La Fondazione San Marino non è più il socio unico di Cassa di Risparmio. Con l’aumento di capitale approvato formalmente dal Cda nei giorni scorsi (80 milioni, di cui 60 di prestito dallo Stato), infatti, diventa azionista anche la SUMS (che a sua volta interviene con 10 milioni).
di Loris Pironi
SAN MARINO – La Fondazione San Marino non è più il socio unico di Cassa di Risparmio. Con l’aumento di capitale approvato formalmente dal Cda nei giorni scorsi, infatti, diventa azionista anche la SUMS, che con Carisp e Fondazione ha uno storico legame sin dagli albori dell’istituto di credito che conta 130 anni di attività.
L’aumento di capitale complessivamente è di 80 milioni, di cui 70 sottoscritti dalla Fondazione stessa e 10 milioni dalla SUMS, che in questo modo diventa titolare del 4,36% delle azioni contro il 95,64% del capitale azionario mantenuto dalla Fondazione. A sua volta dobbiamo specificare che dei 70 milioni messi dalla Fondazione San Marino in questa operazione, 60 milioni derivano dal contratto di finanziamento sottoscritto con lo Stato di San Marino (la prima tranche di 30 milioni sarà versata il 7 settembre prossimo, il restante entro la fine dell’anno in un secondo versamento). Dunque lo Stato non entra in Cassa di Risparmio ma contribuisce alla ricapitalizzazione del principale istituto di credito del Titano con un semplice prestito, che sarà rimborsato entro 7 anni. Il contratto, già sottoscritto, con la Fondazione prevede la possibilità, per il Pubblico, di chiedere il rientro anticipato a decorrere dall’ultimo giorno del quinto anno, e per la Fondazione la facoltà di rimborsare il prestito anticipatamente, risparmiando così sugli interessi. E a proposito, gli interessi stabiliti sono pari al tasso di rifinanziamento della BCE. Altro dettaglio importante: si è convenuto che, ulteriore garanzia di fiducia per lo Stato che si è impegnato con una sostanziosa iniezione di liquidità, vengono avanzate dal Congresso di Stato sia la candidatura del Presidente della Cassa di Risparmio (come è già stato fatto, con la scelta caduta su Pietro Giacomini) e alcuni membri del cda, da 1 a 3 (se indicherà un unico membro il cda sarà composto da 7 membri, se saranno 3, come previsto da Statuto, complessivamente l’organismo sarà composto da 9 persone).
Altri numeri da evidenziare. Il prezzo stabilito per ogni singola azione è di 23 euro, prezzo determinato considerando il valore nominale del capitale sociale di Cassa.
Il capitale sociale dell’istituto passa a 128 milioni di euro, il patrimonio netto è di 149 milioni. Per i bilanci 2012 e 2013 sono previsti ulteriori disavanzi, finora sono stati effettuati accantonamenti e disavanzi di crediti (il che non significa perdite) per circa 500 milioni, una cifra dunque molto importante, per fare fronte alla vicenda Delta che ancora non si è conclusa. Infine, la raccolta globale di Cassa di Risparmio sfiora i 2 miliardi di euro, di cui quasi 1,7 di raccolta diretta e 1,5 miliardi ancora da introitare, da qui ai prossimi anni, in virtù del rientro dei crediti del Gruppo Delta, cosa che garantirà all’istituto una grande capacità di investire – sul territorio sammarinese – a favore principalmente di imprese e famiglie.
LE DICHIARAZIONI
“Siamo lieti di questo risultato – ha affermato ieri in conferenza stampa il Presidente della Fondazione, Tito Masi – in quanto si rafforza Cassa di Risparmio di San Marino, ma nel contempo viene potenziato anche il nostro storico rapporto con la Società Mutuo Soccorso. L’operazione è la conferma che Carisp è un valore e un patrimonio di tutta la comunità. Il percorso adesso però non è ancora concluso. Entro la fine dell’anno completeremo la seconda fase, con un prestito obbligazionario convertibile di 70 milioni di euro (che dovrà ottenere anche il via libera di Banca Centrale, ndr), dunque le azioni detenute dalla Fondazione sono destinate a diventare ancora meno per via di questa iniziativa che porterà ad un azionariato popolare diffuso. Il progetto poi non si esaurirà, in quanto cercheremo di individuare nuovi soci ineccepibili a livello internazionale che affiancheranno Fondazione e SUMS. Ciò non toglie che la piena proprietà di Cassa di Risparmio dovrà restare saldamente nelle mani della Fondazione”.
Gli fa eco Pietro Giacomini, Presidente della Cassa di Risparmio: “Carisp è banca di tutti i sammarinesi, il Governo con questo prestito ha dato atto di questo, e cioè che stiamo parlando di un valore a disposizione di tutta la comunità. Il nostro istituto si sta lasciando alle spalle un periodo difficile, io personalmente sono qui da appena un paio di mesi e il cda sta lavorando con cura e professionalità per disegnare il futuro di Cassa di Risparmio”.
Alla conferenza stampa ha preso parte anche Clelio Galassi, Presidente di SUMS, che dopo aver ricordato lo storico rapporto tra i due Enti spiega i motivi di questo importante impegno da parte della Unione Mutuo Soccorso: “Di fronte a una situazione così importante e delicata non potevamo non venire in aiuto di Cassa di Risparmio. Così SUMS ha deciso di investire 10 milioni di euro per contribuire all’aumento del capitale sociale. Un domani che la situazione si sarà normalizzata, SUMS potrebbe riservare le proprie azioni appena acquisite per i propri soci”.
(foto Filippo Pruccoli)