“Uscire dalla black list”, “consolidare i rapporti bilaterali con l’Italia”. Chiunque si occupa di politica, sa bene che questi due obbiettivi sono la base di ogni possibile programma di rilancio economico del nostro Paese. Ogni partito, movimento o associazione pone questi due punti come essenziali, prioritari e indispensabili. La questione dirimente non risiede tanto nella semplice intenzione, bensì nella capacità di poter conseguire questo risultato nei tempi più brevi possibili. Il PSD già in passato ha dimostrato di saper mettere in pista un sistema di relazioni capace di oltrepassare il guado. I negoziati necessari per superare l’impasse di questi anni, hanno bisogno di soggettività riconosciute, carte d’identità autorevoli. Per questo motivo il nostro partito si pone come elemento trainante di questo processo. Sullo scacchiere internazionale servono interlocutori credibili, proposte capaci di dialogare con i sistemi sovranazionali. Da oggi non è più solo una questione di rapporto con l’Italia ma di costruzione di accordi orientati a conferire al nostro Paese una nuova legittimazione nel quadro delle istituzioni europee, ben consapevoli che tutte le relazioni commerciali e finanziarie dovranno essere improntate alla collaborazione internazionale, alla trasparenza e alla compatibilità con le regole dell’area di cui facciamo parte.
Il tema delle relazioni con l’esterno si pone come elemento centrale per la competitività del Paese. L’uscita dalla fase di emergenza che sta caratterizzando questa fase storica, poggia le sue premesse nelle iniziative che sapremo mettere in campo. E’ indispensabile costruire un diverso sistema che funzioni e produca ricchezza in un contesto di trasparenza e di accettazione delle fondamentali regole internazionali. Ogni pretesa isolazionista è destinata a condurre il Paese nel baratro. Essere responsabili, operare per il bene comune, oggi vuole dire lavorare in questa direzione. Solo così il nostro modello economico-imprenditoriale potrà sopravvivere alla crisi imperante. Solo così sarà possibile operare per favorire il radicamento di imprese vitali sulla base di ampi e diversificati elementi di competitività, solo così sarà possibile attrarre investitori esteri che facciano impresa a San Marino facendo crescere il tessuto produttivo e dei servizi creando occupazione qualificata per i nostri giovani. E’ evidente che per garantire tutto questo sarà, da subito, necessario avviare processi di semplificazione ed efficienza amministrativa. Eliminazione della burocrazia, informatizzazione di ogni processo, potenziamento dei controlli alla fase successiva al rilascio delle licenze, sostegno per una crescita inclusiva e sostenibile, trasferimento ai giovani delle competenze imprenditoriali. Sono questi i punti, accompagnati ad un’azione di facilitazione per l’accesso al credito delle nuove imprese e alla riduzione degli oneri economici per l’avvio dell’imprenditorialità giovanile, che potranno garantire ai sammarinesi un futuro degno della storia di cui tutti noi siamo parte.
Andrea Belluzzi (PSD)
