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San Marino, pronto il Libro Bianco per il rilancio del sistema finanziario

da Redazione

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Il presidente dell’ABS, Pier Paolo Fabbri racconta a San Marino Fixing uno dei passaggi principali della stesura del volume.

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di Saverio Mercadante

 

“In giugno siamo stati a Washington dove abbiamo lavorato con un gruppo di studio presso la Brooklin Institution, il ‘Think Tank’ finanziario più autorevole del pianeta. Poi abbiamo incontrato il Fondo Monetario e la Banca Mondiale. Volevamo presentare formalmente in settembre la nostra pubblicazione ma abbiamo pensato che la scelta migliore fosse quella di aspettare l’insediamento del nuovo governo”. Il presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese Pier Paolo Fabbri (nella foto centrale) racconta a San Marino Fixing uno dei passaggi principali della stesura del “Libro Bianco” che verrà presentato il 14 dicembre alla comunità sammarinese. Nell’autunno del 2011 l’ABS ha rilevato la necessità di produrre uno studio finalizzato alla riorganizzazione e rilancio del sistema finanziario residente della Repubblica di San Marino sia per rafforzarlo, nel suo complesso, nella situazione di crisi creatasi dal 2008 in poi, sia per costruire nuove basi per la competitività futura. La denominazione ‘Libro bianco’ individua un tipo di analisi e proposte che portino a definire i concetti di rafforzamento nel breve termine e di sviluppo nel medio-lungo periodo allo scopo di alimentare una successiva analisi di fattibilità ed eventuale applicazione delle soluzioni.

“Il Libro Bianco è un progetto aperto – afferma il presidente – che durante il suo percorso di elaborazione si è avvalso del confronto con tutti gli stakeholders del sistema sammarinese. Il progetto poggia su due pilastri fondamentali: la competizione per trasparenza e per efficienza. La trasparenza è un fattore irrinunciabile e decisivo, il mondo va in quella direzione. E l’Associazione bancaria sin dal 2009 dopo il G20 di Londra si è schierata senza tentennamenti su queste posizioni. Era veramente cambiato qualcosa di fondamentale e quella era la nuova strada da percorrere. L’efficienza è l’altro valore aggiunto strategico. Non avendo più i vantaggi del passato che rendevano competitivo il sistema sammarinese, la nostra offerta e la nostra capacità di attrazione deve puntare innanzitutto ad una evoluzione dell’intero sistema paese oltre che del nostro settore finanziario nel segno dell’efficienza e dell’eccellenza. Dunque, il Libro Bianco è un progetto aperto proprio perché è indispensabile il contributo, l’apporto, il ruolo a tutto campo, di tutti gli attori del Paese”.

“I temi del mercato del lavoro – continua Pier Paolo Fabbri – della giustizia, della pubblica amministrazione, delle infrastrutture, e così via, necessitano di un ammodernamento non più rinviabile. Il Libro Bianco in maniera più o meno diretta cerca di analizzarle tutte. Nel nostro sistema finanziario è in atto uno sforzo enorme. Questo progetto va nella direzione della assunzione di un ruolo di eccellenza, proponendosi al mercato con efficienza operativa, innovazione di prodotto, puntualità di risposta alle dinamiche del mercato. Sono le caratteristiche che qualificano un sistema bancario altamente competitivo”.

“Il progetto del Libro Bianco – rimarca il presidente – è un progetto che ha un arco temporale che arriva al 2018. Abbiamo, dunque, davanti un proiezione di media durata per lavorare nella direzione dell’efficienza. Ma come ha affermato il coordinatore del gruppo di studio del ‘Libro Bianco’, il professor Carlo Pelanda, nell’analisi fatta sul sistema bancario sammarinese sono venute fuori sorprese molto positive. Il nostro settore all’interno di una crisi durissima, c’è stato un deflusso di oltre il 50% delle masse gestite, ha mostrato alti livelli professionali. Se non fosse stato così, non avremmo potuto affrontare l’impatto straordinario di quella crisi. Un esempio per tutti: l’oculata e attenta gestione della liquidità, il giusto equilibrio dei due lati del bilancio, attivo e passivo, che è anche uno dei focus di Basilea 3”.

“Le banche sammarinesi – sottolinea il presidente dell’ABS – sono sempre state ben dotate patrimonialmente, ma la gestione della liquidità, è stato un punto di enorme criticità in quella fase di straordinario deflusso delle masse gestite. Ebbene, è stato affrontato dal nostro sistema in maniera attenta, puntuale, precisa nella fase più acuta dimostrando una grande capacità gestionale. A tutt’oggi non ci sono state crisi acute di liquidità di nessun attore bancario sammarinese”.

“Il riposizionamento delle banche sammarinesi – afferma Pier Paolo Fabbri – dopo il 2009 è stato importante e strutturale sul fronte della trasparenza. Come ho già affermato altre volte, niente è cambiato come il sistema bancario nel nostro Paese. E i servizi verso l’economia reale sono al centro della nostra attività. In ogni caso, le banche, credono e sono convinte che un progetto di rilancio del sistema stesso sia quanto mai legittimo in un mondo così globalizzato. Non si può immaginare un sistema bancario relegato ai confini dello stato, sarebbe anacronistico. Nel Libro Bianco abbiamo riaffermato il principio che fosse legittimo e opportuno un rilancio con un respiro di natura internazionale oltre l’Italia, oltre l’Europa, con la convinzione che l’industria finanziaria potesse trovare una sua collocazione anche sulla piazza sammarinese”.

“Da qui al 2018, il periodo indicato dal Libro Bianco, credo – sostiene il presidente – che sia un lasso di tempo idoneo a contenere tutte le attività utili e necessarie per costruire il nuovo modo di essere del sistema bancario sammarinese trasparente ed efficiente. Riuscire ad attrarre anche una piccola parte degli enormi flussi che provengono dall’est, dai fondi sovrani, per noi sarebbe deciso per rivitalizzare il sistema. E’ una cosa molto concreta, molto realistica, non c’è dubbio che sia un obiettivo raggiungibile. E l’entrata di banche estere di alto rango nel sistema può essere importante: portano immagine, professionalità, business e aumentano competizione, innovazione, evoluzione. Sarebbe un fenomeno positivo, da incentivare”.

“Nel Libro Bianco – conclude il presidente dell’ABS – si fa riferimento a un marchio di qualità del sistema finanziario del Paese. Dovrebbe formalizzare il livello del contesto nel quale un attore finanziario può immaginare di andare ad insediarsi. Quindi, tutte le attività indicate nel nostro progetto dovrebbero generare questo marchio di qualità per far sì che gli attori finanziari esterni abbiano a disposizione una realtà di grande attrattività dove attecchire con facilità con le proprie attività”.

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