Home NotizieSan Marino ANIS, Colombini su Finanziaria, Patrimoniale e tagli drastici delle spese

ANIS, Colombini su Finanziaria, Patrimoniale e tagli drastici delle spese

da Redazione

“Siamo preoccupati per la Patrimoniale, che andrebbe a colpire anche gli immobili che hanno un utilizzo produttivo, e non speculativo”.

Emanuel-Colombini-ANIS

 

 

di Loris Pironi

 

Fixing ha chiesto al Presidente ANIS Emanuel Colombini qual è la posizione di ANIS in merito alla Finanziaria che dovrà essere varata prima di Natale.

La premessa è quasi scontata: la crisi dell’economia sammarinese è sotto gli occhi di tutti, con la contrazione dei fatturati, il boom della cassa integrazione, l’aumento della disoccupazione. Malgrado questo, le difficoltà quasi insormontabili a far quadrare i conti pubblici richiedono sacrifici, da parte di tutti.

“E noi non abbiamo intenzione di tirarci indietro – dichiara il Presidente Emanuel Colombini – Finora il dibattito sulla Finanziaria è stato incentrato sulle proposte per aumentare la pressione fiscale. Siamo francamente preoccupati per la Patrimoniale, che andrebbe a colpire anche gli immobili che hanno un utilizzo produttivo, e non speculativo. Così si va a gravare su chi produce gettito, su chi continua a tenere in piedi l’economia. Io l’ho già detto più volte, con senso di responsabilità non ci tiriamo indietro: comprendiamo bene le difficoltà del momento e non siamo interessati a portare avanti interessi lobbystici: togliete risorse a qualcun altro e non a noi”.


Però…

 

“Però vorremmo che si prendesse atto del fatto che è necessaria una azione molto importante di riduzione delle spese, e che si mettesse in atto una fortissima spending review. Le due cose, i sacrifici che si chiedono ai cittadini e alle imprese e i tagli agli sprechi e alle spese, devono essere strettamente correlati”.


Cosa chiedete al nuovo Governo in proposito?

 

“Se dovessimo indicare noi cosa fare, io direi che va tagliato di netto almeno il 10% della spesa corrente, che oggi abbondantemente supera il 90%, cosa che impedisce di mettere in campo investimenti per il rilancio. Chiaramente non sta a noi suggerire alla politica come e dove tagliare, ma non si può tergiversare. Se non ci sarà un’azione decisa e rapida sui centri di spreco, nell’arco di pochi mesi non si dovrà più parlare di interventi mirati ma di tagli lineari nella pubblica amministrazione. Tagli che vadano nella direzione, appunto, di recuperare quel 10% di risorse assorbito oggi dalla spesa corrente che rappresenta un vero e proprio fardello. L’introduzione della riforma tributaria e del sistema IVA, poi, potranno portare nuove risorse per le casse dello Stato, ma oggi non possiamo contare su questi interventi”.


Per il sostegno alle imprese, invece, cosa chiedete?

 

“Dopo aver ragionato all’interno del nostro Consiglio Direttivo abbiamo predisposto alcune proposte (illustrate, mercoledì mattina, al Segretario alle Finanze, ndr). La prima riguarda il Confidi. Gli stanziamenti previsti in prima lettura sono insufficienti: meglio un intervento ‘solido’ piuttosto che tanti micro-provvedimenti. Quindi la nostra idea è che forse è più opportuno concentrare le risorse ad esempio sul consolidamento del credito agevolato, di grande importanza per le imprese in questa fase. Un altro tema cruciale riguarda gli ammortizzatori sociali. Nell’immediato servirà intervenire con una dotazione straordinaria, perché i conti della Cassa sono in sofferenza dopo quest’anno così duro. Poi però occorre rivedere la formula: lo strumento è palesemente da ritarare. Infine c’è un’altra proposta che riteniamo molto importante per dare ossigeno alle imprese in difficoltà, e riguarda la proposta di una sospensione delle rate dei mutui. Occorre che la politica disponga un accordo temporaneo con gli istituti bancari, sulla scorta di quanto già avviene in Italia e in altri Paesi. Rappresenterebbe una boccata d’ossigeno importante per molte imprese sammarinesi”.

 

Da Fixing numero 47, in edicola dal 14 dicembre.

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