse c’è ancora un po’ di confusione. E se arriva una multinazionale, si appropria delle emissioni, non può essere rischioso per il nostro Patrimonio? Io credo di sì”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Temo che qui ci sia stata una deriva pesante e inutile e si fa finta di non capire quello che è scritto. Mi chiedo perché la pubblica amministrazione dello Stato non riesce ad ottimizzare il patrimonio pubblico, è come se abbiamo opere d’arte di prestigio e invece di metterle nel museo in mostra le lasciamo in cantina. Dobbiamo porre in campo il meglio a disposizione per sostenere progetti di sviluppo. Con cartolarizzazione si dà garanzia in cambio di liquidità. A volte l’occasione del furto è negli occhi del ladro, dobbiamo smettere con la cultura del sospetto”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Rispondo a Mimma Zavoli, massima disponibilità a lavorare insieme soprattutto sui temi che interessano i giovani”.

Ivan Foschi, Su: “Sarebbe un reato piuttosto avere opere d’arte e venderle ai privati, il problema non si risolve con la cartolarizzazione dei beni pubblici, si sta riproponendo una ricetta vecchia per una crisi che ha radici profonde”.

Federico Pedini Amati, Ps: “Se dovessimo trovarci nella peggiore condizione di vendere perché non abbiamo potuto mantenere la promessa di ridare liquidità indietro, dovremmo tornare in Consiglio e porre in essere la votazione dei due terzi”.

Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “Oggi sulla spending review si è ragionato in maniera condivisa, su questo tema i toni si sono alzati. A Tonnini vorrei dire che questo concetto non è stato presentato solo ieri, era nel programma di governo. A Rossi ricordo che dall’opposizione avevamo sostenuto un emendamento sull’immobiliare pubblica. Anche per Mularoni non è una novità la proposta di mettere a garanzia il patrimonio pubblico per produrre un titolo di credito esigibile e che dia circolarità alle risorse del sistema che possono essere messe in gioco per valorizzare opere e infrastrutture. Possiamo mettere a verbale che la procedura di alienazione dei beni possa tornare in Aula con maggioranza qualificata dei due terzi. Consiglio a tutti noi di trovare una migliore modalità di comunicazione, invece di esplodere tra di noi, dato che il lavoro è ancora lungo”.


ART. 19 bis

Alessandro Rossi, Su, legge l’emendamento aggiuntivo “Trasparenza effettiva dei Beneficiari Effettivi del Sistema Bancario e Finanziario”: “I beneficiari effettivi con le rispettive quote societarie delle società bancarie e finanziarie sammarinesi dovranno essere pubblicate sul sito ufficiale della struttura organizzativa di cui sono beneficiari effettivi”.

Maria Luisa Berti, Ns: “Condividiamo la ratio di questo articolo nell’ottica di massima trasparenza, ma lo riteniamo mal formulato e migliorabile. Proponiamo poi che la pubblicazione sia possibile sul sito di Banca centrale”.

Gian Nicola Berti, Ns: “Un altro aspetto da chiarire è la rilevanza delle partecipazioni”.

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