Home FixingFixing Monofase: dopo 40 anni va mandata in pensione

Monofase: dopo 40 anni va mandata in pensione

da Redazione

Il sistema IVA dovrà essere calibrato, ma può portare vantaggi al Paese. Travaglini: “Indispensabile la certezza bipartisan dei conti pubblici”.

 

La spada di Damocle del deficit e il Bilancio dello Stato, la riforma tributaria e l’ipotesi di passaggio dalla Monofase al sistema IVA. Sono gli argomenti – le sfide cruciali – presi in esame nella seconda parte del convegno “Verso il futuro. San Marino nella fiscalità internazionale”, organizzato giovedì scorso da ANIS al Best Western Palace Hotel. Dopo il saluto della vice presidente dell’Ordine dei Commercialisti, Pier Angela Gasperoni, che ha sottolineato come l’essere un Paese virtuoso e trasparente contribuirà a costruire il futuro del Paese, è intervenuto il Segretario di Stato alle Finanze Pasquale Valentini, che ha analizzato la riforma fiscale rimasta “congelata” causa la crisi di governo dopo l’approvazione della Commissione Finanze.

“La riforma è necessaria per i nuovi standard internazionali – ha detto Valentini – Consolidare i prelievi, una risposta alla domanda di maggiore equità fiscale: questi sono i pilastri della riforma che punta non tanto ad aumentare la fiscalità, ma ad allargare la platea fiscale. Il concetto base è un po’ questo: mantenere una bassa fiscalità, ma su una base imponibile certa”. Aumenteranno anche i controlli. Il Coordinatore del Dipartimento Finanze, Luca Beccari, nel suo intervento, ha sottolineato come la collettività “avrà un maggiore gettito in assenza di maggiore pressione fiscale”. La logica è quella della redistribuzione fiscale, un principio condiviso dalla società civile ha detto ancora Beccari. La competitività deve essere un altro elemento della riforma tributaria, con una defiscalizzazione non più a pioggia, ma mirata sia alle imprese che alle persone.

Il dottor Fabrizio Cremoni, esperto fiscalista, consulente ANIS, dopo aver anticipato il concetto in un’intervista a Fixing ha confermato alla vasta platea che mandare finalmente in pensione dopo quarant’anni esatti l’imposta Monofase per sostituirla con un sistema IVA porterà benefici per San Marino e per la sua economia. “Accorda un fattore di neutralità che si accorda sempre con l’Europa. E ci sarebbero maggiori entrate per lo Stato, perché si applica in tutti i suoi passaggi”. Naturalmente il passaggio deve essere studiato nei minimi dettagli e tarato con attenzione. E dovrà essere previsto un regime transitorio. Cremoni ha affermato inoltre che, subito dopo l’auspicata uscita dalla black list, sarà necessaria una semplificazione degli scambi commerciali attraverso l’informatizzazione e soprattutto grazie a una nuova regolamentazione che ponga in una cornice di efficienza lo scambio di merci.Il tutto oltre ad un adeguamento legislativo di norme ormai obsolete.

Il professor Claudio Travaglini in un intervento davvero molto apprezzato, ha sottolineato come un buon bilancio crea fiducia nella società. “La certezza bipartisan dei conti pubblici è una strada che San Marino deve percorrere”. L’informatizzazione dei bilanci e nuove norme del bilancio consolidato, sono passi che per San Marino possono creare ancora fiducia. “Chi decide il bilancio ha chiari i suoi obiettivi, chi applica ha grandi difficoltà. È per questo che è necessario adeguarsi agli standard internazionali, perché più dell’opacità, è negativa l’incertezza dei bilanci”. Semplificazione del bilancio, informatizzazione e formazione sulle nuove tecnologie possono essere tutti quanti fattori determinanti. Sotto il profilo tecnico, ha spiegato ancora Travaglini, va rivisto il consolidato del bilancio consolidato in una logica unitaria. E poi ha lanciato quella che deve essere considerata qualcosa in più di una semplice provocazione in una realtà – la Repubblica di San Marino – in cui la politica svolge anche e soprattutto compiti non suoi: “La politica dovrebbe pensare di delegare le spese ai dirigenti, e definire l’organo che dovrà controllare e definire gli obiettivi”. Mantenere le decisioni dunque e demandarne l’applicazione, in un modello di gestione tutto nuovo che dia ai dirigenti maggiore responsabilità. Nell’ultimo giro di interventi, Luca Beccari, Coordinatore delle Finanze, è intervenuto inoltre sull’importanza del contenzioso che a ora è basso, in assenza di emersione dei redditi prima della riforma. Ha parlato inoltre della centralità dell’Ufficio Tributario nelle nuova regolamentazione. Il Segretario alle Finanze Pasquale Valentini ha chiarito che il FMI ha detto che sulle persone fisiche la fiscalità ha detto che è troppo bassa rispetto alla media europea. Dopo l’abbondanza degli anni passati, che ha nascosto la necessità di certe scelte ora è il tempo del massimo equilibrio tra i vari settori dello Stato, per individuali le principali priorità.

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