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La Regione Emilia-Romagna modifica il calendario venatorio per la beccaccia

da Redazione

Nella seduta del 17 agosto la giunta provinciale ha preso atto delle novità che la Regione Emilia-Romagna ha introdotto con il calendario venatorio regionale 2012-2013 in relazione alla specie “beccaccia”.Coerentemente con il piano europeo di salvaguardia di questa specie svernante e con il documento redatto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) dal titolo “Prelievo venatorio a carico della specie beccaccia scolopax rusticola in inverno”, la Regione E-R ha deliberato la sospensione del prelievo venatorio della specie di fronte a particolari situazioni climatiche avverse. Infatti, dalla documentazione ISPRA si rileva che periodi di gelo prolungati incidono sensibilmente sulla concentrazione delle specie svernanti e che debbano – di conseguenza – essere previsti sistemi di rapida ed efficace sospensione della caccia a tali specie al verificarsi di determinate condizioni climatiche.La beccaccia è, infatti, un uccello insettivoro che si nutre essenzialmente di vermi e larve che trova direttamente sul terreno dei boschi. In caso di prolungati periodi di terreno gelato, quindi, le beccacce sono costrette – per nutrirsi – a concentrarsi nei pochi punti non ghiacciati, diventando eccessivamente vulnerabili all’attività venatoria.

Recependo la delibera regionale del primo ottobre, la Provincia di Rimini ha provveduto a modificare il proprio calendario venatorio 2012 in relazione ai criteri previsti per l’eventuale temporanea sospensione della caccia alla beccaccia.Nel periodo compreso tra il primo ottobre 2012 e il 20 gennaio 2013 non sarà possibile cacciare la beccaccia sull’intero territorio provinciale solo se le temperature dovessero mantenersi sotto lo zero per più di sei ore durante l’arco di tempo che decorre dall’alba al tramonto e se la media delle temperature previste per i tre giorni successivi dovesse mantenersi sotto lo zero per più di sei ore dall’alba al tramonto.

Come indicato dalla Regione E-R, i dati meteo in base ai quali sospendere il prelievo venatorio della beccaccia saranno forniti dal Servizio idro-meteo-clima di Arpa Regione Emilia-Romagna. La sospensione inizierà automaticamente dal secondo giorno dalla segnalazione dell’allerta gelo da parte di Arpa Regione E-R (ossia trascorsi tre giorni di gelo).

La caccia alla beccaccia potrà ricominciare quando la media delle temperature risalirà sopra lo zero per più di sei ore dall’alba al tramonto e per almeno due giorni consecutivi e la media delle temperature previste si manterrà sopra lo zero per più di sei ore, dall’alba al tramonto, per i tre giorni successivi. Il prelievo venatorio, quindi, tornerà ad essere automaticamente permesso dal terzo giorno della segnalazione di cessazione dell’allerta gelo da parte del Servizio idro-meteo-clima di Arpa Emilia-Romagna, ossia trascorsi cinque giorni in assenza delle condizioni climatiche sopra descritte. Arpa E-R comunicherà automaticamente in via informatica l’allerta gelo e la fine dell’allerta al Corpo Forestale, al Corpo di Polizia Provinciale, alle associazioni venatorie presenti sul territorio, agli ATC RN1 e RN2 e alla Provincia di Rimini. Sulla base di queste comunicazioni informatiche scatteranno automaticamente i termini per la sospensione e per il ripristino della caccia alla beccaccia. Allerta gelo e la fine allerta saranno comunicati dalla Provincia anche tramite apposito spazio nel sito internet dell’Ente nella sezione dedicata alla pratica venatoria e – qualora le tempistiche lo rendano possibile – anche attraverso comunicati stampa diramati agli organi d’informazione. Tali informazioni saranno rese disponibili anche sul sito della Regione E-R. Nei periodi di maggiore freddo dell’anno pertanto i cacciatori, prima di iniziare l’esercizio dell’attività venatoria di caccia alla beccaccia, saranno tenuti a verificare l’eventuale sospensione della caccia a questa specie ed il relativo ripristino, visitando direttamente i siti della Provincia e della Regione o informandosi presso le proprie associazioni o gli ATC.

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