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San Marino, Elena Guidi: alla ricerca dell’integrità

da Redazione

La meccanica quantistica mi viene in aiuto: in quanto creata dall’osservatore, la realtà non è mai oggettiva, ma solo la somma di infinite interpretazioni soggettive. In considerazione di ciò posso farmi una ragione del fatto che ognuno sembri ostinatamente dedito a sostenere la propria visione delle cose pensando di essere nel giusto e restando cieco e sordo alle istanze altrui. Come accade, ad esempio, nella nostra stanza dei bottoni (ops, stavo per scrivere bottini), quella del Consiglio Grande e Generale, ove dovrebbe aver luogo il cosiddetto dibattito – dal latino di-battere “agitare fortemente con un mestatoio entro a un vaso materie più o meno viscose, perché si incorporino insieme”. Dibattito che al contrario non avviene, come può ben constatare un qualsiasi ascoltatore mediamente attento, in quanto – e la metafora parli da sé – se di materie viscose il vaso è pieno, della loro incorporazione non v’è traccia alcuna.

Un altro aspetto, invece, mi turba molto di più della conclamata e direi fisiologica incapacità umana di uscire dalla propria bolla di realtà e quindi di comunicare: la mancanza di Integrità. Voglio scriverlo con la maiuscola, per sottolinearne la natura cruciale, fondante. Non si tratta affatto di una considerazione di tipo morale, poiché l’Integrità non ha nulla di morale. L’Integro non è necessariamente un buono o un giusto. Si tratta della coerenza o co-incidenza tra Pensiero, Parola e Azione, quella linea a piombo che rende un uomo intero. Quella “dirittura” che tra le altre cose renderebbe del tutto inutile il mortificante “voto segreto”, utilizzato con sconcertante frequenza nella nostra aula consiliare e plausibile solo in quanto non abbiamo ancora abbastanza individui in grado di reggere la responsabilità derivante dall’essere integri. C’è sempre una sbavatura, chiamiamola così, tra ciò che pensiamo, ciò che diciamo e ciò che facciamo. Il nostro impegno dovrebbe essere quello di sanarla a livello personale, in modo che non ci sia più possibile scegliere, di conseguenza, i nostri rappresentanti tra la schiera dei “disallineati”, quelli per intenderci che dicono giallo e poi, protetti dal velo dei vili, fanno blu. E’ di fronte a questi tristi residui di vecchia umanità che sostengo l’Integrità come prima virtù da perseguire. Perché se non si è interi si è a metà. E il nostro Paese, così come il nostro pianeta, di mezzi-uomini non sa più cosa farsene.

 

Elena Guidi

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