Home FixingFixing Firma Italia – San Marino, Emanuele Rossini (Cart. Ciacci): La ratifica? Dipende anche da noi

Firma Italia – San Marino, Emanuele Rossini (Cart. Ciacci): La ratifica? Dipende anche da noi

da Redazione

Mercoledì 13 giugno 2012 è una data destinata a entrare negli annali del Titano. È il giorno della firma dell’accordo con l’Italia. Ma cosa ne pensano gli imprenditori? Il parere di Emanuele Rossini (Cartiera Ciacci).

di Alessandro Carli

 

SAN MARINO – Il 13 giugno 2012 – data destinata a entrare negli annali del Titano – a Roma una delegazione dell’esecutivo sammarinese, capeggiata dal Segretario di Stato agli Esteri, Antonella Mularoni, ha firmato – alla Farnesina – l’accordo contro le doppie imposizioni fiscali con l’Italia.

In attesa di capire cosa accadrà da domani in poi, abbiamo voluto raccogliere le parole di alcuni imprenditori locali per capire come stanno vivendo l’atteso incontro di Roma, e che traiettorie si potranno aprire sul cielo del Titano.

E’ chiaro: la firma non risolverà in toto i problemi, però rappresenta senza ombra di dubbio un segnale di distensione tra i due Paesi.

La voce degli imprenditori si alza in coro. Ed è un coro intonato: per tutti è un passaggio fondamentale per il futuro delle imprese del territorio. In attesa della seconda, grande sfida: quella dell’uscita dalla black list del Ministero dell’Economia e delle Finanze.  


Emanuele Rossini

“Certamente la firma rappresenta un passaggio importante – afferma Emanuele Rossini (Cartiera Ciacci) – che può ridare fiducia sia alle imprese del territorio che agli investitori esteri. Naturalmente dovrà trascorrere un po’ di tempo prima che la Repubblica di San Marino potrà uscire dalla black list italiana. Indicativamente, ci vorrà qualche mese prima che Roma ratifichi l’accordo: verranno sicuramente predisposti alcuni decreti attuativi. Io credo che il passaggio dipenderà anche dalle capacità che ha il Titano di dare le risposte che chiedono le autorità italiane. Questa firma è una risposta anche politica, ma è una risposta soprattutto per le imprese della Repubblica”.

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