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San Marino, contratto industria: scatta la maratona nelle fabbriche

da Redazione

Il contratto industria alla prova delle fabbriche. Scatta domani, giovedì 4 ottobre, la maratona delle assemblee aziendali per discutere e votare l’accordo raggiunto tra la Federazione Industria della CSU e l’Anis. Il calendario prevede 140 assemblee nelle aziende, più altre accorpate per le realtà più piccole.

Dopo il via libera del direttivo unitario della FLI-CSU e dell’attivo generale dei delegati sindacali, le assemblee e il voto dei lavoratori segnano la tappa finale del confronto sindacale sull’accordo contrattuale.

Nello specifico, osservano segretari FLI-CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, “il contratto restituisce reddito alle buste paga,  bloccando anni di perdita di potere di acquisto”. Sono infatti  previsti aumenti retributivi pari al 3% per il 2012, al 2% per il 2013 e all’1,5% per il 2014. Alla fine del 2014  scatterà inoltre  una  verifica dell’inflazione e l’eventuale recupero  fino ad un massimo del 3% annuo.

Sul versante dell’orario, i segretari della Federazione industria sottolineano che il verbale di accordo “ha definito e regolato una realtà già esistente nelle aziende e che i lavoratori vivono ogni giorno. Nella gran parte dei casi, infatti, i dipendenti riconoscono l’esigenza di affrontare le fluttuazioni del lavoro svolgendo lo straordinario e la flessibilità necessarie, nonostante il blocco degli stipendi in essere da anni ”.

Quindi precisano: “La settimana lavorativa resta di 37,5 ore. Quello delle 39 ore è un falso problema visto che è solo una opzione facoltativa, opzione che costerà alle aziende un 4% in più di aumento salariale e che prevede precisi vincoli. Un regime orario che resterà confinato a pochissimi casi, ovvero a quelle aziende che hanno la sicurezza di uno stabile incremento della produzione di almeno un anno ”.

Per questo i segretari FLI-CSU si dicono “stupiti” dalle recenti polemiche contro il contratto innescate da associazioni economiche e sigle sindacali: “C’è una così enorme distanza tra le critiche espresse e i veri contenuti dell’accordo che ci sorge un dubbio: o i detrattori non hanno letto il contratto, oppure il loro unico scopo è quello di demolire il lavoro fatto da altri”.

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