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San Marino, Attiva-Mente: il rispetto di un diritto non è un’opinione

da Redazione

Sono passate già diverse settimane dalla prima partecipazione di San Marino alle Paralimpiadi, un Progetto reso possibile solo grazie al lavoro volontario fatto dal Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS), che abbiamo fondato e sostenuto sino ad oggi e che continueremo a sostenere.

Osserviamo come ancora persista un certo lassismo da parte del CONS nell’intervenire per risolvere le varie problematiche che abbiamo denunciato da anni, crediamo che non sia più il caso di farci ancora coinvolgere in questo “sport” delle prese in giro e delle istigazioni. A noi piace il Rispetto.

Non abbiamo ancora ben capito cosa possa muovere tanto snob e tanta resistenza di fronte ad una richiesta di riconoscimento di questo lavoro e conseguentemente del CPS: probabilmente a qualcuno non vanno a genio certe persone che fanno parte del CPS? Forse qualcuno è geloso di quanto realizzato? Qualcun altro vive con la smania da protagonismo, davvero non capiamo.

E allora chiediamo al CONS di farci capire il perché di questo atteggiamento. Deve spiegarci ad esempio, perché consente ad una Federazione di usare loghi (peraltro marchi con una proprietà registrata) che non gli appartengono perché fanno riferimento ad un soggetto giuridico costituito, il CPS, che si è disaffiliato da quella Federazione da oramai 2 anni con le modalità previste dalla Legge sullo Sport. E dire che il CONS sa anche bene, che questa questione da qualche mese ha varcato la soglia del Tribunale, eppure continua a non preoccuparsene. Perché non interviene?

Recentemente nel corso di un importante Convegno tenutosi a San Marino sulla Disabilità e lo Sci, è emersa in maniera chiara l’esigenza di sapere “chi fa cosa” a San Marino, e risolvere le difficoltà e le ambiguità che ci sono, ma davvero non si capisce perché chi di dovere continui a mostrarsi indifferente. Perché?

Sicuramente sarà il tempo a dare una risposta. Ciascuno può avere le proprie opinioni per carità, ma poi ci sono i Fatti e le Leggi.

Noi siamo ben consapevoli di muoverci in un settore, quello della disabilità, molto delicato, e dove si rischia facilmente di urtare le sensibilità anche di famigliari, ma siamo altresì pienamente coscienti che senza il rispetto e la chiarezza, questo settore non potrà avere quell’orizzonte ideale che gli appartiene non per compassione, ma per Diritto.

In conclusione, ci rendiamo conto di non poter chiedere il Diritto di essere riconosciuti a chi non ci rispetta. Il Rispetto di un Diritto non si può supporre, perché non è un’opinione.

Ecco perché domenica consegneremo agli Ecc.mi Capitani Reggenti l’Istanza d’Arengo supportata da oltre 500 firme di cittadini raccolte in poco tempo.

 

Attiva-Mente

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