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CGG: Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti pubblici per il 2013 e i Bilanci pluriennali 2013/2015

da Redazione

I lavori consiliari in sessione notturna sono ripartiti dall’esame dell’articolato del Bilancio di previsione dello Stato e degli Enti pubblici per il 2013 e i Bilanci pluriennali 2013/2015, e relativi emendamenti. La seduta è stata sospesa a mezzanotte all’articolo 11, con tutte le votazioni favorevoli a maggioranza.

In apertura si è deciso il metodo di voto. Sentiti i capigruppo si è optato per esprimersi prima sugli emendamenti e successivamente sull’articolo emendato.

All’articolo 4, Bilancio di previsione dell’Aass arrivano gli emendamenti dell’opposizione. Il primo, firmato da tutta la minoranza, viene bocciato. Gli altri tre sono presentati da Alessandro Rossi (Su) a nome di Cittadinanza attiva: sul primo, riguardante il vettoriamento del gas naturale, c’è l’accordo con la maggioranza e Luigi Mazza del Pdcs legge l’emendamento concordato che passa all’unanimità. Respinto quello sulle acque reflue, c’è l’accordo con la maggioranza anche per quello sul trading energetico. Il testo concordato viene letto dal consigliere Pdcs-Ns Fabio Berardi e approvato a maggioranza.

All’articolo 11, Bilanci pluriennali, l’emendamento di Intesa per il Paese per il vincolo del pareggio di bilancio viene illustrato da Simone Celli del Ps ed è respinto con 35 voti contrari, 20 favorevoli e un astenuto.

“Il pareggio di bilancio è un elemento fondamentale, ma c’è già l’impegno per raggiungerlo nell’esercizio 2014 nell’allegato Zeta” prende la parola Mazza. “Presentazione pleonastica. L’abbiamo fatto l’anno scorso. Comunque possiamo riprendere la riflessione negli obiettivi della spending review” sottolinea il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici. “Politichese. Occorre dire se si condivide o meno il principio”, controreplica Ivan Foschi di Su. “L’emendamento ha senso anche per le valutazioni emerse durante il confronto sul bilancio. E sarebbe una bella risposta al Fmi”, aggiunge Giovanni Lonfernini dell’Upr. “Dal punto di vista strutturale l’allegato Zeta è più ricco. Capiamo la retorica politica, ma l’emendamento non porta nulla di nuovo”, afferma Gian Nicola Berti, Ns. “L’impegno va preso in qualche modo” aggiunge Andrea Zafferani di C10. Per Andrea Belluzzi del Psd “con l’emendamento decade l’allegato Zeta”. “In sostanza va in questa direzione l’indicazione della Commissione di controllo della finanza pubblica”, commenta Federico Pedini Amati del Ps. “Le valutazioni sono comprensibili, ma noi vogliamo introdurre un principio generale. Se però c’è la disponibilità a vincolare il pareggio di bilancio alla spesa corrente possiamo trovare un’intesa”, chiude il dibattito Celli.

 

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