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Elezioni a San Marino, sì della politica alla richiesta del tavolo pubblico-privato

da Redazione

Riprendendo l'”Accordo per la Repubblica di San Marino”, Fixing ha proposto due domande a tutti gli attori di queste elezioni. C’è chi ha sottoscritto la proposta nel programma di coalizione e chi condivide la richiesta della società civile. Condivise anche le priorità.

SAN MARINO – Le forze economiche e sociali di San Marino hanno dichiarato la propria disponibilità a contribuire per l’individuazione e la costruzione di un nuovo futuro per il Paese e per la sua economia.

“Abbiamo fiducia, crediamo nelle nostre possibilità, per questo vi chiediamo di assumere un impegno formale per la costituzione di un tavolo di lavoro istituzionale pubblico/privato, attraverso uno specifico provvedimento legislativo del Consiglio Grande e Generale che, nei primi sei mesi della prossima legislatura, definisca un progetto strategico pluriennale per San Marino”. È questa la richiesta avanzata, formalmente, pubblicamente, dalle associazioni di categoria ANIS, UNAS, USC, USOT, unitamente all’Ordine professionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e dall’Ordine degli Avvocati e Notai. Sulla base di questo impegno, San Marino Fixing ha deciso di rivolgere due domande a ciascuna delle liste impegnate in questa tornata elettorale, in evidenza qui sotto. Qui trovate le risposte.


DOMANDA 1

Condividete la richiesta, espressa nel documento “Accordo per la Repubblica di San Marino? Come lista in corsa alle prossime elezioni, dichiarate oppure no il vostro impegno a dare vita a questo tavolo istituzionale e al conseguente progetto strategico?


DOMANDA 2

Sempre nell’“Accordo per la Repubblica di San Marino” sono indicate 7 priorità:

– legalità

– normalizzazione dei rapporti con l’Italia e uscita dalla black list

– pareggio di Bilancio

– riforma del mercato del lavoro

– parco scientifico e tecnologico

– progetto per rilancio del settore turistico-commerciale

– contrasto all’abusivismo e trasparenza negli appalti pubblici

Le condividete? Ne individuate altre? Come intendete affrontare queste delicate questioni?



Partito Democratico Cristiano Sammarinese

1. Il progetto strategico per San Marino è parte sostanziale del programma di governo della coalizione “Bene comune”, considerato che ci candidiamo per governare il Paese. È altrettanto vero che per la sua realizzazione è opportuno il coinvolgimento delle parti economiche e sociali perché con una larga condivisione ed assunzione di responsabilità sarà più agevole realizzarlo. Per questa ragione siamo favorevoli ad un tavolo comune. L’opportunità di questo tavolo poi è resa ancora più evidente dalla natura dei problemi che il Paese sta attraversando ed in particolare dalla necessità che l’affronto delle varie problematiche avvenga in una visione unitaria. E’ solo partendo da una simile impostazione che è possibile formulare un piano strategico ed individuare le priorità e una graduatoria negli interventi che rendano realistica l’attuazione del piano stesso

2. Li condividiamo e sono parte sostanziale del nostro programma di governo. Ci permettiamo di aggiungere alle 7 priorità lo sviluppo di altri tre settori che possono avere nel progetto per il Paese una rilevanza notevole: l’Università, la televisione e l’Aeroporto Internazionale. Tutto questo però ha bisogno di poggiare su una nuova cultura del lavoro e della responsabilità per il bene comune, una cultura che va alimentata da un’azione che sappia ridestare l’iniziativa della persona e delle aggregazioni sociali.

 

Partito dei Socialisti e dei Democratici

1. Il programma di coalizione parla proprio di un “tavolo di confronto fra esecutivo, forze sociali ed economiche, sotto l’egida del Consiglio Grande e Generale”. La proposta scaturisce da una precisa posizione di responsabilità che il PSD ha assunto da tempo rispetto alla necessità di uscire dalla crisi mettendo assieme le migliori risorse e tutte le parti sociali ed economiche oltre quelle politiche. Nella prossima legislatura dovranno essere affrontate molte riforme fondamentali, diverse delle quali richiederanno sforzi alla cittadinanza e un consenso allargato. Dalla riforma fiscale a quella del lavoro, alla generale ricostituzione di un modello economico su fondamenta molto diverse da quelle precedenti, si dovrà dimostrare grande capacità di sintesi ma anche di coinvolgimento di tutti gli attori che dovranno interpretare, ognuno per il settore di competenza, il cambiamento utile a prepararci ad una economia più aperta e concorrenziale.

2. Ogni argomento elencato è da noi condiviso e per ognuno si trovano specifici punti nel programma di coalizione. Intendiamo affrontare da subito i suddetti temi senza inutili forzature, mettendo tutte le parti attorno ad un tavolo di “responsabilità nazionale” efficace e capace di operare per una sintesi veloce e condivisa. Riteniamo che su molte proposte che avanziamo nel programma ci sia già la maturità necessaria per legiferare, su altre investiamo la nostra credibilità per combattere le resistenze al cambiamento che tuttora permangono. Per il PSD è inoltre particolarmente importante l’integrazione completa con l’Ue: per quanto riguarda i rapporti economici, commerciali ma anche di lavoro all’estero per i sammarinesi e di professionalità esterne a San Marino, siamo penalizzati fortemente da uno status di paese terzo che non è più compatibile con le esigenze delle imprese e dell’economia in generale.

 

Alleanza Popolare

1. Nel programma della Coalizione San Marino Bene Comune, della quale AP fa parte, è esplicitato con chiarezza il fine dell’alleanza, come anche il metodo che la deve ispirare. Il fine è quello di unire tutte le forze responsabili per affrontare scelte non più dilazionabili. Il metodo deve essere quello del coinvolgimento di tutte le componenti sociali: le organizzazioni datoriali, quelle dei commercianti, dei liberi professionisti, degli operatori del turismo, come anche delle Organizzazioni Sindacali. Questo confronto continuo, che è un richiamo corale ad una esplicita assunzione di responsabilità di tutte le parti, dovrà svolgersi, come è scritto nel programma, sotto l’egida del Consiglio Grande e Generale.

2. I 7 punti presenti nell’”Accordo per la Repubblica di San Marino” sono indubbiamente le priorità del Paese. Nel programma di San Marino Bene Comune, sono contenute le risposte a queste istanze. Ad esse crediamo sia necessario aggiungere la formazione e l’orientamento continui; temi, per la compiuta realizzazione dei quali, è necessario lo stesso spirito di collaborazione e di sistema impiegato per affrontare le urgenze presenti. Orientamento e Formazione-Istruzione devono e possono rispondere a tutte le esigenze del territorio e preparare al meglio le migliori risorse umane di oggi e di domani.

 

Noi Sammarinesi

1. Il movimento Noi sammarinesi condivide pienamente la proposta avanzata dalle categorie economiche per la costituzione di un tavolo tecnico che sia in grado di individuare un progetto strategico per il rilancio e lo sviluppo dell’economia sammarinese. Un concetto che sottende tutti i punti del programma della coalizione ‘San Marino bene comune’ infatti è quello dei una maggiore sinergia tra pubblico e privato in diversi settori dell’economia e della società civile. Crediamo quindi che l’istituzione di questo tavolo sia un primo passo per raggiungere questo obiettivo, pur mantenendo sempre ben chiare e delineate le competenze e le responsabilità delle diverse parti.

2. Per quanto riguarda le sette priorità individuate dalle categorie economiche, non possiamo ovviamente che concordare sull’estrema importanza di ciascuna di esse. Si tratta di temi, condivisi più o meno da tutti, che possono rientrare in due parole chiave che dovranno caratterizzare, secondo Noi sammarinesi, l’atteggiamento del nostro Paese nei prossimi anni: rigore e sviluppo. E ci teniamo particolarmente a puntare sullo sviluppo, perché è più facile fare sacrifici quando si hanno delle prospettive. Per questo siamo particolarmente felici della firma del Memorandum d’intesa per il Parco scientifico tecnologico: sono state gettate le basi per un grande progetto di sviluppo sul quale ormai non si può più tornare indietro. Ma non potrà rimanere l’unico. Un altro grande progetto dovrà essere quello dell’internazionalizzazione intesa in due sensi: da una parte l’apertura del nostro Paese a investitori esteri, seri e affidabili, che portino nuova linfa all’economia sammarinese, dall’altra l’apertura delle nostre imprese verso nuovi mercati, che vadano al di là di quello italiano e anche di quello europeo.

 

Partito Socialista

1. Condividiamo pienamente la richiesta. La nostra coalizione ha preso una posizione ufficiale su questo tema, sostenendo la necessità e l’urgenza di avviare un confronto tra politica e parti sociali, con l’obiettivo di definire un progetto di risanamento, cambiamento e rinnovamento di San Marino. Gli indicatori economici dell’ultimo quadriennio sono drammatici e fotografano con allarmante nitidezza la gravità della situazione. Il Governo uscente non è stato in grado di produrre una reazione adeguata e ha atteso, invano, l’uscita dalla black-list italiana senza definire il nuovo modello di sviluppo economico. Il percorso verso la legalità e la trasparenza è ormai irreversibile, ma deve essere accompagnato da alcune scelte politiche di fondo.

2. Sottoscriviamo queste priorità, aggiungendone un’altra: avere una classe dirigente sammarinese. È fondamentale che, a fronte di percorsi formativi adeguati, le posizioni apicali delle Istituzioni di garanzia dello Stato siano ricoperte da sammarinesi. Intesa per il Paese intende dare piena operatività all’accordo con il Governo italiano sulla cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità; completare e approvare i provvedimenti di legge contenuti nel Pacchetto antimafia; riformare il codice di procedura penale. Relativamente al pareggio di bilancio, l’obiettivo è introdurre un sistema di spending review. Per riqualificare il mercato del lavoro vogliamo avviare una fase di crescita sostenibile e reperire fonti in entrata. Riteniamo giusta la realizzazione del Parco scientifico. Sono numerose anche le proposte di rilancio del settore turistico-commerciale, ma bisogna prima snellire le procedure per l’ottenimento delle licenze. Vogliamo inoltre, ridefinire la normativa in tema di appalti pubblici, favorendo le aziende sammarinesi, garantendo trasparenza e qualità nei servizi.

 

Unione per la Repubblica

1. UPR condivide l’“Accordo per la Repubblica di San Marino”. L’incertezza e la mancanza di scelte sono le peggiori alleate di un sistema economico che deve uscire da una profonda crisi. Intesa per il Paese – coalizione di cui UPR fa parte – crede nelle possibilità della Repubblica, ha fiducia nella forza e nella capacità degli imprenditori, sente la responsabilità di assicurare un futuro alle giovani generazioni, che non sia rappresentato solo da una vuota proclamazione, ma si risolva in un pacchetto organico di provvedimenti. Insieme alle associazioni di categoria, forze sociali UPR ritiene si debba attivare un tavolo di lavoro permanente per elaborare un nuovo modello di sviluppo.

2. I punti indicati dall’ANIS sono le priorità nell’agenda politica che il prossimo esecutivo si troverà davanti dopo il voto. Essi sono sviluppati nel programma di governo della coalizione Intesa per il Paese. Siamo reduci da 4 anni in cui sono mancati i risultati e anzi su alcuni temi la situazione è peggiorata. Serve una decisa inversione di marcia. UPR considera prioritaria la normalizzazione dei rapporti con l’Italia e l’uscita dalla black list, chiudendo una fase che ha nociuto pesantemente al sistema produttivo. A ciò si dovranno accompagnare anche i necessari accordi in campo finanziario per permettere al sistema bancario sammarinese di operare nel rispetto degli standard internazionali e in piena armonia con il sistema italiano. Il pareggio di bilancio, riducendo la spesa corrente e individuando nuove forme di entrata, è il secondo punto da affrontare con decisione già dall’esercizio finanziario 2013. La stesura di un’equilibrata legge di riforma fiscale, unita al miglioramento dell’efficienza dell’Amministrazione pubblica, rispetto anche ai servizi resi alle imprese, sono elementi su cui UPR crede fermamente.

 

Moderati Sammarinesi

1. Non si può non condividere la proposta delle Associazioni di Categoria: San Marino ha bisogno di un progetto di sviluppo condiviso da tutti. La crisi imperversa da quattro anni e un tale progetto andava fatto da tempo, ma la politica non ha saputo affrontarlo, un po’ perché presa dalle emergenze, un po’ perché non è riuscita a discostarsi dalle vecchie logiche clientelari, dai veti incrociati e dalle connessioni malavitose. Sono queste le ragioni per cui la riforma fiscale, il famoso Allegato “Zeta” e altre iniziative sono miseramente falliti. Ed è anche questa la ragione per cui la riforma della PA, la diminuzione della burocrazia, l’informatizzazione delle procedure, che sono la base per l’internazionalizzazione della nostra economia, sono cadute sulle strada delle buone intenzioni. Ma questo vuol dire anche che chi non è riuscito in questi obiettivi fondamentali, non ha le capacità per riprovarci un’altra volta. Nel programma della nostra coalizione, Intesa per il Paese, è scritto chiaramente che “l’incertezza e la mancanza di scelte sono le peggiori alleate di un sistema economico che deve crescere”.

2. La sequenza individuata è giustissima: nessun progetto di crescita può sperare di attecchire senza una base forte di legalità. Lo stesso bilancio dello Stato non può essere risanato se non viene impostato su moralità, rigore ed equità. Ma non si è avuto il coraggio neppure di tagliare gli sprechi evidenti che stanno ancora dilapidando le sempre più scarse risorse. Il PST è una grande opportunità, avrebbe potuto essere già stato avviato, ma è destinato a fallire miseramente se viene impostato sulla mera speculazione piuttosto che sull’alto profilo culturale e scientifico. Turismo e commercio sono stati penalizzati da approssimazione e lassismo, mentre sono ancora la base imprescindibile della nostra economia.

 

Sinistra Unita

1. Sinistra Unita condivide le richieste contenute nel documento ‘Accordo per la Repubblica di San Marino’. Difatti siamo stati l’unico partito, durante la campagna elettorale, che abbia parlato apertamente di un tavolo di confronto che unisca le forze politiche e le parti sociali. Sull’argomento, specificatamente, abbiamo già espresso la nostra posizione di apertura all’ANIS.

2. Il nostro è un programma piuttosto dettagliato, tarato sulle emergenze che deve superare il Paese. Il documento Accordo per la Repubblica di San Marino’ racchiude la maggior parte delle priorità che devono essere risolte: la legalità, la normalizzazione dei rapporti con l’Italia e uscita dalla black list, il pareggio di bilancio, la riforma del mercato del lavoro, il Parco Scientifico e Tecnologico, il progetto per rilancio del settore turistico-commerciale, il contrasto all’abusivismo e trasparenza negli appalti pubblici. Tra i punti che devono essere evidenziati, ha un ruolo-chiave la normalizzazione dei rapporti con l’Italia, ma non solo: la Repubblica di San Marino deve cambiare pagina rispetto al passato. In questo senso, riteniamo importante anche dare un segnale forte di apertura verso l’Unione europea. Rappresenta, questo passo, un segno per la cittadinanza, per avviare un dialogo. Il progetto legato al Parco Scientifico e Tecnologico, per Sinistra Unita, va indubbiamente sostenuto. Non capiamo però il continuo cambio d’orizzonte dal punto di vista delle linee-guida. La Repubblica di San Marino potrebbe diventare, in questo senso, un laboratorio di ‘migliori pratiche’, un’incubatrice di imprese. Il Monte infatti può avvalersi di un contesto culturale di spicco, di capacità di innovazione, di imprenditorialità e di soprattutto di leve fiscali importanti.

 

Civico 10

1. Crediamo che il diritto, e la responsabilità di decidere sulle scelte strategiche per il Paese spetti alla politica. Questo ruolo non può essere ‘appaltato’ a nessuno, perché è proprio il compito fondamentale della politica. Naturalmente la politica dovrà dialogare in maniera continua e concreta con le forze economiche e sociali, ed ascoltarne esigenze e proposte, specie quando si parla di progetti strategici.

2. Condividiamo le 7 priorità. Aggiungeremmo quella di reperire risorse sul fronte interno, attraverso risparmi nella spesa pubblica e alcune nuove fonti di entrata, tra cui una seria lotta all’evasione fiscale. Occorre trovare 80-100 milioni all’anno da destinare all’azzeramento del debito e al rilancio economico. Tra le misure individuate nel nostro programma per il rilancio citiamo una riduzione mirata delle imposte per le imprese che operino in settori strategici, l’avvio o il completamento di importanti infrastrutture (collegamenti stradali e rete in fibra ottica), la creazione di un’Agenzia per l’Attrazione di investimenti esteri, un piano di formazione mirato dei giovani, una serie di incentivi per la ricerca e tutta una serie di politiche specifiche per il rilancio del commercio, del turismo e dell’Università. Fondamentale anche una vera riforma della PA: servono meno burocrazia per le imprese (proponiamo l’immediata introduzione dello Sportello Unico), l’informatizzazione completa dell’Amministrazione (proponiamo un piano preciso che abbiamo chiamato “Agenda Digitale”), più efficienza e più meritocrazia (proponiamo di introdurre meccanismi di valutazione delle prestazioni) e un avvicinamento alle dinamiche del mondo del lavoro privato (proponiamo il contratto unico pubblico/privato). Aggiungiamo infine che occorre trovare velocemente un Accordo con l’Unione Europea (anche attraverso la forma di un Accordo ad hoc) che ci consenta di godere delle 4 libertà fondamentali, almeno a nostro vantaggio.

 

San Marino 3.0

1. Crediamo che sia una necessità improrogabile quella di creare un tavolo tecnico di lavoro nel quale ogni categoria possa esprimersi riguardo il rilancio della Repubblica, ed in caso riuscissimo ad entrare in Consiglio, essendo a favore di questo progetto, ci impegneremo a realizzarlo.

2. Condividiamo alcuni dei punti ma crediamo che il parco tecnologico non sia una priorità per il Paese. Alcuni punti dovevano già essere stati realizzati e non essere utilizzati in campagna elettorale come promessa ai cittadini: la legalità, l’abusivismo commerciale, o la riforma del lavoro devono essere progetti all’ordine del giorno da risolvere subito. Per noi è inutile fare grandi progetti, spendere tante parole quando, fino ad ora, non si sono nemmeno gettate le basi per dar modo ad ogni cittadino di non doversi recare alla Caritas. Un vero governo deve prima pensare a ciò.

 

Rete

1. In questi giorni stiamo completando gli incontri con le associazioni di categoria proprio perché crediamo che solo tutti assieme si possa risollevare il paese, facendo “rete” appunto. Certo, occorre fare anche autocritica, perché sono troppe le zone oscure che ancora bloccano il paese, a cominciare dalla trasparenza totale su redditi e patrimoni, sfacciatamente bypassata da molti dei candidati in lizza alle prossime elezioni. E’ necessario procedere con metodo, disporre di un piano pluriennale di rilancio che prenda in considerazione obiettivi misurabili e verificabili nel tempo. Ben vengano quindi tavoli e confronti, pubblici e trasparenti. Rete individua già alcuni settori strategici, cioè sostenibili nel tempo, proprio per combattere l’investimento mordi e fuggi che ha contraddistinto in questi anni parte dell’economia sammarinese.

2. Il nostro programma è anche formalmente diverso dagli altri. Parte dalla legalità, per poi affrontare la riduzione drastica degli sprechi anche in vista di una più equa distribuzione della ricchezza presente. Affronta poi la limitazione della discrezionalità della politica, vero male del paese assieme alla scarsa autonomia del Tribunale e alla mancanza di certezza della pena. Il nostro programma infine individua i settori da sostenere economicamente per un rilancio di sistema dell’intero paese che non dimentichi l’importanza del territorio e della sua vivibilità (cioè il benessere della popolazione). Dunque uscita dalla black list, pareggio di bilancio eliminando gli enormi sprechi e lottando contro l’evasione fiscale, sviluppo col PST di un’economia di nicchia, rilancio di turismo e commercio. Le sette priorità sono condivisibili, ma ci si dovrà confrontare perché RETE, non avendo secondi fini, pretende il pieno rispetto degli impegni presi senza alcun tipo di “ammorbidimento” dettato da conoscenze, vicinanze, amicizie ecc.

 

Per San Marino

1. Se si tratta di una iniziativa concreta per mettere a confronto le forze vive del Paese al fine di costruire insieme il futuro, la nostra condivisione è piena. Per San Marino mette al centro della sua azione politica la progettualità da esprimere in un bilancio di programma per rendere efficace e puntuale l’azione di governo. Siamo pronti ad un impegnarci per definire “un progetto strategico pluriennale per San Marino” purché venga presentato preliminarmente un Rapporto completo sulla situazione economica e finanziaria avallato dalla Commissione per il Controllo della Finanza Pubblica.

2. La nostra priorità è quella della piena occupazione di tutti i sammarinesi con un contratto sindacale unico per dipendenti pubblici e privati con una mobilità totale. Si può realizzare con un Piano delle attività produttive e dei servizi; con una formazione di alto livello; con la fine del lavoro nero; con nuovi investimenti interni ed esteri; con lo sviluppo delle tecnologie avanzate, delle energie rinnovabili, delle telecomunicazioni e della bioeconomia; col rilancio del settore bancario. La trasparenza e la legalità sono la condizione per la ripartenza del Paese. Cosi come un nuovo rapporto di amicizia e di cooperazione economica e amministrativa con l’Italia, senza trascurare una relazione fattiva con l’Europa. Il bilancio va riportato in equilibrio con la riduzione della spesa corrente di 4 punti all’anno e con l’aumento delle entrate. Nel contempo va fatto un graduale rientro dal colossale debito pubblico. Sul parco scientifico nutriamo dubbi di fattibilità e di gestione. Il rilancio del settore turistico-commerciale va realizzato operando su un Polo Produttivo-Commerciale; un Polo del Divertimento e del Tempo Libero; un Polo Turistico-Culturale. La trasparenza negli appalti pubblici è essenziale.

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