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Fabio Cavallari: storie titaniche per raccontare una Repubblica che è un mondo

da Redazione

Intervista a Fabio Cavallari, lo scrittore che ha firmato “Racconti d’autore al Palace Hotel di San Marino”. Con una ghiotta primizia per i lettori di Fixing: un racconto che possiamo pubblicare in esclusiva.

di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Fabio Cavallari, giornalista e scrittore, nel 2011 è stato nominato dalla Repubblica di San Marino coordinatore del comitato scientifico per la partecipazione del piccolo Stato alla 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Cavallari – che dal 2002 collabora con il settimanale “Tempi” ma che ha anche curato alcuni speciali per Radio Due ed è stato relatore in molti incontri, nelle più importati città italiane, su temi bioetici, politici e culturali – torna sul Titano per una prestigiosa iniziativa che parte dal Palace Hotel Best Western della famiglia Valducci: un libro e un concorso letterario ideati da Valerio Pradal e intitolati “Racconti d’autore al Palace Hotel”.

“Per scrivere un racconto – spiega lo stesso Fabio Cavallari a Fixing -, basta sedersi in un luogo e vedere le persone che lo abitano”.  

 


LEGGI IL RACCONTO: “IL COLLEZIONISTA”



Un libro – “Racconti d’autore al Palace Hotel” – che si apre sul Titano.

“Si tratta di un’iniziativa editoriale che vuole entrare in connessione con il luogo e i visitatori. Generalmente si fanno promozioni per alberghi, si cerca di produrre informazioni che possono essere accattivanti per il cliente. Io ho pensato di fare una cosa diversa: produrre la narrativa: raccontare cosa avviene in un hotel. E al Palace Hotel, che è un luogo estremamente prestigioso, mi sono posizionato nella hall per guardare le persone che passavano. Ebbene, da questa osservazione è nata l’idea di costruire un percorso. Questo percorso è un libro che raccoglie otto storie di persone che hanno vissuto un momento particolare, sia di lavoro o di vacanza. Ho cercato di riprodurre questa narrazione, partendo dall’idea di raccontare la bellezza di un luogo, inteso come offerta turistica, ma anche di raccontare, in scala più ampia, il territorio, i luoghi che si possono visitare. Abbiamo completato questa idea con la produzione di un libro – ‘Racconti d’autore al Palace Hotel’ – e soprattutto con un corso, che chiede ai clienti e a tutti le persone di scrivere una storia su una giornata particolare a San Marino. L’iniziativa è promossa dal Palace Hotel”.

Dentro le pagine del libro.

“L’idea iniziale è stata quella di raccontare l’hotel Best Western di San Marino. La struttura ricettiva è inserita in un contesto molto più ampio. La Repubblica di San Marino è un luogo ricco di storia e di memoria, di tradizioni che affondano le radici nel tempo. Nel volume racconto la storia delle persone che soggiornano nell’hotel Best Western, le loro emozioni, le vibrazioni che avvertono, i loro pensieri. Per scrivere un racconto – o come nel caso del libro ‘Racconti d’autore al Palace Hotel’, una serie di narrazioni – basta sedersi in un luogo e vedere le persone che lo abitano. Nel caso della breve storia intitolata ‘Il collezionista’, per esempio, c’è un vivo richiamo alla filatelia sammarinese”.

Qual è stato l’approccio con il Titano?

“Decisamente emotivo. Appena fuori dai confini di Stato non si ha la percezione reale di cosa sia davvero la Repubblica: non si conosce la sua storia millenaria, le sue bellezze, le sue peculiarità, la sua arte. I media, aggrappandosi soprattutto ai recenti fatti di cronaca, danno ai lettori una visione offuscata, non veritiera. Credo che sul Monte ci sia molto da scoprire. Io sono partito dalla necessità di rendermi conto di come si viva sul Titano, e di cosa si viva. Le dimensioni della Rupe sono piuttosto ridotte, ma si tratta comunque di uno Stato, che possiede, nell’anima, alcuni principi universali quali l’indipendenza. Come quasi tutti i piccoli Paesi, anche la Repubblica ha un’esplosione di creatività. Al di là della retorica della bellezza dell’architettura, il Titano possiede aspetti molto interessanti, che meritano attenzione. Che catturano l’attenzione. Mi affascina l’apparato statale del Monte, i Reggenti, che cambiano ogni sei mesi, la struttura della nazione”.

La Repubblica di San Marino ha una spiccata vocazione per ogni forma d’arte. Che sensazioni avverte?

“Mi interessa l’arte, e il tentativo che hanno fatto gli artisti locali ad andare oltre i confini del territorio. Uscire significa contaminarsi con altre realtà. Spesso però l’accento identitario, molto marcato, può essere un freno. Il Titano è uno Stato, e in quanto tale, quando si mette in contatto e dialoga con altre Nazioni, può esprimere un grande potenziale”.  

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