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Commissione Antimafia, Alberto Rino Chezzi: una presa di coscienza

da Redazione

La Repubblica di San Marino è  ancora stordita dalla relazione della Commissione Antimafia. San Marino Fixing ha fatto un giro di opinioni nella società civile. Il parere di Alberto Rino Chezzi.

di Saverio Mercadante

 

SAN MARINO – La Repubblica di San Marino è  ancora stordita dalla relazione della Commissione Antimafia.
Un intero Paese riflette angosciato e rabbioso. A tutti è chiaro che è un punto di non ritorno. San Marino Fixing ha fatto un giro di opinioni nella società civile per capire cosa ha suscitato quella fotografia così degenerata di una parte della società del Titano.

“La relazione della Commissione Antimafia – ha scritto Alberto  Rino Chezzi nel suo intervento che riprendiamo in parte dal blog SM Dazibao – è stata un momento di presa di coscienza da parte del Paese di come ci siamo allontanati dai valori fondamentali che legano gli appartenenti a una comunità piccola come la nostra. La gravità dei rapporti emersi tra politica e camorra, sui quali dovrà sicuramente far luce la magistratura, ha quasi ‘normalizzato’ e quindi posto in secondo piano tutti gli altri fatti emersi, come se quanto accaduto fosse un normale operare. Come se fosse normale corrompere con denaro pubblici dipendenti, comprare voti a fini elettorali oppure operare in pieno conflitto d’interessi. Fortune economiche realizzate in pochissimo tempo, non giustificabili neppure da consulenze milionarie. Intreccio tra politica e affari a dir poco micidiale. L’interesse personale che prevarica il bene comune. Anche se a onor del vero sono situazioni conosciute o ‘intuite’ da noi tutti o comunque dai più. Con un distinguo di posizioni come sempre. Vi è chi era coinvolto perché cooptato. Vi era chi pur sapendo non ha voluto o non ha avuto la forza e il coraggio di esporsi e ha preferito continuare a coltivare il proprio orticello. Vi era infine chi pur sapendo e contrastando tali fenomeni poteva fare di più. Non esistono medaglie e meriti in questa situazione. E’ vero che la politica ne esce malissimo, perdendo così quel poco di affidabilità che le era rimasta…”.

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