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Multe in Italia di auto targate San Marino, si rischia l’incidente diplomatico

da Redazione

MULTA-2

Multe dei sammarinesi in Italia, si rischia un caso diplomatico con Rimini. La Prefettura lancia un’accusa diretta. La replica: risposte in 2-3 mesi.

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di Loris Pironi

 

Tra il Governo italiano – nello specifico la Prefettura di Rimini – e la Repubblica di San Marino si rischia un nuovo incidente diplomatico. E questa volta ad arrabbiarsi dovrebbe essere il Titano. La questione, Fixing l’ha già raccontata in passato, riguarda le multe prese dagli automobilisti sammarinesi in Italia. Ci sono un paio di sentenze della Corte Costituzionale italiana (la 10 del 1978 e la n. 69 del 2004) che specificano chiaramente che il termine ultimo di 360 giorni per la notifica, in casi particolari previsti dalla legge come appunto le multe prese fuori dal territorio nazionale, decorra dal momento in cui l’amministrazione italiana è in grado di conoscere i dati dell’effettivo proprietario. Insomma, dalla multa non si scappa più.

Sta di fatto che la Prefettura di Rimini, dopo l’inevitabile lunga trafila, sta inviando ai cittadini-automobilisti sammarinesi – convinti che dopo anni possono riuscire a “cavarsela” – una lettera in cui si annuncia che il loro ricorso è stato respinto. Una lettera in cui la Prefettura, dunque l’emanazione del Governo italiano sul territorio, accusa direttamente e senza possibilità di interpretazioni diverse, il Registro Generale degli Automezzi di San Marino. Citiamo testualmente: “Dopo aver richiesto all’Ambasciata d’Italia a San Marino di trasmettere al Registro Generale degli Automezzi di San Marino l’elenco delle targhe al fine di reperire le generalità degli intestatari dei veicoli”, il ritardo nell’ulteriore attività di spedizione “è dovuto unicamente alla ‘resistenza passiva’ dell’Ufficio Registro Automezzi della Repubblica di San Marino che trasmette sempre le generalità solo allo spirare dei termini della legge italiana, cercando così di tutelare i propri cittadini”.

Abbiamo contattato l’Ufficio Registro Automezzi per conoscere l’altra versione dei fatti. E la versione che ci viene raccontata, carte alla mano, è molto diversa.

“Se il meccanismo si inceppa, sicuramente non è da noi – spiega il Dirigente, Marco Burgagni. Da tre anni a questa parte, su accordo con la Segreteria per gli Affari Esteri, abbiamo deciso una riorganizzazione dell’ufficio. E se è vero che in passato le risposte venivano fornite con ritardo, negli ultimi anni si è accelerato molto il processo, anche per recuperare rapporti migliori a livello internazionale. Oggi rispondiamo nell’arco di un paio di mesi o poco più, anche in virtù del fatto che le richieste sono numericamente inferiori rispetto al passato. Per intendersi, a ottobre abbiamo risposto alle domande che ci erano state avanzate nel mese di agosto 2012”. Evidentemente le Prefetture, come quella di Rimini, continuano ad utilizzare una formula standard tratta dal passato. A quanto risulta a Fixing, la questione è già nota alla Segreteria di Stato agli Affari Esteri che dovrebbe predisporre una risposta ufficiale a breve. Anche perché in certi casi è giusto far sentire la propria voce.

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