Non vogliamo essere troppo cattivi, perché chi vince ha sempre ragione. Beh, sempre o quasi. Però la forza di Barack Obama è una forza soprattutto mediatica. E’ tutta una questione di premiership: e allora perché non ipotizzare che San Marino si ispiri agli Usa in questo?
SAN MARINO – Non vogliamo essere troppo cattivi, perché chi vince ha sempre ragione. Beh, sempre o quasi. Però la forza di Barack Obama è una forza soprattutto mediatica. E’ l’uomo dotato di carisma che sfrutta al meglio i mezzi di comunicazione (non a caso ha vinto un Nobel per la Pace senza aver fatto nulla di diverso dal predecessore Bush). Non fatevi ingannare dall’immagine che ci facciamo in Europa della politica americana. Non possiamo comprendere la mentalità, la psicologia degli elettori Democratici e ancor più di quelli Repubblicani. Però la forza di Obama riusciamo bene a comprenderla, tutti quanti. Non crediamo ci siano “modelli” degli Stati Uniti che si possano esportare dalle nostre parti. Dal welfare all’economia, dalla giustizia alla politica stessa. Però a San Marino – dove le dinamiche di governo sono vecchie e ingessate – si potrebbe cominciare a ragionare su un nuovo approccio alla leadership. A ipotizzare una riforma istituzionale improntata ad un un’ottica di responsabilizzazione. Potrebbe essere giusto – o quanto meno efficace – pensare ad una forma di governo in cui ci sia qualcuno che, all’interno del Congresso di Stato, ci metta la faccia e abbia l’ultima parola. Lo proponiamo peraltro dopo aver visto, nel corso di questa campagna elettorale, che l’idea si sta lentamente facendo largo anche tra i politici sammarinesi, in maniera trasversale. Per carità, non chiediamo un Premier alla Obama (o con i suoi poteri), ma forse una svolta di questo genere potrebbe essere davvero utile al Paese.
