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Grillo dux, caccia Favia e Salsi dal Movimento 5 stelle

da Redazione

favia

Grillo decisionista o piccolo dittatore di un consenso che è certificato solo dai sondaggi. Per ora. Come Tafazzi si martella i cosiddetti cacciano i consiglieri dissenzienti Giovanni Favia e Federica Salsi.
“A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l’utilizzo del logo del MoVimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri.”. Firmato Beppe Grillo.  Che aveva dettato ieri le sue regole: “Chi fa domande su domande sulla democrazia interna è fuori”. “Fuori dalle palle” sottolinea. Lui non si mette in discussione. E sul blog dello stesso Grillo, seppur fra apprezzamenti, non sono mancate le critiche, tanto che qualcuno gli ha dato del fascista.

“Nessuno obbliga nessuno a rimanere nel MoVimento. L’m5s nasce per autogovernarsi, dal basso, senza “capibastone”, cittadini che rappresentano altri cittadini. Chi non condivide questi pochi e semplici principi, può andare altrove. Troverà in abbondanza, nel panorama italiano, scarsa democrazia e leader a cui obbedire ciecamente. Il Movimento è altro.  Infine: la biodiversità di pensiero produce ottimi risultati, anche se il confronto costa fatica. La chiusura su se stessi funziona nel breve periodo, ma alla lunga genera mostri. ha replicato Favia.

“Mi dispiace, non ho nulla da dire. Anche il telefono è cucito” dice Favia ai cronisti bolognesi. E a chi gli fa notare che, in ogni caso, non appare molto affranto per l’espulsione dal movimento, “Cosa devo fare, devo piangere?”. Silenzio stampa “assoluto” anche per il capogruppo M5S in regione, Andrea Defranceschi.
Ora, tecnicamente, essendogli stato vietato da Grillo l’uso di nome e simbolo, Favia dovrebbe transitare nel gruppo misto.

La Salsi invece replica all’espulsione su una intervista uscita su Affaritaliani:” Il dissenso non è concepito all’interno del Movimento” dice al giornale, “paradossalmente i partiti, con tutti i disastri che hanno arrecato a questo Paese, sono più controllabili dai cittadini di quanto lo siano Grillo e Casaleggio”

 

 

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