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San Marino, FondISS: per gli Over 50 l’iscrizione è facoltativa

da Redazione

Secondo pilastro previdenziale, dal 1 ottobre è possibile aderire volontariamente. Per i lavoratori di età inferiore i versamenti sono già obbligatori.

 

A partire dal 1 ottobre scorso, per tutti i lavoratori dipendenti di età superiore ai 50 anni, è possibile aderire volontariamente al FondIss, il fondo di previdenza dell’Istituto Sicurezza Sociale su cui si poggia il secondo pilastro previdenziale, introdotto con la Legge 6/12/2011 n. 191. Per tutti gli altri lavoratori che sono iscritti al Sistema di Previdenza Principale, il versamento invece è obbligatorio. “Nel caso di adesione volontaria – specifica la legge – la quota di versamenti contributivi sarà proposta dallo stesso aderente in fase di presentazione della domanda di adesione”. Diciamo subito che il regolamento non è ancora stato approvato dal Consiglio Grande e Generale, uno dei tanti lavori rimasti “congelati” a metà per via della crisi di governo che ha portato alle elezioni anticipate dell’11 novembre scorso. Questo comporta alcune limitazioni: una ad esempio riguarda il fatto che per il momento non è possibile versare versamenti volontari per una quota superiore a quella prevista per la contribuzione obbligatoria (attualmente è dello 0,5%), ma la sostanza resta invariata. Il lavoratore Over 50 deve farsi due calcoli e vedere se per lui vale la pena aderire al FondISS: versare un contributo volontario per avere una pensione un po’ più alta al momento di dire addio al mondo del lavoro. In linea teorica, più è alta l’età del lavoratore – dunque più vicina è l’età pensionistica – e meno conviene aderire al FondISS, ma stiamo parlando in termini generali. Si tratta comunque di una sorta di norma transitoria, fatta per non danneggiare il lavoratore già vicino alla soglia dell’età pensionabile.


Cos’è il Fondiss

 

Facciamo un passo indietro e spieghiamo brevemente cos’è il Fondiss. La Legge n. 158/2011 ha riformato il sistema previdenziale (a sua volta il riferimento legislativo è la L. 157/2005): pur mantenendo un sistema previdenziale retributivo, sono stati apportati correttivi mirati alla sostenibilità del sistema stesso in un’ottica di riduzione – sensibile, diciamo decisamente evidente – del tasso di sostituzione, ovvero del rapporto tra l’ultima retribuzione e la prima pensione. Detto brutalmente: poiché il fondo pensionistico sammarinese era destinato ad entrare in sofferenza nell’arco di pochi anni, si è presa la sacrosanta decisione di cambiare le cose, pagando gradualmente pensioni più basse in cambio della salvaguardia di tutto il sistema.

Fixing aveva già calcolato la percentuale del tasso di sostituzione. Prima della riforma il tasso di sostituzione era attorno al 90% (con una retribuzione mensile di 2.000 euro porti a casa una pensione da 1.800). Per un giovane entrato nel mondo del lavoro subito dopo l’approvazione della riforma invece, quando andrà in pensione il tasso di sostituzione sarà inferiore al 60%. Per completezza d’informazione è opportuno ricordare inoltre che un tasso di sostituzione pari all’attuale 90% in Italia e negli altri Paesi occidentali se lo sognano. Per compensare questa palese riduzione dell’assegno pensionistico destinato alle nuove generazioni è stato introdotto il secondo pilastro previdenziale. Il lavoratore ogni anno versa una cifra extra, l’impresa per cui lavora fa altrettanto, il denaro raccolto viene gestito – con prudenza, possibilmente – da un fondo pubblico (il FondISS, appunto) e alla fine tutto questo porterà ad innalzare il tasso di sostituzione. Fino al 31 dicembre 2013 l’aliquota prevista è dello 0,5% a carico del lavoratore e dello 0,5% a carico del datore di lavoro, dal 1 gennaio 2014 l’aliquota annuale salirà all’1% ciascuno, dal 1 gennaio 2016 si passerà all’1,5% ciascuno e dal 1 gennaio 2018 si arriverà al 2% ciascuno. In questo modo con il FondISS a regime, si dovrebbe riuscire ad aumentare il tasso di sostituzione dal 60% quasi al 70% (ma questa prospettiva è sin troppo ottimistica: forse si dovrebbe fare qualcosa di più per avvicinarsi davvero a quota 70%).


Disposizioni

 

L’adesione volontaria al FondISS per i dipendenti con età pari o superiore ai 50 anni (alla data del 22 dicembre 2011) è confermata da una circolare del Comitato amministratore di FondISS datata 28 settembre 2012. In tale circolare si spiega che il lavoratore per aderire deve sottoscrivere l’apposito modulo, scaricabile dal sito www.fondiss.sm oppure ritirabile in forma cartacea presso la sede del fondo (via Scialoja 40, a Borgo Maggiore) Dal momento che la trattenuta dell’aliquota da destinare a FondISS viene effettuata sulla busta paga, è indispensabile che il modulo di adesione (in 3 copie) venga consegnato al datore di lavoro, che a sua volta provvederà a inoltrarne una copia a FondISS e a restituirne un’altra al lavoratore. FondISS comunicherà in seguito l’avvenuta iscrizione al fondo. Dettaglio importante: verranno prese in esame esclusivamente le comunicazioni e le richieste inviate per posta ordinaria, fax o per consegna diretta. Cercate di non essere troppo tecnologici: le istanze spedite per posta elettronica non saranno neppure prese in esame.

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