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Cassa di Risparmio: la reputazione internazionale al centro

da Redazione

Il Professor Sapelli ha delineato uno scenario sempre più globalizzato e caratterizzato da incertezza e complessità. Ha affermato però che San Marino è un Paese virtuoso.

 

di Saverio Mercadante

 

Centotrent’anni di storia per guardare al futuro della Repubblica di San Marino. Nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del 130° anniversario di fondazione della Cassa di Risparmio, si è svolto lunedì 15 ottobre il primo incontro del ciclo di workshop dal titolo “Reputazione, Internazionalizzazione ed Innovazione” (il programma, consultabile sul sito www.fondazionesanmarino.sm, proseguirà a novembre con altri due incontri).

Al centro del primo dibattito, aperto dal. In prima battuta un’analisi dell’attualità più stringente. A seguire il dibattito con il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni, il Vicepresidente dell’A.N.I.S., Franco Capicchioni, e il Presidente della Fondazione, Tito Masi.

Il Professor Sapelli ha delineato uno scenario sempre più globalizzato e caratterizzato da incertezza e complessità. Ha affermato però che San Marino è un Paese virtuoso; ha un debito pubblico contenuto e buone possibilità di crescita, basate sulla consapevolezza che “non è l’economia che fa la cultura, ma è la cultura che fa l’economia”. San Marino dunque ha ottime prospettive per le sue dimensioni territoriali e per la direzione intrapresa senza tentennamenti verso l’internazionalizzazione.

“C’è la possibilità di uscire dalla crisi, si deve reggere ancora per un qualche tempo e puntare all’innovazione, E senza alcun dubbio il valore dell’eticità è alla base di questo cammino”. Giulio Sapelli ha dato un giudizio positivo del percorso di trasparenza condotto dalla Repubblica, enfatizzando quanto la collaborazione internazionale debba diventare la chiave di questo percorso virtuoso.

“Il Paese ha attraversato un momento di grande difficoltà, è il momento di guardare al futuro ed è necessario farlo impostando un percorso categorico che attraversa la primaria necessità di un recupero della reputazione perduta”, ha asserito il Presidente Masi.

Il Segretario di Stato Antonella Mularoni si è soffermata sulla “rivoluzione” compiuta in pochi anni da San Marino in materia di trasparenza e lotta al riciclaggio, sottoscrivendo numerosi accordi nell’ambito di una proficua collaborazione internazionale, quale premessa indispensabile per un nuovo progetto di sviluppo della Repubblica. Il moderatore Fabi ha poi chiesto al Vicepresidente dell’A.N.I.S. Franco Capicchioni, se ci sia più bisogno di regole o comportamenti. L’Ingegnere ha sottolineato la necessità di entrambi, evidenziando come l’intero Paese debba fare sistema attraverso un percorso di efficienza ed incremento della competitività che deve necessariamente coinvolgere le parti sociali e le categorie economiche. Nell’ambito del suo intervento ha sottolineato anche come sia decisivo riprendere a guardare i fondamentali dell’economia, in sostanza la produzione di beni, la produzione industriale. Tutto il resto, i servizi che lo Stato offre ai cittadini e alle imprese, non devono consumare ricchezza, ma devono essere economici ed efficienti per liberare le risorse che servano allo sviluppo. Al contrario, secondo l’analisi dell’ingegner Capicchioni, a San Marino si è assistito ad un aberrante aumento dei costi di questa fascia di attività della società in una logica autoreferenziale. E in questa crisi, a maggior ragione anche la finanza non può essere disgiunta dai fondamentali dell’economia, cioè, dal mondo della produzione dei beni. Un’idea provocatoria: i Grandi della Terra potrebbero decidere che nelle transizioni di acquisto di merci e di beni materiali e immateriali chi acquista oltre a farlo a ragion veduta debba trattenere il bene acquisito almeno per un certo periodo evitando così devastanti speculazioni.  

Il professor Francesco Sansone, Presidente della Società Valore, ha rimarcato che l’incontro, è stato un “momento per promuovere un luogo per pensare insieme”. “Le percezioni che ho ricevuto durante il workshop – ha commentato – sono alquanto positive: ho apprezzato la fragranza dell’atteggiamento verso il cambiamento. I presenti all’evento, sia le istituzioni che il Presidente della Fondazione San Marino Tito Masi, si sono rivelati molto aperti e attenti all’innovazione. Le sollecitazioni ‘uscite’ dall’incontro hanno sortito l’effetto che auspicavamo. Ho sentito la presa di coscienza del cambiamento in atto sul Titano: il processo virtuoso che la Repubblica ha intrapreso, le riflessioni sui nuovi scenari che si stagliano all’orizzonte. Credo che la reputazione sia un tema-cardine di respiro internazionale. E’ ovvio che per fare questo passo si debba lavorare per riuscire a trovare un linguaggio condiviso. Un terreno comune è necessario per passare alla fase operativa. L’accordo sul linguaggio è uno dei riflessi, degli obiettivi del lavoro. Il rischio è quello di rimanere nei luoghi comuni. Qui il problema si lega agli orientamenti valoriali e alla visione, al modello antropologico delle imprese. Come ho spiegato durante l’introduzione al workshop, ci troviamo ad analizzare due concetti molto importanti: da un lato gli asset valoriali, dall’altro l’applicazione concreta”.

Gli incontri del ciclo sono promossi dalla Fondazione San Marino Cassa di Risparmio S.U.M.S. e da Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, unitamente alla Società Valore Excellence Through People di Milano.

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