Home FixingFixing San Marino, “Limen”: 30 opere di confine di Leonardo Blanco

San Marino, “Limen”: 30 opere di confine di Leonardo Blanco

da Redazione

“Il titolo della mostra è stato scelto proprio per identificare il mio muovermi nella creazione artistica in regioni di mezzo, in spazi sottili”.

 

“Sono presenti trenta opere che ho realizzato dal 2009 al 2012 realizzate con tecniche diverse. E’ una ricerca materica che non cerca la figura ma è informale e astratta”.

Sono le parole di Leonardo Blanco, a commento della mostra inaugurata con grande successo nelle scorse settimane nella prestigiosa sede dell’Ambasciata d’Italia a San Marino. Blanco, sammarinese, è autore di quadri, sculture e installazioni. Il suo percorso artistico, agli esordi fortemente radicato nella tradizione di maestri locali, si è gradualmente avventurato in altri territori, esplorando in maniera densa e nel contempo rarefatta la condizione dell’uomo contemporaneo.

“Il titolo della mostra, ‘Limen’ – continua – è stato scelto proprio per identificare il mio muovermi nella creazione artistica in regioni di mezzo, in spazi sottili. Indica anche il fatto che è una mostra di un sammarinese in una ambasciata italiana. Al muovermi in un territorio di confine nella creazione dei miei quadri corrispondono campiture di colore che possono parlare del caos e del disordine, e che io accosto a immagini più organizzate dove si può intuire una sorta di ordine. In ogni quadro c’è dunque una contrapposizione di campi diametralmente opposti e divisi. Questa è la linea di confine”. Leonardo Blanco è stato invitato nei mesi scorsi, in concomitanza con le Olimpiadi di Londra, a una mostra a cui partecipavano artisti da tutto il mondo, dal titolo “ OFA”. Alla fine di ottobre Blanco parteciperà a una importante fiera a Roma dal titolo “Affordable Art Fair”.

“Pittura di confine, quella di Blanco si presenta – scrive il critico Alessandro Blasi nella presentazione della mostra – come un crocevia di segni che transitano dall’una verso l’altra parte dello spazio, che si infrangono in una liquida tumefazione di materie bituminose, carnali, acquose, più o meno leggere a seconda delle trasparenze che le leggi dell’opera richiedono. Sono transiti provvisori di codici grafici che fronteggiano inspiegabili muri, che li oltrepassano, che li scavalcano nell’ansia sempre eterna del movimento. È, quella di Blanco, una grafia evoluta che ha origine nei suoi acquerelli giovanili eseguiti sotto la guida di Federico Moroni, divenuti oggi segni adulti, ispessiti, strutturati, a volte filamentosi e rigidi, casuali e perfetti come le ali di un insetto o lo scheletro di un piccolo animale (di cui, tra l’altro, ne è anche appassionato collezionista). Transiti e barriere, dunque, coesistono nella cavea delle sue superfici in termini relazionali di mutazioni, trasmutazioni, rovesciamenti attraverso cui osservare dal di dentro il divenire delle forme dell’art”.  

La mostra e il catalogo che uscirà nelle prossime settimane hanno avuto il sostegno della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – SUMS.

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