Con Roberto Moghe Moretti ripercorriamo la storia e i battiti del cuore del certamen sonoro sammarinese.
di Alessandro Carli
Danzano e cantano, le Muse, consce che la musica sia ancora oggi quell’arte scientifica ed emozionale che abbraccia l’organizzazione dei suoni. Sorride e si racconta, Roberto Moghe Moretti, che nel tappeto del pentagramma ci vive da quando è nato: 25 anni di palchi in tutto il mondo con i Blues Mobile, poi purissima materia grigia nel creare un concorso per le giovani band emergenti. Si è conclusa a fine giugno l’11esima edizione di “Geometrie sonore”, il concorso organizzato dall’Associazione Musicale Bluesmobile e che ha visto, tra gli altri, anche il prezioso contributo della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – S.U.M.S. A trionfare, quest’anno, sono stati i Candy Queers.
Con Roberto Moretti ripercorriamo la storia e i battiti del cuore del certamen sonoro.
“Quando è stato deciso il titolo – esordisce ‘Moghe’ – ho pensato di legare il mio mestiere di geometra alla mia passione per la musica. Ho pensato che l’accostamento, a un’attenta lettura, portava a un significato ben più profondo: musica intesa come pluralità, come forme diverse di fare e interpretare il pentagramma. Forme e spazi – secondo poetiche per precise – che si incontrano ad un concorso”.
Tredici grandi gruppi hanno avuto la possibilità di esibirsi davanti a oltre 4.000 persone. “Le band che si erano iscritte online erano 24. La loro provenienza era variegata: oltre a San Marino e Rimini, abbiamo ricevuto domande da tutta Italia. Alla fase finale sono approdati Nashville Trio (RN) e Morgane (RN), Artemista (NO), i Bad (RSM), i Candy Queers (FE), Carlo Strauss Band (RSM), Greyhound (RSM), Lu (RN), Nothing inside eyes (RSM), Piano B (RSM-RN), Pink Addiction (RN), The Cornerstones (RSM) e The Gadget (RSM). Molte band provengono dal territorio”.
Negli anni, il concorso ha avuto maree e venti assai differenti. “E’ vero – prosegue Moghe -. In passato c’erano pochi gruppo locali, nonostante il concorso – che ha respiro non solo legato alla Repubblica di San Marino ma a tutta l’Italia – fosse nato soprattutto per gli artisti locali. Durante l’evento il pubblico ha potuto ascoltare questa pluralità di generi, queste geometrie sonore: sul palco infatti gli artisti hanno spaziato dal pop rock al rock melodico, passando per il blues, il funk e il metal core”.
Musica sì, ma con un occhio vigile e attento al mondo del sociale. “E’ un aspetto particolarmente importante – conclude Roberto Moghe Moretti -. Il ricavato della festa è andato all’Associazione ‘San Marino for the Children’ e alla famiglia di Gregorio Guidi, un bambino sammarinese di 6 anni, malato di glomerulo sclerosi focale, per finanziare la ricerca su questa malattia. Parte del ricavato, infine, è stato devoluto ai terremotati dell’Emilia”.