Verso le elezioni. Oggi l’ex Patto per San Marino (allargato) annuncerà gli elementi chiave della propria corsa. Mentre si stringono le altre alleanze ci potrebbero essere nuove sorprese da qui al 2 ottobre. Con più coalizioni in ballo c’è chi potrebbe uscirne con le ossa rotte…
di Loris Pironi
SAN MARINO – Verso le elezioni. Oggi l’ex Patto per San Marino (allargato) annuncerà gli elementi chiave della propria corsa. A partire dal nome, che sarà ufficializzato oggi ma che, è certo, senza troppa fantasia, sarà “San Marino bene comune”, che ricorda molto l’italico referendum sull’acqua pubblica. Va bene, basta che il simbolo non sia un rubinetto…
Ad ogni modo la coalizione comprende sicuramente Pdcs, Psd e Ap, con Noi Sammarinesi e Alleanza Nazionale che presenteranno propri candidati dentro la lista del Pdcs (6 di Ns e 2 di An), più alcuni candidati indipendenti. Secondo le indiscrezioni saranno almeno 5 e si conoscono già i nomi: Massimo Cenci, Alfredo Manzaroli, più 3 provenienti dalla lista Arengo & Libertà ovvero Fabio Berardi, Denis Amici e Germano Bollini.
La seconda coalizione che ha quasi terminato il proprio cammino di aggregazione è quella che vede insieme l’Unione per la Repubblica (che nelle scorse settimane era data in ballottaggio per entrare nell’ex Patto sulla spinta del Psd) e il Partito Socialista, che hanno fissato il proprio asse nei giorni scorsi. A Upr-Ps potrebbero aggiungersi anche Sinistra Unita e Civico 10, forti a loro volta di un matrimonio politico-civico (pardon, coppia di fatto) già sancito. E così siamo a due coalizioni, forse tre. Poi c’è Rete, altra lista civica, che ha detto a chiare lettere di non essere interessata ad accordi con i partiti politici e che quindi dovrebbe correre da sola o quasi, anche perché sono tante e apparentemente insormontabili le differenze di approccio e di programma ad esempio rispetto al movimento San Marino 3.0 (avevamo ribattezzato il loro programma come sesso droga e rock&roll, in quanto propone l’apertura delle case chiuse, un referendum sulla liberalizzazione della cannabis e grandi eventi in Repubblica), che peraltro afferma di aver raccolto già un centinaio di firme in appena due giorni.
E i giochi non sono ancora conclusi: fino al 2 ottobre, data ultima di presentazione delle liste, ci potranno essere sorprese. Certo è che con più coalizioni in ballo la legge elettorale sarà messa a dura prova e tra l’ipotesi di ballottaggio, premio di maggioranza e sbarramento c’è chi potrebbe uscirne con le ossa rotte.