Milano, record negativo in Europa. Lo spread torna a far paura volando a quota 353 punti con un rendimento che è arrivato al 4,80%.
Crollo verticale per Piazza Affari, che ha aperto in netto calo: il Ftse Mib ha ceduto subito il 2,3% a 15.371 punti per poi scendere ancora a -3,16%.
A picco i titoli delle banche. Unicredit ha perso in avvio di seduta il 4,17%, Intesa Sanpaolo il 4,6%, Mps il 4,73%, Mediobanca il 3,8 per cento.
Del resto il presidente del parlamento Ue Martin Schulz – colui che il Cavaliere apostrofò col famoso «kapò» – aveva avvisato: «Berlusconi è il contrario della stabilità».
Dopo un’ora di contrattazioni si è confermato l’avvio di settimana debole per le principali borse europee. Londra la più insensibile con un calo dello 0,26%, mentre Parigi e Francoforte hanno ceduto rispettivamente lo 0,7 e lo 0,5%.
Più pesanti Madrid (-1,61%) e Milano (-3,16%). Con un quadro politico italiano che un analista di Cmc Market da Sidney ha definito «destabilizzante per i mercati azionari e obbligazionari», le vendite si concentrano sui titoli bancari.
In Piazza Affari risultano sospese per eccesso dei volatilità Mps, Bpm e Ubi Banca, tutte in negativo, insieme a Fiat, Finmeccanica e Mediolanum, mentre Intesa ha ceduto il 6,32% e Unicredit il 5,43%. Unico titolo in controtendenza Stm (+2,82%), che ha annunciato l’addio della joint-ventutre con Ericsson (-0,39%) a Stoccolma. Pesante a Madrid Bankia (-5%), preceduta da Caixabank (-2,88%), Bnp (-3,02%), Credit Agricole (-2,55%) e Santander (-2,39%).
