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San Marino, Daniela Berti: “Il senso della mia candidatura”

da Redazione

“Se non ora quando?” Mutuo questa frase che ben sintetizza il senso della mia candidatura dopo 15 anni di inattività politica. Ora che il paese è in emergenza, ora che la politica è in crisi, ora che serve ripensare secondo una nuova visione. Europeista da sempre, la mia esperienza politica, prima che a San Marino, nasce si forma e cresce nel contesto europeo. La battaglia per l’avvicinamento di San Marino all’Europa la feci, quasi solitaria, a poco più di vent’anni nel corso della mia unica legislatura, era il 1993. Poi nel 1998 la decisione di lasciare la politica attiva per continuare a respirare Europa attraverso il mio lavoro, i miei interessi. L’Europa faticosamente ma certamente raggiungerà il traguardo dell’unione politica, unica strada per rilanciare l’economia e difendere la coesione sociale. Non assisteremo allo smaltimento dell’euro, pena il declino irreversibile del vecchio continente. Chi agita questa bandiera, o non conosce i meccanismi economici o è in malafede. Sono sempre stata sostenitrice dell’apertura di San Marino ai processi internazionali, argomentando con forza contro chi interpreta l’apertura come perdita di autonomia e sovranità. Aprirsi significa guadagnare nuove e più numerose opportunità, significa garantirsi futuro. San Marino è rimasto indietro su molti fronti, troppo a lungo arroccato sulla difesa di peculiarità destinate a finire, sarebbe bastato sapere valutare con attenzione il trattato di Maastricht del 1992 per capirlo: introduzione dell’euro, armonizzazione fiscale, trasparenza…. Allora San Marino avrebbe potuto investire il tempo che lo separava dall’entrata in vigore dell’euro, 10 anni, per guidare in acque relativamente tranquille un cambio di sistema, la scelta, al contrario, è stata quella di ignorare i cambiamenti che il mondo attorno a noi faceva e ci chiedeva di fare. E allora, se non ora quando? Sono convinta che non ci sia spazio per un altro giro di giostra, o San Marino ha la forza di ridisegnarsi ora o nei fatti è destinata davvero a diventare un comune italiano. Occorre una visione di futuro con la consapevolezza della complessità del presente e delle problematiche da affrontare, occorrono esperienze cresciute anche all’esterno del paese, utili in questo momento. Quindi è ora il tempo di mettersi a disposizione e dare un contributo. Il futuro è presente. Chi come me in questi anni ha lavorato fuori, ha visto cambiare la considerazione di San Marino radicalmente, da paese da ammirare a paese simbolo di illegalità, da evitare. E’ un’umiliazione essere guardati con sospetto pur essendo onesti e corretti professionisti e imprenditori a causa della caduta di reputazione del paese a cui appartieni e che ami. E’ qualcosa che non deve più accadere, in nome della nostra storia, in nome dei principi positivi che la Repubblica nel tempo ha testimoniato, soprattutto per i nostri figli che meritano un futuro e una rinascita di orgoglio.

 

Daniela Berti

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