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San Marino, elezioni. Il nodo con l’Italia va sciolto

da Redazione

ABS, USOT e UNAS spronano la politica a ripartire, per dare risposte concrete al Paese.

 

Scorporando, volutamente, i freschissimi risultati della tornata elettorale dai nomi dei politici eletti e non eletti (crediamo sia corretto pensare e operare in un’ottica di sistema piuttosto che individualmente), abbiamo fatto un giro di telefonate tra le associazioni di categoria della Repubblica di San Marino (Associazione Bancaria Sammarinese, Unione Nazionale Artigiani Sammarinesi, Unione Sammarinesi Operatori Turistici) per capire i passi che il nuovo esecutivo dovrà impegnarsi a compiere da qui a breve.

Le risposte mettono al centro l’atavico problema della black list per poi diramarsi, come leggerete, verso orizzonti più specifici e settoriali.


Pier Paolo Fabbri (ABS)

 

“Il mondo bancario – sottolinea il presidente dell’Associazione Bancaria Sammarinese, Pier Paolo Fabbri – si aspetta il sostegno ai propri piani di rilancio. Un rapporto, dunque, con le istituzioni e con le persone che saranno chiamate alle segreterie di stato che consenta di portare avanti le proprie ambizioni e gli obiettivi di sviluppo del sistema. Il rapporto con l’Italia è un nodo che va sciolto, bisogna continuare sul percorso intrapreso e puntare all’uscita dalla black list”.

“Oltre all’Italia – prosegue Fabbri -, dovremmo guardare anche a uno scenario più allargato, quindi immaginare che su un progetto di allargamento dei propri interessi il governo appoggi l’azione del sistema bancario. Noi, come ribadiremo nel ‘Libro Bianco’ che presenteremo a dicembre, guardiamo a un mercato che va oltre l’Italia, all’Europa, anche oltre, perché no. In ogni caso, per il futuro del sistema bancario, nessuno pensa di crearsi delle autolimitazioni, sarà il mercato a decidere, nel massimo rispetto delle regole e della trasparenza secondo gli standard internazionali”.


Filippo Bronzetti (USOT)

 

L’auspicio di Filippo Bronzetti, Presidente USOT, l’Unione degli Operatori Turistici, è che si smetta di tergiversare e che si apra la stagione della concretezza.

“L’auspicio innanzitutto è che venga garantita stabilità, politica e di governo. Purtroppo veniamo da dieci anni di forte turbolenza in cui si sono susseguiti almeno una decina di esecutivi. Oggi tutto questo non è più possibile: ci sono scelte e riforme importanti che attendono il Paese e che richiedono stabilità. Le nostre aziende hanno pagato molto tutti questi cambi politici e i tempi vuoti che si creano con la fine anticipata di una Legislatura provocano ulteriori ritardi”. E con l’esito di questa votazione pensate sia possibile? “Non entro in analisi politiche, dico solo che la legge elettorale garantisce la governabilità. Poi il compito è dei partiti, che devono riuscire a portare avanti il compito cui sono chiamati”.

Quali sono le priorità di chi si occupa del settore turistico?

“All’inizio della campagna elettorale abbiamo consegnato a partiti e movimenti un nostro documento, in cui indicavamo le nostre priorità. Si tratta di una proposta divisa in due, molto concreta: nella prima parte abbiamo indicato le iniziative che possono essere intraprese rapidamente, già nei primi sei mesi, ad esempio l’installazione della segnaletica UNESCO, stilare il regolamento delle guide turistiche, tutte cose che si possono gestire con una semplice delibera, per intendersi. La seconda parte è invece un progetto più a lungo termine, che prevede lo sviluppo di infrastrutture, un potenziamento dei settori giochi e wellness, la creazione di una sala mostre di alto livello e tanto altro ancora. Infine, con le altre associazioni di categoria, abbiamo sottoscritto un patto (l’Accordo per San Marino, ndr) che indica al Consiglio Grande e Generale le priorità assolute e chiede un coinvolgimento delle forze sociali in ottica di condivisione”.


Loretta Menicucci (UNAS)

 

Loretta Menicucci, Presidente dell’UNAS, individua, in estrema sintesi, tre priorità: black list, nuove licenze e riforma tributaria. “La black list è un problema enorme, e non solo per le industria ma anche per gli artigiani. Quando abbiamo a che fare con l’Italia – specie per gli appalti -, spesso incontriamo molte perplessità e ritrosie”. Al secondo posto, la riforma sulle licenze, sospesa dalla caduta del governo. Crediamo sia fondamentale portarla a compimento in quanto stabilisce regole più chiare e trasparenti, dando un ordine al settore”. Infine, la riforma tributaria. “Dovrà essere ben bilanciata, e che non comporti uno schiacciamento dell’economia”. Rispetto all’introduzione dell’IVA al posto dell’imposta monofase, Loretta Menicucci mette le mani avanti. “E’ un passo quasi inevitabile, ma deve essere studiata con grande attenzione. L’IVA comporterebbe un innalzamento dei costi per le imprese, anche quelle dei servizi e dell’artigianato. Le aliquote dovrebbero quindi essere calibrate in base alle singole realtà, al fine di non mettere in difficoltà le imprese. Certo, l’IVA semplificherà l’import e l’export e ci consentirà di allinearci con gli altri Paesi dell’Europa, però, ripeto, va adeguata alla nostra realtà di piccolo Stato. L’UNAS è sostenitore del forfettario. Chiaramente va rivisto, va ‘ripulito’ attraverso una serie di regole chiare, al fine di evitare le situazioni si sfruttamento che in passato è capitato di vedere”.  

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