Home FixingFixing Il servizio civile sul Titano: una soluzione suggestiva

Il servizio civile sul Titano: una soluzione suggestiva

da Redazione

Ebbene, il consenso a questa proposta è stato trasversale e, di sorprendente entusiasmo.

 

di Saverio Mercadante

 

Il servizio civile a San Marino? Una proposta che San Marino Fixing ha testato durante la campagna elettorale nelle video interviste che abbiamo registrato nella nostra sede e che abbiamo replicato sul nostro sito www.sanmarinoweb.com e su Youtube.

Ebbene, il consenso a questa proposta è stato trasversale e, di sorprendente entusiasmo. Favorire la possibilità per i giovani uomini e donne sammarinesi, appoggiati da una struttura ad hoc dello Stato, di assumersi un impegno di solidarietà in enti o associazioni di volontariato, che operano nei settori dell’assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all’estero, produrrebbe nel Paese, un’accensione straordinaria del valore della coesione sociale all’insegna del bene per tutti. E sarebbe anche molto importante per la reputazione della Repubblica.

Il servizio civile, volontario, non obbligatorio, per un determinato periodo, garantirebbe ai giovani una forte valenza educativa e formativa, una straordinaria occasione di crescita personale, una opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico della Repubblica.

Un’esperienza di grande spessore per il proprio bagaglio di conoscenze, spendibile nel corso della vita lavorativa, che potrebbe diventare addirittura opportunità di lavoro.

“Avevamo un ottimo rapporto nel 2002 – ricorda Giuseppe Maria Morganti -, quando ero Capitano Reggente insieme a Mauro Chiaruzzi, con Don Benzi e l’Associazione Papa Giovanni XXIII che operava in special modo in Palestina, a Gaza. L’Associazione, aveva bisogno di una sponda diplomatica da parte di uno stato sovrano che gli consentisse una maggiore facilità di movimento nei territori occupati o comunque nelle altre zone del mondo dove operavano. Ricordo che fornimmo Don Benzi di passaporto diplomatico. Da lì nacque l’idea di formare un corpo di servizio civile a San Marino, sulla scorta anche dell’ottima legge sul volontariato, ma di fatto poco operativa, per i giovani sammarinesi, o per chi ruotava intorno alla Repubblica di San Marino. Purtroppo quella proposta di legge di grande interesse sociale non andò avanti. Naturalmente, ero e sono completamente d’accordo su questa proposta. Sarebbe un modo per diversificare l’impegno dei nostri giovani che in qualche modo già danno il loro contributo nei corpi militari volontari. Sarebbe un’occasione straordinaria di esperienza e di formazione presso enti e associazioni a San marino e all’estero, e riprenderebbe anche una vecchia tradizione di San Marino quando il servizio civile era obbligatorio addirittura. L’immagine del Paese certamente ne trarrebbe giovamento”.

“A San Marino non abbiamo cultura dello stato civile – afferma Patrizia Gallo, candidata nella Lista di Noi Sammarinesi – e manca il volontariato. O meglio: lo vivono pochissime persone. In realtà ci sarebbe bisogno di persone più competenti. Eppure questa ‘forma di cultura’ sarebbe piuttosto importante per il nostro territorio. Si tratta, a mio parere, di un processo di formazione, da percorrere un passo alla volta. L’ideale sarebbe pensare a un albo che raccolga le competenze e la disponibilità dei singoli soggetti: chi è bravo con le persone anziane, chi con i disabili, chi invece ha una buona manualità, eccetera. Mi spiego: in occasione della grande nevicata di febbraio 2012, molte persone anziane sono rimaste bloccate dal maltempo. Attuando il servizio civile, si potrebbe aiutare concretamente chi si trova in difficoltà: qualcuno che vada a prendere la spesa, che ti accompagni in ospedale, che si prenda cura. Immagino una banca del tempo: in fondo, ne basta poco per fare del bene a qualcuno. Se nelle persone sammarinesi entra il ‘seme’, se cioè si attua quel processo del rispetto per le persone, tutto il territorio potrebbe trarne benefici. Le associazioni hanno bisogno del servizio civile: mancano i volontari, e spesso non si sa dove trovarli. Assieme all’albo, sarebbe interessante predisporre un gruppo di coordinamento, che sappia analizzare i progetti. Cambierebbero tanti modi di vedere la vita. La grandezza e la moralità di un Paese si misura anche in come vengono trattate le persone più deboli”.

“Il sevizio civile, in Italia, – sottolinea Nicola Renzi nella lista di Alleanza Popolare – rappresenta una forza importante, mentre a San Marino manca. A San Marino c’è una grande spinta del volontariato. Credo che il servizio civile, se avesse una legge che lo normasse, potrebbe davvero rappresentare un grande aiuto per le associazioni di volontariato, che, seppur a forze ridotte, già espletano al meglio il servizio che offrono”.

“Sicuramente parliamo di un tema importante, condiviso. San Marino – dichiara Stefania Fabbri candidata del Partito Socialista – è un paese piccolo ma dalla profonda cultura per i temi sociali e per il volontariato. Potrebbe davvero rappresentare, per i nostri giovani, una risorsa, un punto di partenza, di entrata nel mondo del lavoro. In questo modo potrebbero approfondire le proprie conoscenze e fare un’esperienza di lavoro, ma anche di vita. Sul Titano non c’è quel senso di educazione civica che invece esiste ed è ampiamente diffuso in Italia. Avvicinare i nostri giovani alle difficoltà e a chi è meno fortunato è, secondo me, un fondamento culturale”.

“Ritengo che si tratti di un argomento molto attuale: sarebbe importante introdurlo anche a San Marino”, afferma Anna Rosa Marchi, candidata per la lista Per San Marino.

“Spesso ci troviamo di fronte a un gruppo di ragazzi laureati o diplomati che vorrebbero fare una serie di esperienze nei settori di competenza. Di giovani che chiedono di lavorare a costo zero e accumulare un bagaglio di esperienze per essere in grado, un donami, di proporsi e affrontare al meglio le difficoltà. Oggi queste persone vorrebbero lavorare, impegnarsi per gli altri, senza gravare su chi li ospita, ma per legge non possono. La formazione che acquisiscono in questa esperienza può aiutare la loro vita e l’esistenza di chi aiuteranno”.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento