Home FixingFixing Francesco Mussoni: “In trincea contro l’emergenza lavoro”

Francesco Mussoni: “In trincea contro l’emergenza lavoro”

da Redazione

Con Francesco Mussoni, Segretario di Stato al Lavoro, tracciamo un bilancio di questi anni di Legislatura che, lo ricordiamo, lo hanno visto subentrare a “partita” in corso. In tempo di crisi ha dovuto gestire una bella patata bollente… Il punto su mercato del lavoro ed elezioni.

di Loris Pironi

 

SAN MARINO – Con Francesco Mussoni, Segretario di Stato al Lavoro, tracciamo un bilancio di questi anni di Legislatura che, lo ricordiamo, lo hanno visto subentrare a “partita” in corso. In tempo di crisi ha dovuto gestire una bella patata bollente…

“È stato un anno e mezzo tutto di corsa, e in trincea. Sono entrato in un Governo che già era da tempo in piena attività e, per di più, in un momento di grave difficoltà. Sono stato chiamato ad intervenire sul mondo del lavoro, fortemente asfittico e alle prese con enormi problemi. Il preoccupante tasso di disoccupazione, le aziende in affanno e il contesto economico generale rappresentano indicatori negativi su cui abbiamo cercato di intervenire con efficacia. Mi sono concentrato sul tentativo di arginare un’ondata di difficoltà per il sistema del lavoro e dell’intera economia sammarinese ed ho cercato di farlo con pragmatismo, coniugando l’impegno con la velocità di azione”.

Porta la sua firma uno dei decreti più “famigerati” di questa legislatura…

“Il contesto in cui sono subentrato alla Segreteria al Lavoro è quello che ho appena descritto, dunque ho ritenuto fosse mio dovere intervenire subito con estrema decisione. Il mio approccio avrà anche fatto discutere al tempo, ma quello che definite il ‘famigerato’ decreto 156/2011, oggi è evidente a tutti, ha dato risposte alle esigenze di lavoratori e imprese. Ha annullato la burocrazia nelle assunzioni dei residenti, ha introdotto modalità di tutela dei lavoratori in mobilità, sanzioni pesanti per il lavoro irregolare. Ha previsto incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori sammarinesi e tutta una serie di norme che, in definitiva, hanno creato maggiori opportunità, pur nella palese situazione di difficoltà che stiamo attraversando”.

Però è una battaglia per mantenere la posizione.

“L’ho detto all’inizio che siamo in trincea, che abbiamo cercato di tamponare l’emergenza. Il mio rammarico è che il problema principale c’è e resta, ed è quello della mancanza di una nuova occupazione: per creare lavoro c’è bisogno di altro. Salvo rari casi (Robopac, Sit e pochi altri, ndr) a San Marino in questi anni è palese l’assenza di nuova occupazione, di investimenti costanti e dell’apertura di nuove imprese strutturate. Il nostro obiettivo, e il mio personale, è quello di introdurre un’importante riforma del mercato del lavoro che di per sé non genera occupazione, ma sicuramente crea le condizioni ottimali affinché nuove imprese possano favorevolmente insediarsi sul nostro territorio. È chiaro però che i tre assi portanti per l’attrazione delle imprese, ovvero lavoro fiscalità e credibilità del sistema, devono andare di pari passo. Molto è stato fatto nella direzione della trasparenza e della legalità, ma è chiaro che nella prossima Legislatura si dovrà lavorare per creare nuove traiettorie di sviluppo economico e portare nuovi investimenti sul territorio”.

Al di là delle enunciazioni nei programmi elettorali, quali saranno le sue battaglie?

“In linea con ciò che emerge dal programma della mia coalizione (San Marino Bene Comune, lista Pdcs, ndr) e con le esplicite richieste emerse dal confronto con le parti sociali sono convinto che sarà fondamentale dare attuazione ad un’agenda concreta e a una progettualità condivisa che investa tutti i settori della nostra economia, con interventi determinati nel settore bancario e finanziario, dell’edilizia, del turismo e del commercio, oltre che naturalmente dell’industria. A San Marino serve un cambiamento deciso, con la chiara volontà di recuperare competitività, poggiandosi sui fondamentali della trasparenza, del controllo del sistema e della legalità. Se devo essere sincero, il tavolo istituzionale proposto dall’ANIS nel suo Progetto San Marino mi trova in linea tanto che nei primi mesi del mio mandato istituii un tavolo di confronto permanente con le parti sociali sui temi economici che molto rispecchia le finalità e la necessità della proposta degli industriali. Un’altra priorità che ritengo determinante per il nostro futuro sarà un riequilibrio del rapporto tra lavoro pubblico e privato. Non è demagogia, ma in un quadro progettuale complessivo si tratta di una prima area d’intervento che deve portare la macchina pubblica a recuperare efficienza e ad ampliare servizi a favore dell’utenza”.

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