Mercoledì 13 giugno 2012 è una data destinata a entrare negli annali del Titano. È il giorno della firma dell’accordo con l’Italia. Ma cosa ne pensano gli imprenditori? Il parere di Stefano Ceccato (Alluminio Sammarinese).
di Alessandro Carli
SAN MARINO – Il 13 giugno 2012 – data destinata a entrare negli annali del Titano – a Roma una delegazione dell’esecutivo sammarinese, capeggiata dal Segretario di Stato agli Esteri, Antonella Mularoni, ha firmato – alla Farnesina – l’accordo contro le doppie imposizioni fiscali con l’Italia.
In attesa di capire cosa accadrà da domani in poi, abbiamo voluto raccogliere le parole di alcuni imprenditori locali per capire come stanno vivendo l’atteso incontro di Roma, e che traiettorie si potranno aprire sul cielo del Titano.
E’ chiaro: la firma non risolverà in toto i problemi, però rappresenta senza ombra di dubbio un segnale di distensione tra i due Paesi.
La voce degli imprenditori si alza in coro. Ed è un coro intonato: per tutti è un passaggio fondamentale per il futuro delle imprese del territorio. In attesa della seconda, grande sfida: quella dell’uscita dalla black list del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Stefano Ceccato
“La firma di per sé non basta: serve anche la ratifica, che poi va seguita da una serie di azioni mirate”. Ha le idee chiare Stefano Ceccato (Alluminio Sammarinese). “E’ chiaro che i rapporti tra le due Nazioni devono migliorare, devono scorrere in modo più liscio rispetto al passato, anche in virtù della situazione economica attuale. La firma rappresenta comunque un segnale. Per le imprese è un passo importante. Personalmente come azienda (Alluminio sammarinese), non abbiamo molto risentito di queste problematiche: probabilmente perché siamo più legati ai mercati esteri. La firma di Roma però certamente aiuta. E’ una notizia che può sbloccare molte imprese del territorio”.