Aumentano i “Prestiti personali” o i “Fidi in conto corrente”. Il 26,3% delle famiglie che hanno contratto debiti hanno dichiarato che non sono riuscite a far fronte all’indebitamento con il proprio reddito.
Pubblicata, anche se con ritardo, rispetto agli anni precedenti l’indagine sui consumi e lo stile di vita delle famiglie sammarinesi in relazione all’anno 2011, a cura dell’ufficio di Statistica. La “famiglia tipo” della Repubblica è costituita da coniugi e figli (48,2%), con un capo famiglia lavoratore dipendente (65,2%) e con un buon livello di istruzione (il 16,6% possiede una laurea o un diploma universitario; il 49,3% possiede un diploma di scuola media superiore). Il settore di attività prevalente è quello dei servizi sia per il capo famiglia (52,1%) sia soprattutto per il coniuge (70,1%), seguito dal settore dell’industria manifatturiera (che vede occupati il 27,7% dei capifamiglia e il 20,7% dei coniugi). I capifamiglia disoccupati sono l’1,7% (proporzione identica al 2010 mentre nel 2009 si attestavano all’1%). I coniugi nella medesima condizione sono il 4,3% del campione (nel 2010 erano il 3,8% mentre l’anno precedente il 3 %). La spesa media mensile della famiglia sammarinese, poco differente rispetto a quella del 2010, è stata pari a 2.487,73 euro (+0,1 rispetto al 2010). Hanno subito importanti diminuzioni le spese delle famiglie per l’arredamento e apparecchi per la casa” (-9,1%), i “pasti e consumazioni fuori casa (-7,9%), l’abbigliamento e calzature” (-6,8%), le vacanze” (-5,8%). Le categorie di spesa che hanno fatto registrare il maggior aumento dei consumi delle famiglie rispetto al 2010 comprendono l’ istruzione e le attività sportive (entrambe +20,9%), mentre i trasporti, le utenze telefoniche, i “servizi sanitari e spese per la salute” hanno fatto registrare un aumento dal +6,1% al +6,7%. La suddivisione della spesa media mensile è avvenuta nel seguente modo: il 20,9% viene speso per generi alimentari e bevande (519,94 euro), il 15,3% per l’abitazione (379,83 euro), l’ 11,5% è utilizzato per il trasporti (286,36 euro), il 9,4% riguarda i pasti e consumazioni fuori casa (232,93 euro). Come accaduto negli ultimi anni, anche nel 2011 si è registrato un lieve aumento dei consumi in territorio, attestatosi al 75,0%. Le categorie di spesa con la percentuale maggiore in territorio sono quelle per l’abitazione (96,2%), i trasporti (88,9%), i generi alimentari e bevande (86,3%). Da un’analisi degli ultimi 5 anni sui comportamenti di spesa, emerge che la media annuale è passata da 33.451,42 euro del 2007 a 29.852,74 del 2011 (-10,8%). Diversamente, invece, la proporzione di spesa in territorio è aumentata, passando dal 72,5% del 2007 al 75% del 2011, agevolata anche dall’introduzione della SMaC. Il reddito medio annuale della famiglia sammarinese è di 38.753,35 euro (-2,9% rispetto al 2010 e -3,3% rispetto al 2009) e il 30,7% delle famiglie ha dichiarato che il proprio reddito va da 16.000 a 30.000 euro. Dall’analisi sui risparmi è emerso che, rispetto al 2010, il numero di famiglie dedite al risparmio è diminuito (52,4% del totale) mentre è aumentata la percentuale di reddito risparmiato (pari al 23,5%). Crollano alcune forme di risparmio come le azioni (6,5%, -9,1 %), immobiliari (-2,1 punti percentuali), restano stabili i titoli di stato e i fondi comuni di investimento, pur con basse percentuali, mentre aumentano le preferenze dei sammarinesi verso i depositi bancari, (62,1%, rispetto al 47,2% del 2010), i pronti contro termine e le assicurazioni, a dimostrazione della necessità di liquidità immediata delle famiglie. Rilevante è il fatto che risultano in aumento, rispetto al 2010, le famiglie che si indebitano per il proprio sostentamento. Un’ulteriore conferma: l’aumento di forme come i “Prestiti personali” o i “Fidi in conto corrente”. Il 26,3% delle famiglie che hanno contratto debiti hanno dichiarato che non sono riuscite a far fronte all’indebitamento con il proprio reddito, mentre il 4,2% delle famiglie ha dichiarato che con il proprio reddito mensile non riesce a coprire le spese dello stesso periodo temporale (nel 2010 era il 2,4%).