Si è concluso l’ultimo Consiglio Grande e Generale, il più travagliato della legislatura. L’aula ha approvato l’odg conclusivo riguardante la relazione della Commissione Antimafia, con 43 voti favorevoli, 11 contrari e 1 astenuto. “Completare il quadro delle responsabilità”.
SAN MARINO – La seduta del Consiglio grande e generale è ripresa con gli ultimi interventi del dibattito sulla relazione della commissione d’inchiesta sulla vicenda Fincapital. Al termine del primo giro ha preso parola il presidente della commissione Anna Maria Muccioli per una breve replica, seguita da altri consiglieri.
La seduta è stata poi interrotta su richiesta del capogruppo di Ap, Roberto Giorgetti, per trovare le condizioni per condividere un documento conclusivo. Dopo circa un’ora di pausa lo stesso Giorgetti ha letto l’odg su cui si è realizzata la convergenza di tutti i gruppi che l’hanno sottoscritto. Il documento viene approvato con 43 voti favorevoli, 11 contrari e un astenuto. Di seguito una sua sintesi.
“Preso atto della relazione […], condividendo la trasmissione di tutti gli atti alla magistratura per gli accertamenti di competenza,
considerato l’importante dibattito che ne è scaturito,
preso atto dell’intero lavoro della commissione attuato in coerenza con il mandato […],
rilevato che in questo contesto destano preoccupazione anche gli elementi di corruzione […],
considerato altresì che dalla relazione si evince che questo sistema si è costruito cercando la tolleranza e la copertura di una parte del potere politico e che il sistema politico, istituzionale ed economico hanno palesato gravi elementi di vulnerabilità soprattutto nel delicato rapporto tra Stato e interessi privati,
il Consiglio grande e generale conferma la necessità di continuare e di intensificare il percorso di affrancamento dell’azione politica e dell’amministrazione dello Stato dei comportamenti e degli atteggiamenti che possano favorire l’affermarsi di fenomeni di corruzione e di collusione,
ravvisa altresì la necessità che il Consiglio grande e generale intraprenda le opportune iniziative per completare il quadro delle responsabilità politiche”
In conclusione di seduta i Capitani reggenti hanno letto un indirizzo di saluto per la fine del loro semestre reggenziale.
Di seguito un riassunto della seduta
Pier Marino Menicucci, Upr: “L’argomento ha una grande rilevanza e c’è grande attenzione nell’opinione pubblica. Ci abbiamo creduto da subito nella commissione e il Consiglio grande e generale ha dato un mandato preciso per verificare possibili connivenze. Questa vicenda è la chiave d’ingresso nel Paese della mafia. È molto grave. Tutte le forze politiche devono riflettere, i dati sono ineccepibili, la gravità sociale non può essere sottaciuta. E ora dobbiamo mettere a punto le azioni per proteggere il Paese. Ho fiducia nel tribunale e nelle forze d’ordine.
La domanda è cosa possiamo fare per il futuro del Paese. Dobbiamo ridisegnare il sistema, servono un’economia concreta e reale, regole certe, controlli e un sistema di incompatibilità. Ricreare un rapporto di fiducia tra popolo e istituzioni è una delle sfide più grandi della campagna elettorale”.
Francesca Michelotti, Su: “La relazione dà un giudizio politici e morale. La casa dei politici deve essere di vetro, ma se sono troppe i cittadini si interrogano. E’ facile prendere solo gli onori e i vantaggi, fare politica è impegno. Siamo di fronte a una resa dei conti tra due modi di vedere politica. Ci sono stati molti interventi emotivi, ma trovo beffarda l’invocazione dei politici corrotti sul fatto che non ci sono prove. Per fare porcherie si deve essere abili, ma anche intelligenti.
I commissari hanno operato con il sostegno di noi colleghi, ma c’è stato un tentativo di annacquare il loro lavoro, una vigliaccheria senza pari. Noi siamo la loro sicurezza. Al capogruppo Mazza dico che non c’è sentenza nella relazione, la commissione li sconsiglia alla politica. Certe ricchezze sono inspiegabili: i depositi di 657 mila euro di Gatti e di 212 mila euro di Stolfi al Credito di Romagna; i 100 mila accreditati a gatti su cui Podeschi ha incaricato Scaramella di indagare, chi è il bugiardo? L’appartamento all’ex Symbol di Gatti e quello di Podeschi non pagato; i versamenti a Podeschi di oltre un milione da parte di una fondazione. Al collega Galassi chiedo come mai la mitica Dc non ha preteso spiegazioni. Si è turata occhi, naso e bocca. E fate gli spocchiosi con gli ex Ddc per la questione Scaramella.
Sapevamo tutto e qualcuno aveva le prove. Dc e Psd sono stati campioni di tolleranza e ora si propongono per governare il Paese, che grande novità. Non possiamo chiudere gli occhi, ci giochiamo il futuro del Paese. Diamo inizio alla seconda Repubblica”.
Paride Andreoli, Psrs: “Credo che tutti gli attori che hanno fatto parte dei governi che si sono succeduti negli ultimi 12 anni non siano veramente all’oscuro di tutto. Mi piacerebbe sapere dalla commissione quanti testi sammarinesi siano stati chiamati, o residenti qui, e quanti siano stati chiamati da fuori. Bisogna operare e fare chiarezza. Chiarezza, non ingiuria. Mi rivolgo alla commissione. So che sicuramente non è dato sapere i nominativi dei testi, quello che balza subito agli occhi, io credo che sia quello legato a ciò che succede all’interno del Paese quando si dichiara che si pagavano certi funzionari della Pa per non fare il proprio dovere. Avrei voluto che fossero menzionati anche i funzionari della Pa. A chi è colpito rimane solo di fare un esposto in tribunale per conoscere la persona e le motivazioni delle sue dichiarazioni. I 5 consiglieri Psrs che si è voluto colpire non hanno nessuna implicazione con la vicenda. Se non fossimo vicino alle elezioni penserei che la commissione avesse voluto evidenziare dei passaggi, ma essendo vicini alle elezioni penso che i socialisti diano fastidio, che possano crescere. Non si può giocare sulla testa delle persone e dei giovani. La commissione non lo prenda come un attacco personale. Per la prima volta dopo 24 anni che sono presente in quest’Aula succede una cosa così, avrei avuto piacere ad essere
ascoltato anche come teste”.
Valeria Ciavatta, segretario di Stato per gli Affari interni: “Con questo comma il Consiglio ha avuto occasione di confrontarsi su un tema gravissimo ed enorme. Su come la malavita ha potuto insediarsi nel nostro territorio e cosa fare perché non succeda più. Alcuni sammarinesi purtroppo hanno continuato a ricercare facili guadagni, mettendo a repentaglio anche la loro persona e le loro famiglie. Mi aspettavo un dibattito molto più partecipato, soprattutto da molti consiglieri che intervengono su temi etici spesso e invece ora tacciono. Sento il dovere di difendere la commissione. Sono conclusioni interlocutorie. Poi mi pare che nella relazione non ci siano delle grandi sparate. Vediamo benissimo che la relazione distingue nettamente i comportamenti. La politica è accusata con molta faciloneria di essere la polpa del malaffare. In questi 4 anni di
purgatorio io voglio sapere quali settori hanno fatto indagini interne, quali hanno punito comportamenti scorretti, le associazioni di categoria cosa fanno? I cantieri edili erano luoghi da controllare e presidiare con particolare attenzione. Qui la colpa della politica non c’è. Questa antipolitica che associa ognuno di noi a tutti i misfatti possibili e immaginabili, quando è la società civile a doversi prendere le sue responsabilità. Qui c’è scritto che Banca centrale ha autorizzato pagamenti che non poteva, e ha fatto cose che non doveva fare, e noi lo abbiamo salvato il sistema bancario! Servono normative specifiche per l’anticorruzione in tutti i settori. Abbiamo fatto una legge di riforma della Pa con un articolo sull’incompatibilità e l’articolo è stato bocciato. Siamo stati
infamati in tutti i modi. e’ passato in consiglio per il rotto della cuffia, per un voto. Bisogna stabilire dei criteri preventivi! Qualcuno per offendere la commissione ha offeso i politici. Rossi ha
detto che sapevamo tutti. Ma se lo sapeva lo doveva denunciare! Io non lo sapevo. Ma cosa, siamo delinquenti e teniamo aperto il sacco? Mica si può dire poi che tutti i pubblici dipendenti sono delinquenti, come i politici non lo sono. Noi abbiamo chiesto al tribunale che su Moreno Benedettini c’era qualche pendenza, e non c’era niente. I nostri atti sono pubblicati a Catanzaro e noi qui abbiamo ancora l’inchiesta secretata”.
Claudio Felici, Psd: “Questa seduta non è un processo alla commissione. Ringraziamo e apprezziamo il lavoro. Le ragioni delle infiltrazioni stanno nel ritardo sull’allineamento internazionale. Avevamo un sistema arretrato sulla trasparenza e il rapporto economia-politica consentiva certi processi. Il Paese ora non è all’anno zero, ci sono stati arresti e collaborazioni con l’Italia. Comunque il sistema va corretto. Le conclusioni della relazione sono meno pesanti rispetto ai rilievi interni. Ci sono molti nomi e se davvero gli elementi in capo a certi esponenti politici verranno verificati, non ci si può che dissociare. Servono però elementi di certezza assolutamente verificati. Vogliamo andare fino in fondo. Siamo in periodo pre-elettorale, per cui dobbiamo dare tutti gli elementi. La commissione deve essere al di sopra di ogni sospetto. Il Psd è un partito serio e alla fine di questo percorso farà ciò che è opportuno e necessario per dare il giusto segnale ai sammarinesi”.
Pasquale Valentini, segretario di Stato per le Finanze: “L’errore più grave sarebbe usare la commissione e la relazione ciascuno per il proprio interesse. Abbiamo creato dei presidi alle infiltrazioni malavitose, la commissione non ha scoperchiato una realtà improvvisa, Bcsm ha commissariato Fincapital un anno fa. Certo in precedenza il sistema bancario ha lasciato fare certe pratiche e l’istituto di vigilanza era poco attento. Cera condiscendenza in chi era deputato ai controlli e c’erano dei legami politici. Questi personaggi erano preoccupati per il venir meno dei punti di riferimento, cercavano i politici. Dai fatti si evincono responsabilità politiche, ma è improprio identificarle solo con certe persone senza utilizzare tutti gli aspetti di cui il processo ha bisogno. Ciò toglie autorevolezza alla relazione. Non diciamo che il Paese è tutto corrotto e non usiamo la relazione per un dibattito elettorale che dovrà andare su altri piani”.
Anna Maria Muccioli, presidente commissione, replica: “La commissione, fin dal suo insediamento, vista la straordinarietà e la gravita degli argomenti da trattare, ha scelto di ricercare sempre decisioni condivise, per giungere alle quali ogni commissario ha rinunciato a proprie posizioni personali. La commissione, nella stesura della propria relazione, ha fatto una scelta. Ha scelto di citare tutti i personaggi politici, nessuno escluso, che sarebbero emersi a qualsiasi titolo anche da semplici testimonianze. Per molti la citazione nella relazione è sembrata una dichiarazione di colpevolezza. Non è così. La commissione ha evidenziato la necessità di approfondire alcune posizioni, mentre per altre non lo ha ritenuto neppure necessario. La sintesi del lavoro della commissione è racchiusa nelle sue conclusioni. Dispiace che, a fronte di una relazione che mette a nudo elementi distorti del nostro sistema-Paese si sia creato un clima di caccia alle streghe piuttosto che di analisi dei problemi per addivenire, insieme, a soluzioni convincenti”.
Iro Belluzzi, Psd: “Voglio parlare, dopo una notte passata insonne perché i sento infangato. Che il mio nome sia citato in una cosa che è lontana anni luce dal mio modo di interpretare la politica e la vita è terribile. Ringrazio la commissione per l’impegno e la serietà con cui ha svolto il suo lavoro, ma avrei gradito che le persone non fossero citate e riportate in contesti che nulla hanno a che vedere con quello che era lo scopo del mandato del Consiglio alla commissione stessa.
Qui il mio nome è riportato in un contesto legato a delle cordate del 2001 per i lotti di Valdragone. Questo non può rispondere a realtà. Ero candidato, presi 142 voti. Se il potere economico voleva costruire un gruppo di appoggio politico avrebbe dovuto cercare basi più solide, non certo me. Io la politica, il partito, lo intendo come una forza sempre più grande, un punto di incontro tra tante idee. Quindi ho poi continuato all’interno del Psd la mia esperienza politica. Io credo che la politica in questo momento debba far quadrato per combattere, per cercare un sistema di regole in cui si crei uno stato di diritto”.
Augusto Casali, Nps: “Quando io e il collega Morri ci siamo dimessi provocando la crisi di governo siamo stati tacciati di essere degli irresponsabili perché volevamo impedire che la commissione terminasse il suo lavoro. Invece la commissione ha terminato e ha messo a nudo le menzogne di quello che rimane del Patto per San Marino e sul campo sono rimaste le ragioni vere del nostro gesto. Ma voglio tornare alla relazione. Questo Consiglio ha fatto una scelta di trasparenza da molti anni e lo ha fatto all’unanimità. Al di là degli aspetti giudiziari la commissione ha fornito un contributo molto importante, è stato impegnativo. Faccio i complimenti al presidente, anche per la resistenza nella lettura. I risultati sono utili e importanti, e vanno ulteriormente valutati e soppesati. Alcuni aspetti lasciano un po’ perplessi. In primo luogo la mancanza di contraddittorio. L’altro punto debole è la citazione di consiglieri che non hanno nulla a che vedere con i fatti. Cito l’esempio dell’amico e compagno Federico Pedini Amati che è stato sbattuto dentro e che c’entra come i cavoli a merenda. Faccio questo nome, ma ce ne sono anche altri. Non voglio fare l’avvocato difensore di nessuno. Voglio dire un’ultima cosa La commissione è nata con poteri di inchiesta in seguito ai fatti ricordati, che all’epoca era di assoluta attualità nel nostro Paese. Però, dopo questi fatti, ne sono successi altri forse anche più clamorosi. e di questi fatti non ne parla più nessuno. Io penso invece che si debba fare chiarezza fino in fondo. Sapere anche come mai ci siano state delle fuoriuscite di notizie devastanti verso l’Italia, mentre non è arrivata nessuna domanda che impedisse il radicarsi di certi sistemi. Chiudo dicendo che se vogliamo avere veramente un quadro preciso la vicenda Criminal minds è per San Marino e per le zone limitrofe una vera cartina di tornasole per capire in cosa è stata coinvolta la Repubblica in questi anni. Non ci si può fermare a una verità parziale”.
Luigi Mazza, Pdcs, replica: “Non sempre i giornali sono stati attenti al succo delle 100 pagine di relazioni. Fanno tutti i nomi e traggono pure conclusioni. Io sono comparso e mi sarebbe piaciuto che le testimonianze di Paolo De Biagi, che dice queste cose nei bar, fossero indicate. E’ giusto dare ai giornali la massima conoscenza, altrimenti le singole dichiarazioni servono a poco. L’11 giugno scorso sono stato coinvolto in una notizia di un rapimento lampo da parte del Nq di Rimini e il giorno dopo l’Upr ha fatto un’interpellanza. E’ facile buttare fango sulle persone e difendersi non è facile. Il lavoro della commissione va completato e se necessario integrato”.
Giovanni Lonfernini, Upr: “Sono allibito dalle parole di Mazza. Deve dimostrare che l’intervento del quotidiano è stato pilotato dall’Upr. Non abbiamo fatto nessun atto sconsiderato. E’ ostile verso di noi e la legislatura si chiuderà con atti con cui Mazza dimostra la sua ossessione”.
Alessandro Rossi, Su: “Cerchiamo di non scadere in polemiche. Il dibattito è stato deludente. Io ho lavorato nella ‘banca della ‘ndrangheta’, come è nota a tutti, e così mi hanno citato, sono cose che fanno molto male. L’opera dei commissari è stata difficile e complessa. Il lavoro di quest’aula è
fare proprie le conclusioni di questa relazione. Dare pieno supporto al lavoro dei commissari. Anziché dividerci su queste cose, al di là delle distinzioni tra i vari partiti, credo che la divisione sia
l’atteggiamento che ha impedito per molto tempo a quest’Aula di lavorare. Lo dobbiamo capire. Se non lo capiamo questo lavoro può andare disperso. Lo dobbiamo sostenere tutti quanti, al di là delle
nostre posizioni. E’ un elemento importantissimo da considerare”.
Sintesi del messaggio dei Capitani reggenti
“Il semestre è stato molto impegnativo e caratterizzato da momenti di forte tensione culminati nella crisi politica. In questa fase delicata e complessa abbiamo cercato di operare con spirito di servizio e nel rispetto del nostro ruolo di garanti. Abbiamo cercato di essere vicini alla nostra popolazione, constatando situazioni di diffuso disagio. Ma siamo anche venuti in contatto con realtà di grande laboriosità.
La ripresa del dialogo con l’Italia ha portato alla firma dell’accordo contro le doppie imposizioni, un traguardo importante che certifica il percorso fatto per l’adeguamento agli standard internazionali. Ora auspichiamo che si possa giungere quanto prima alla ratifica da parte del Parlamento dell’italiano. Ci auguriamo soprattutto che la prossima campagna elettorale si svolga in un clima sereno e di rispetto reciproco, dove prevalgono non sterili personalismi e polemiche ma idee, proposte e progetti. La classe politica dovrà mostrare di avere la forza, la maturità e l’intelligenza di affrontare le difficoltà del momento, avendo il coraggio di effettuare scelte anche impopolari ma conservando sempre grande senso di equità e sensibilità verso la popolazione più in crisi.
Lo sforzo di risanamento del bilancio e di contenimento della spesa pubblica corrente dovrà essere portato avanti con rigore, ma resta un compito centrale, provvedere al rilancio del settore produttivo e degli investimenti soprattutto in ricerca ed innovazione, alla crescita dell’occupazione delineando un nuovo modello di sviluppo. Questo rappresenterebbe anche un importante e concreto messaggio di ottimismo e di speranza rivolto ai nostri giovani, che oggi chiedono esplicitamente di poter partecipare e di contribuire attivamente, con le loro capacità e potenzialità, allo sviluppo del nostro Paese.
Confidiamo pertanto che da parte di tutti i soggetti politici prevalga la preoccupazione per il bene comune ed il senso di responsabilità. Siamo certi che riusciremo a superare la prova più alta se, con una seria consapevolezza delle difficoltà cui far fronte, sapremo ritrovare anche quel senso di un comune destino e quello slancio che in altri momenti cruciali della nostra storia abbiamo dimostrato.
In questa occasione, nell’esprimere le nostre congratulazioni ai Capitani reggenti eletti – Teodoro Lonfernini e Denise Bronzetti – formuliamo loro un sincero augurio per l’impegnativo lavoro che li attende nel prossimo semestre”.