Oggi l’ufficio di presidenza, mercoledì la nuova sessione del Consiglio Grande e Generale. La settimana politica si apre così, con alcuni nodi ancora da risolvere, ma più “tecnici” che “politici”.
SAN MARINO – Oggi l’ufficio di presidenza, mercoledì la nuova sessione del Consiglio Grande e Generale. La settimana politica si apre così, con alcuni nodi ancora da risolvere, ma più “tecnici” che “politici”. Ci riferiamo in particolare all’interim, sino al prossimo aprile, della Segreteria al Turismo, quella affidata a Teodoro Lonfernini, Presidente del Pdcs e oggi, in particolare, Capitano Reggente.
La formula con nove sole Segreterie, Fixing l’ha già scritto, non crediamo possa portare ad un effettivo risparmio in termini meramente economici (la spesa non è certo nello staff della Segreteria) ma ha un effetto collaterale su cui i più distratti non hanno ancora fatto cadere l’occhio, e cioè che in questo modo la lista Pdcs-Ns ha di fatto la maggioranza in Congresso di Stato (5 consiglieri su 9, compreso Marco Arzilli) e non è un vantaggio da poco per il partito che ha – verità numericamente indiscutibile – vinto le elezioni.
IL NUOVO CONSIGLIO GRANDE E GENERALE
Mercoledì il nuovo Consiglio Grande e Generale sarà incentrato sulla presentazione, discussione e approvazione del programma di governo, il programma della coalizione San Marino Bene Comune, chiaramente. E poi sotto con la votazione per la nomina dei nove membri del Congresso di Stato, che a loro volta lasceranno lo scranno consiliare ai primi tra i non eletti delle rispettive liste. Parliamo per il Pdcs di Massimo Andrea Ugolini, Alessandro Cardelli, Luca Beccari e Gian Franco Terenzi, mentre Mariella Mularoni resta in panchina sino a che non entrerà in Congresso S.E. Teodoro Lonfernini; tra le fila del Psd di Vladimiro Selva, Stefano Macina e Mirco Tomassoni, per Alleanza Popolare invece di Nicola Renzi.
Dopo questi passaggi si completerà il quadro delle nomine con la votazione per i Sindaci di Governo, il Consiglio dei XII e il Magistero di Sant’Agata, e quindi con la votazione dei cinque ordini del giorno sottoscritti dall’opposizione nell’ultima seduta consiliare.
