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Il Periscopio della CSdL: consigli per il futuro

da Redazione

E sono cinque. La CSdL ha infatti pubblicato e presentato ufficialmente, nei giorni scorsi, l’aggiornamento del proprio progetto di sviluppo 2007-2010, il quinto studio appunto, realizzato in collaborazione con San Marino Lab.

 

Si tratta di una sorta di attualizzazione di questa ricerca – portata avanti nel corso degli anni con la collaborazione di una trentina di docenti universitari – per aggiornare la “fotografia” della situazione economica del Titano e nel contempo per lanciare tutta una serie di proposte per il futuro. Un importante lavoro di sintesi, le cui chiavi di lettura riconducono alla crisi del settore manifatturiero e alla perdita di alcuni pilastri che fondavano l’economia del Paese fino a una manciata di anni fa.


Turismo

 

Un focus della ricerca è dedicato allo specifico settore del turismo, con una serie di limiti – già ben conosciuti per la verità – su cui si sofferma la ricerca: una forte dipendenza dal turismo rivierasco, i tempi troppo brevi della gita in Repubblica (in media 3 ore appena), una “qualità intrinseca media dell’offerta commerciale, e delle modalità con cui questa è proposta” che viene letteralmente stroncata dallo studio (non è “né distintiva né di pregio”).

La vera sfida che San Marino deve ancora affrontare, è dunque “quella di sfruttare appieno il proprio patrimonio immateriale, la vera, più grande e distintiva, risorsa di sviluppo turistico e culturale a disposizione dei sammarinesi”.


Settore finanziario

 

La profonda trasformazione (forzata) del settore finanziario l’abbiamo sviscerata a lungo, in questi anni. Lo studio redatto da CSdL e San Marino Lab punta il proprio periscopio sull’introduzione di due nuovi istituti, i Fondi Comuni di Investimento di diritto sammarinese e il trust, con cui “si è voluto segnare il passaggio da un sistema finanziario basato esclusivamente sull’intermediazione a un sistema basato sulla gestione e produzione di nuovi strumenti finanziari”. Ovvio – aggiungiamo noi – che il settore stia vivendo un suo nuovo anno zero e che è insperabile assistere a segnali positivi in tempi brevi.


Uno sguardo al futuro

 

La seconda parte del volumetto prova a dare uno sguardo al futuro di San Marino. Con un appunto trasversale (ma anche qui ben noto): nelle principali statistiche internazionali, il Titano non è censito né menzionato. Dunque lo studio analizza tutta una serie di indicatori ma prende in esame il principale partner di San Marino, l’Italia, che anch’essa non se la passa affatto bene.

Dopo aver ripassato i “verdetti” di OCSE e Moneyval sulla Repubblica, lo studio di CSdL e San Marino Lab punta sullo sviluppo della “partecipazione culturale attiva” dei cittadini quale palestra per crescere e far crescere la comunità, la cultura, insomma, come “vero e proprio software sociale”.

Oggi, sottolinea il documento, “abbiamo la conferma che le tendenze constatate negli studi realizzati fra il 2007 e il 2009 non erano una contingenza ma rappresentavano difficoltà strutturali”. Difficoltà provocate dalla crisi internazionale, ma anche da un “declino del modello sammarinese che ha radici lontane”.

Il concetto espresso è che per San Marino sono necessarie riforme, per aumentare l’equità e l’efficienza del sistema, riforme che però necessitano di “interventi fiscali mirati e investimenti”: tagliare i costi non basterà ad attivare la trasformazione del Paese. E dunque da dove partire? Il suggerimento è quello di costituire un “fondo di dotazione” finanziaria dedicato a questa “madre di tutte le riforme (la definizione è la nostra) reperite “sospendendo” alcuni investimenti non strategici previsti nel Bilancio Previsionale 2012-2014. Quindi va costituita una “unità di emergenza” che definisca gli obiettivi e indichi la rotta, infine parte delle risorse generate dal nuovo modello di sviluppo andrà dedicato alla manutenzione del sistema rispetto agli standard di eccellenza e in parte a “rimborsare” le risorse finanziarie confluite nella dotazione iniziale.

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