Home NotizieSan Marino Presentato al Kursaal “Titano 2018”, Libro Bianco dell’ABS

Presentato al Kursaal “Titano 2018”, Libro Bianco dell’ABS

da Redazione

Stamane al Kursaal presentazione di “Titano 2018”, Libro Bianco per la riorganizzazione e il rilancio del sistema finanziario sammarinese. L’ABS ha affidato il coordinamento della ricerca alla Fondazione Giovanni Paolo II. Il Prof. Carlo Pelanda è stato nominato Direttore scientifico del progetto.

 

Ha aperto i lavori il presidente di ABS, Pier Paolo Fabbri, che ha sottolineato come dal clima di cappa nera che avvolgeva il Paese e il sistema bancario sammarinese questo progetto aperto segna una totale inversione di tendenza: “Il grande salto è stato fatto. Questo progetto può essere un motore di ripresa per l’economia sammarinese. Il presidente della Fondazione Giovanni Paolo II ha sottolineato il concetto di crisi culturale antropologica dalla quale si esce con la ridefinizione e rilancio dell’intero sistema paese nella tensione verso il bene comune. Il prof. Pelanda ha incentrato il suo intervento sull’idea che senza ricchezza non c’è sovranità che stava per essere messa a rischio dalla crisi degli anni precedenti. “Il Libro Bianco serve a chiarire le cose. E’ l’inizio di un progetto verso il futuro di San Marino dove l’industria finanziaria sarà centrale. E tutti i micro stati puntano a questo tipo di business”.

Domenico Lombardi uno degli economisti che hanno collaborato al progetto ha illustrato la road map necessaria per arrivare agli inderogabili dodici standard internazionali sul fronte della trasparenza. San Marino ha dato un grande impulso verso le normative anti riciclaggio, per esempio, ma di fatto ha aderito a solo due dei dodici standard richiesti, quello della vigilanza bancaria e appunto dell’antiriciclaggio. Lo standard sulla diffusione dei dati è ancora al primo livello, molto lontano da quello di Hong Kong e la Svizzera: però San Marino è l’unico microstato che fa parte della Banca Mondiale e del FMI. “San Marino deve essere più proattivo nella sua membership, deve essere la prima della classe, deve creare un percorso di precedenti virtuosi nell’ingaggio con gli organismi internazionali”. L’altro consulente del progetto si è soffermato sul tema della competitività partendo dalla bassa tassazione, la relativa poca burocrazia, il sistema bancario tutto sommato forte. “Bisogna investire sul marchio “la più antica repubblica del mondo con le banche più moderne del mondo”. E per questo è necessaria una piattaforma tecnologica che possa garantire servizi di a cui può accedere tutto il mondo: trading, sentiment, analisi dati, ecc.ecc. Lo sviluppo dei servizi finanziari rende competitivo lo stato che può trasformarsi in un centro finanziario regionale. “Si può far spesa sul mercato globale a basso costo e massima efficacia”. Dopo gli interventi dei sindacati ha preso la parola il presidente dell’ANIS Emanuel Colombini che ha sottolineato come il mondo bancario abbiano avuto un identico periodo di sofferenze a causa della crisi economica e nel rapporto con l’Italia.” La sfida non è solo nel mondo finanziario ma in tutti i settori dal parco scientifico tecnologico all’adeguamento dello stato agli standard internazionali”. Il presidente dell’ANIs ha poi rilanciato la proposta  di un tavolo tecnico pubblico-privato che porti a casa un piano strategico per il futuro indicando da subito le priorità assolute che richiedono tutto l’impegno e tutta la capacità possibili. ” Ci vogliono coesione e buona volontà”, ha rimarcato il presidente dell’ANIS. L’arcivescovo Luigi Negri si è richiamato alla ” necessità di ricreare le condizioni di una sana laicità perché la crisi può essere opportunità per nuove creatività”. Il nuovo segretario di stato per le finanze Claudio Felici  ha puntato il dito sul fatto che “dobbiamo realisticamente essere attaccati alla realtà”. Condiviso a pieno il progetto del Libro Bianco e difeso il settore bancario da un eccesso di demonizzazione. “Le banche non sono un pericolo. La trasparenza è il telaio, la competitività deve essere il motore. La piazza finanziaria non è un pensiero peccaminoso”.

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