Per i più affezionati non sarà difficile scoprire tutti gli articoli shabby chic di Blanc Mariclò, marchio di mobili e complementi d’arredo toscano, presenti sul set di una delle commedie più viste al cinema a dicembre.
L’azienda, pochi mesi fa, ha avuto l’onore e il piacere di arredare tutti gli interni della villa di campagna che fa da cornice alla nuova pellicola firmata da Paolo Genovese (regista di “Immaturi”), ambientata a Todi e sbarcata il 29 novembre in tutte le sale italiane.
“Siamo emozionatissime per questo progetto – racconta Claudia Federighi, responsabile Blanc Mariclò Homecollections – e ci siamo divertite un sacco a riconoscere già nelle foto in anteprima i nostri articoli. Per noi che troviamo il senso profondo di tutto ciò che facciamo nella famiglia – un luogo di amore per eccellenza, in qualsiasi forma ognuno voglia viverlo ed interpretarlo – lavorare per un film che si sofferma a riflettere proprio su questi temi, sui legami, sulla solitudine e sugli affetti, è stato molto bello e suggestivo. Paolo Genovese è bravissimo, riesce a far ridere e, allo stesso tempo, far riflettere”.
IL FILM
Dopo gli straordinari successi dei due capitoli di “Immaturi” e di “La banda dei Babbi Natale”, il cineasta romano Paolo Genovese torna a far parlare di sè con una nuova, brillante commedia corale, destinata a lasciare il segno: “Una famiglia perfetta”, prodotta da Medusa Film e Lotus Production, con cast di assoluto livello tra cui spiccano Claudia Gerini, Sergio Castellitto, Carolina Crescentini, Marco Giallini, Francesca Neri, Ilaria Occhini, Eugenia Costantini.
La pellicola, sbarcata nelle sale italiane il 29 novembre, è un’autentica dichiarazione d’amore al mondo della recitazione e al mestiere dell’attore, ma anche una lucida riflessione sulla solitudine e sulle scelte che segnano l’esistenza. Il tutto, condito con elementi di leggerezza e ironia, che caratterizzano la migliore tradizione della commedia all’italiana.
Protagonista del film è Leone (Sergio Castellitto) 50 anni, uomo potente, ricco e misterioso, ma soprattutto solo. Lo è a tal punto da arrivare ad ingaggiare una compagnia di attori, per far interpretare loro la famiglia che non ha mai avuto. La recita va in scena la notte di Natale, ma quella che avrebbe dovuto essere la festa più magica e tradizionale dell’anno, si rivela un vero incubo per tutti coloro che capitano a tiro delle stravaganze e del cinismo di Leone.
BLANC MARICLÒ, UN PO’ DI STORIA…
Tessuti naturali dalle trame grezze quasi stropicciate, ceramiche fatte a mano come una volta, materiali decapati dal sapore retrò, patine dall’aspetto un po’ fanée, una palette di colori dominata dai bianchi, dagli avori, dai tortora e grigi polvere, con qualche eccezione, il tutto condito da tanto, tantissimo romanticismo.
L’avventura di Blanc Mariclò, una delle più amate e rappresentative aziende italiane del settore dell’arredamento e dello stile country chic, ha inizio 11 anni fa nelle campagne di Pisa. Il progetto prende il via dopo la laurea in architettura di Claudia e in legge di Mariangela Federighi: due sorelle con un sogno nel cassetto diventato realtà, in cui sono confluiti rispettivi gusti, storie, passioni e soprattutto lungimiranti intuizioni.
Perdutamente innamorate della loro terra, la Toscana e, della loro famiglia, che considerano la loro inesauribile fonte d’ispirazione, influenzate dai continui viaggi in giro per il mondo, le due creative poco più che trentenni creano a quattro mani – un paio di volte all’anno – collezioni tessili e complementi d‘arredo uniche e ricercate che sembrano appartenere a un tempo ormai perduto.
Mariangela si dedica in particolare alla creazione della linea della biancheria per la casa, mentre Claudia si occupa delle nuove linee di mobili e accessori. Il mondo di Blanc Mariclò s’ispira alla campagna toscana mescolando lo shabby e il vintage chic allo spirito del new french décor, una tendenza francese oggi molto diffusa, che attinge alla raffinatezza dello stile Luigi XV e XVI e all’eleganza campagnola della Provenza, mescolando in una stravaganza delavé, elementi del ritrovato Settecento. Ogni collezione è il frutto di una costante ricerca, dell’analisi e dello studio degli stili e delle tendenze del momento, della reinterpretazione e riattualizzazione della tradizione e di incessanti sperimentazioni. Per l’ultima nata in casa Federighi, confessano Claudia e Mariangela, è stato un po’ come tornare alle origini, un ritorno a casa. “Ci siamo fermate, abbiamo smesso di viaggiare, tranne una piccola tappa nei mercatini di Parigi e siamo tornate ad attraversare la nostra terra: la Toscana. Siamo andate alla ricerca di artigiani, ricamatrici, piccole manifatture. Abbiamo cercato e trovato ispirazione nelle nostre campagne, abbiamo riscoperto nuovi colori che però sono antichi perché sono sempre stati là”.