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San Marino, in Consiglio Grande e Generale Odg sulla riforma tributaria

da Redazione

SAN MARINO – La seduta di giugno del Consiglio grande e generale si è aperta martedì con il riferimento del segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, sull’attività dell’Ufficio centrale di collegamento (Clo) e dell’Ufficio di controllo e vigilanza sulle attività economiche. Sono seguiti gli interventi di consiglieri e segretari di Stato. L’Unione per la Repubblica ha presentato un ordine del giorno per una moratoria sui mutui per la prima casa. Il capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza, a nome della maggioranza, uno sulla riforma tributaria.

Di seguito un riassunto del comma.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Con grande piacere illustro la relazione del Clo e dell’Ufficio di controllo delle attività economiche, anche se con due anni di ritardo per la complessità e la mole del loro lavoro. I due organismi hanno un ruolo centrale nel controllo e monitoraggio sulle attività economiche del nostro Paese, oltre che di collaborazione con le analoghe istituzioni italiane. Fondamentale è stato il loro apporto nel recupero di credibilità con l’Italia. L’Ufficio di controllo e vigilanza sulle attività economiche è stato istituito con la Legge 18 giugno 2008 n.95. La principale funzione è la vigilanza, il controllo e il monitoraggio sulle attività economiche per prevenire e contrastare le frodi fiscali, i comportamenti analoghi, le truffe e le distorsioni in materia d’interscambio. L’ufficio ha puntualmente e tempestivamente svolto l’attività informativa circa l’esito delle indagini e dei controlli effettuati, segnalando prontamente le anomalie riscontrate al congresso di Stato. Sulla base delle segnalazioni, l’esecutivo ha adottato provvedimenti di revoca della licenza d’esercizio. La presente relazione comprende l’attività svolta dal 2 aprile 2009 a tutto il 2011. Nel primo periodo il lavoro è stata incentrato sulla struttura e organizzazione dell’ufficio e sull’acquisizione di strumenti per la sua funzionalità. E’ stata attivata, fin dall’apertura, una collaborazione con altri uffici, collaborazione volta a ottenere, in una prima fase, l’acquisizione in consultazione di banche dati essenziali e pertinenti. L’ufficio si è altresì dotato di strumenti informatici per acquisire informazioni su operatori economici italiani. E’ stato ritenuto di maggior importanza, dato anche il momento storico e i rapporti con la vicina Italia, intraprendere l’attività di monitoraggio l’interscambio di beni svolto da operatori sammarinesi con la vicina Italia. All’interno dell’interscambio di beni con l’Italia, dovendo operare ulteriori scelte, è stato valutato prioritario concentrare l’attenzione al settore dell’elettronica, telefonia, tv e prodotti informatici, settore notoriamente considerato a rischio anche per i volumi movimentati e per l’elevato numero di operatori. Conclusa questa prima fase di attività, svolta nell’anno 2009 e in parte nel 2010, l’ufficio ha proseguito nel monitoraggio nel settore degli elettrici, dell’elettronica e dell’informatica anche con riferimento alle nuove attività che nel tempo si sono costituite ed anche con riferimento alle vendite all’estero incrementate in tale settore nell’arco dell’anno 2010. In particolare sono stati attivati controlli su operatori nel settore tessile e dell’abbigliamento, nel settore alimentare e generi di privativa, nel settore dell’energia alternativa. A partire dall’anno 2011, in considerazione di segnalazioni e notizie nell’ambito della collaborazione amministrativa e di articoli sulle fonti aperte, è stata posta l’attenzione su attività di vendita e noleggio di autovetture e autoveicoli.

I numeri che sintetizzano l’attività: i controlli sugli operatori economici sono stati 166 nel 2009, 193 nel 2010 infine, 262 nel 2011. Da tali controlli e verifiche, sono scaturiti i seguenti riferimenti al congresso di Stato: quattro relazioni nel 2009, 23 nel 2010, 17 nel 2011. A seguito di queste relazioni, il congresso di Stato nel 2009 ha revocato 2 licenze, nel 2010 le revoche sono state 28, cui si aggiungono 2 licenze sospese, infine nel 2011 le revoche sono state 18. Si evidenzia inoltre che a seguito di richiesta di acquisizione di documentazioni o informazioni, numerose attività economiche si sono poste in liquidazione volontariamente.

L’Ufficio centrale di collegamento, istituito con la legge 18 giugno 2008 n. 95, “Riorganizzazione dei servizi di vigilanza sulle attività economiche”, é operativo dal 2 aprile 2009. Con il decreto legge, 24 febbraio 2011 n. 36, “Misure urgenti di adeguamento agli standard internazionali in

materia di trasparenza e scambio di informazioni”, è stato designato quale autorità competente per implementare e dare seguito alla collaborazione amministrativa e lo scambio di informazioni in materia fiscale, conformemente agli accordi internazionali in vigore fra la Repubblica di San Marino e gli altri Stati e giurisdizioni. La complessità dei compiti e delle problematiche legate al varo del nuovo Ufficio, rapportata alle limitate risorse umane a disposizione, non ha reso possibile la presentazione della relazione nei termini previsti; si è ritenuto pertanto di accorpare in questa prima relazione l’operato degli anni 2009, 2010 e 2011.

Dal 2 aprile al 31 dicembre 2009, il Clo ha ricevuto da parte di autorità estere 43 richieste di collaborazione amministrativa/scambio di informazioni. Nel 2010, le richieste da parte di autorità estera sono state 69, salite a 79 l’anno successivo. In totale, dal 2 aprile 2009 al 31 dicembre 2011, l’Ufficio centrale di collegamento ha ricevuto 191 richieste di collaborazione amministrativa e scambio di informazione da parte di autorità estere per un totale di 553 rapporti di interscambio. Viceversa, dal 2 aprile 2009 al 31 dicembre 2011 sono state inoltrate alle autorità estere 63 richieste di collaborazione, 10 nel 2009, 38 nel 2010, 15 nel 2011, per un totale di 342 rapporti di interscambio. Infine nel 2011, oltre alla già consolidata attività di interscambio informativo con la Repubblica d’Italia, sono state ricevute tre richieste di scambio di informazioni riguardante un

accordo basato sul modello Ocse tra la Repubblica di San Marino e altro Paese alle quali è stato dato riscontro nei termini di rito”.

Stefano Macina, Psd: “Ritengo il ruolo del Clo importante e quindi è opportuno che la relazione della sua attività venga riportata in Consiglio grande e generale attraverso l’inserimento di un apposito comma, in modo da discuterla in maniera approfondita. La mia seconda comunicazione riguarda l’annuncio dello sciopero generale, connesso alla riforma tributaria e agli interventi venuti fuori a tarda notte in commissione Finanze sul diverso trattamento del reddito. Rispetto anche all’iter avuto dalla legge, di confronto di tutte le parti sociali e politiche, credo sia più che opportuno fare in modo da parte del governo e del Consiglio grande e generale di riportare le parti attorno al tavolo per vedere di trovare soluzioni più condivise, lo scontro sociale non è opportuno. Aspetto una risposta anche prima di venerdì”.

Claudio Felici, Psd: “Rispetto ai contrasti provocati tra le diverse categorie di lavoratori, sta alla politica trovare una situazione di sintesi. Con lo sciopero generale alle porte, il Consiglio grande e generale può riprendere in mano la riforma tributaria, sui contrasti che il governo non è stato in grado di risolvere. Un confronto, anche all’interno del Consiglio, prima dello sciopero generale, é possibile per trovare, anche se su versanti distanti, una condivisione. Diamo un messaggio in quest’Aula del fatto che la politica vuole ragionare. Crediamo si debba trovare in queste ore, negli spazi che il dibattito consente, il filo del dialogo.

Un’altra questione su cui volevo porre l’accento è che nell’ultima seduta consiliare è stata approvata la trasformazione dell’ente postale. Abbiamo avuto dal segretario di Stato Mussoni la garanzia che l’aspetto finanziario ci sarà solo in una seconda fase dell’attività dell’ente. Invece ci sono stati, negli ultimi giorni, incontri oltre confine per il suo delineamento, sotto il profilo finanziario.

Infine, poche ore fa il referendum in favore dell’adesione all’Unione europea ha raggiunto il numero di firme necessario per richiederne l’ammissibilità al Collegio garante. Su questo tema abbiamo costruito una battaglia permanente, vogliamo sia data la possibilità ai sammarinesi di esprimere le proprie idee liberamente e serenamente con lo strumento del referendum sulla scelta strategica di adesione”.

Romeo Morri, segretario di Stato per la Cultura: “Il 10 settembre scorso abbiamo organizzato con tutti gli ordini di scuola il convegno ‘Il sistema formativo a San Marino: la sfida dell’inclusione e dell’eccellenza’. Oggi abbiamo presentato gli atti e domani li metteremo a disposizione di tutti i membri del Consiglio, del congresso di Stato, delle parti sociali ed economiche, e del personale docente. L’obiettivo è che tutte le forze politiche aprano sulla scuola un dibattito in commissione per condividere le linee di sviluppo con tutti i direttori e i presidi. Vogliamo infatti mantenere la scuola, in ogni ordine, a un livello di eccellenza”.

Gabriele Gatti, Pdcs: “Desidero testimoniare un disagio che la politica non può non avvertire. La crisi nel nostro Paese va ben oltre quella generale. Negli ultimi anni San Marino ha subito, tra scudo fiscale, black list e aggressioni quotidiane, fenomeni che hanno portato il Paese in una situazione drammatica. E con l’euforia certo non se ne esce. Serve un progetto economico, ma non ce l’abbiamo. Non sappiamo dove andare e la miseria si moltiplica. Si parla di tavoli di confronto, ma la gente rischia di prenderci per dei falegnami se non diamo soluzioni alla crisi. L’incertezza è il peggio, ma intanto c’è chi pensa alle elezioni e alla campagna elettorale, mentre nel Paese c’è paura per il futuro. Prima il consigliere Felici parlava di Ue, ma la cosa peggiore è la mancanza di un obiettivo in chi gestisce il Paese.

La trasparenza è un concetto assodato, ma non basta, dobbiamo sapere come fare quadrare i conti dello Stato. Prima che uscisse che il ministro Tremonti aveva chiesto la mia testa, valutavamo settimanalmente la liquidità. Ora sembra quasi che non ci siano problemi. Invece parliamo senza conoscere la situazione del Paese e non è da persone oneste e serie, perché le aziende sono in estrema difficoltà. E’ inutile fare differenze tra lavoratori e imprese, il futuro di San Marino non può essere solo nella Pa, l’economia privata è necessaria.

Sul sistema bancario non sappiamo se vogliamo nazionalizzare o meno, c’è molta confusione. Ma non ho mai visto una situazione così grave, mi sento a disagio. Sulla riforma tributaria ho delle valutazioni molto diverse da chi la difende, ma va comunque inserita in un progetto di sviluppo. Da segretario di Stato ci stavo lavorando, puntando a dare sviluppo all’economia. Dobbiamo sapere che futuro dare al Paese, invece siamo senza un quadro della situazione economica, la politica è in paralisi, con numeri scarsi. Durante la campagna elettorale, che si faccia a novembre, a ottobre o a marzo, voglio vedere chi andrà in giro a chiedere voti in un Paese disastrato che dà gravi responsabilità alla politica. Se siamo convinti che stiamo dando il massimo rispetto questa posizione, ma diciamolo. Se invece si può fare di più occorre un progetto.

Sempre da segretario di Stato misi a punto una relazione sullo sviluppo del sistema bancario. Ora non ci sono più leve per attirare investimenti, dobbiamo trovarne altre. Che sono gli accordi con l’Italia e con altri Paesi. Ma Banca d’Italia dice che non ha intenzione di stringere un accordo con Bcsm, per cui quale può essere il futuro? Una o due banche con interventi dello Stato di fronte alle difficoltà? Non è la strada ottimale: intervenire è giusto se c’è un progetto. Quindi serve un accordo con Bankitalia, e poi con la Svizzera, Malta e Lussemburgo. Ma anche prestiti internazionali.

Non possiamo vivere alla giornata discutendo di coalizioni. Tutto il Paese deve vedere una classe politica che ha un obiettivo. Ora siamo già nel baratro per cui occorre lavorare ed essere politicamente onesti. Serve un quadro della situazione. Invece prima facciamo interventi e poi ce li rimangiamo, come per la crisi immobiliare. Diciamo di non volere intervenire per le crisi delle banche e poi lo facciamo. Se il governo è in grado di governare lo deve dimostrare nei fatti, perché le riforme non servono se le aziende se ne vanno, e le entrate che venivano dalle banche non si compensano con i tagli.

Dopo le mie dimissioni ci sono voluti oltre due anni per la firma, ma ricordiamoci che non arriva nessuno ad aiutarci se non lo chiediamo e se non ce lo meritiamo”.

Paride Andreoli, Psrs: “Tra le tante preoccupazioni, vorrei invitare il governo e in particolare il segretario di Stato per il Lavoro a dare seguito all’odg presentato dal Psrs e condiviso da tutte le forze presenti in Aula, considerando che il termine per il progetto concreto è luglio 2012. Sono trascorse non meno di 3 settimane dall’approvazione, invito a un dibattito e a un confronto fuori dall’Aula per raggiungere l’obiettivo, ogni giorno ci sono aziende che chiudono e la disoccupazione aumenta”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Volevo dare lettura di un odg che l’Upr ha intenzione di presentare.

Riguarda una dinamica sociale sempre più frequente nella nostra comunità. Sempre più emerge la tendenza per i concittadini disoccupati ad avanzare richieste di sospensione del pagamento delle rate legate al mutuo prima casa erogato dallo stato. Sarebbe il caso che una sessione consiliare prima della pausa estiva sia dedicata al cambiamento sociale di cui moltissimi parlano all’interno del paese. Chiediamo che il governo si muova per avviare un percorso con gli istituti di credito per una moratoria per dare risposta ai tantissimi casi che sono emersi nelle ultime settimane. Sarebbe opportuno che questo odg fosse un punto di partenza.

‘La crescente disoccupazione, unita alla recessione economica in atto, sta creando forti disagi alla nostra comunità.

In particolar modo sono sempre più numerosi i casi di concittadini che, a causa della crescente disoccupazione, non riescono a pagare regolarmente le rate del mutuo prima casa erogato dello Stato e si rivolgono alla commissione per la gestione dell’edilizia sovvenzionata chiedendo la sospensione del pagamento delle rate.

A fronte di tutto questo si chiede che il Congresso di Stato si impegni a concordare con gli istituti di credito – entro il 31 luglio 2012 – un percorso finalizzato alla definizione di una moratoria sui mutui per la prima casa'”.

Roberto Giorgetti, Ap: “Faccio alcune considerazioni sulle politiche sociali. Sono stati predisposti degli strumenti per tutelare in maniera particolare chi perdeva il lavoro, e proprio in occasione dell’ultimo Consiglio c’è stato un incontro molto interessante con chi si trova in questa situazione e si sono poi focalizzati degli interventi che invitavano il segretario di Stato Mussoni a predisporre degli interventi. Dall’istituzione di un fondo di garanzia, all’idea di intervenire sulla rateizzazione delle utenze. Alla luce delle risorse limitate di cui lo Stato dispone è opportuno limitare questi interventi badando a chi effettivamente ne ha bisogno”.

Paolo Crescentini, Psrs: “La materia degli accordi mi induce a una riflessione volto a uno che ancora non si vede. Quello in materia radiotelevisiva tra Repubblica di San Marino e Repubblica italiana. L’accordo del 2008, che il governo ha sempre giudicato negativo, tra circa sei mesi scadrà e ad oggi non sappiamo se il governo stia lavorando o meno per rivederlo. Ogni anno è finito nel cosiddetto ‘milleproproghe’. Ad oggi non sappiamo ancora che strada verrà presa. Ci si appresterà a vivere il 2013 senza un accordo, noi non vorremmo questo. Tra l’altro abbiamo nominato un nuovo cda, però ad oggi mi risulta inoperoso”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato al Lavoro: “L’approfondimento delle politiche sociali e sulle fasce in estrema difficoltà per la crisi che stiamo vivendo è un lavoro che è in itinere e per cui entro il mese di luglio faremo degli incontri con le forze politiche per discutere della situazione. La disponibilità è mia personale oltre che del governo. Colgo l’occasione per incentivare delle proposte da parte dei consiglieri, oggi ne ho sentite di interessanti. Siamo impegnati su questi fronti.

Nicola Selva, Upr: “L’Unione per la Repubblica aveva già presentato un ordine del giorno per approfondire la problematica del caro-carburante per trovare delle soluzioni. Intendiamo nel prossimo futuro, se non c’è intendimento del governo in questa direzione, di fare noi delle proposte. Abbiamo visto che in Italia i carburanti iniziano a costare meno che a San Marino, è iniziata la promozione Eni del fine settimana con tanto di automobilisti in fila. Com’è possibile che in Italia il

carburante costi meno che a San Marino? Credo ci sia stata troppa superficialità nel valutare il nostro ordine del giorno. E’ arrivato il momento di aggiornare l’articolo 4 dell’accordo aggiuntivo tra Italia e San Marino in materia economica e finanziaria in cui si obbliga di acquistare carburanti e non venderli a prezzi inferiori all’Italia. Ci faremo promotori di una stesura di modifica, in rispetto della normativa comunitaria sui prodotti energetici”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Rispondo al consigliere Crescentini. Non siamo fermi, ma in attesa di risposte da parte della Rai. L’accordo c’è, anche se non lo apprezziamo molto. La Rai è in una fase di transizione ma ha dato la disponibilità a darci risposte entro l’estate. Auspichiamo che vogliano mantenere la collaborazione ma anche che la loro presenza sia più convinta. Siamo al lavoro per essere un valore aggiunto per la Rai.

Per il nuovo cda è stata fissata un’assemblea il 20 luglio, comunque quello vecchio è al lavoro. La situazione viene tenuta sotto controllo perché i dati non soddisfano, né per l’ascolto, né per gli investimenti. Servirebbe una convenzione triennale con la Rai. Quella attuale non prevede neanche un euro, quella vecchia 6 miliardi di lire. Ci auguriamo che l’Italia sciolga a breve il nodo.

Come governo siamo al lavoro anche su un progetto di legge sulle telecomunicazioni, che mi auguro sia portato in prima lettura a luglio”.

Claudio Podeschi, segretario di Stato per la Sanità: “Il protocollo d’intesa sulla sanità è molto importante sotto l’aspetto politico e tecnico. Il percorso è stato lungo. Il nostro settore ha risentito di poca credibilità e qualche episodio ha contribuito a un clima di tensione. Piano piano siamo però riusciti a ristabilire serenità e credibilità.

Abbiamo instaurato una serie di rapporti non solo con il ministero italiano, ma con tutti i direttori generali e dipartimentali, per una collaborazione fattiva e uno scambio di informazioni e dati. La fiducia è di nuovo aumentata e sono stati definiti una serie di punti riassunti nel memorandum che danno prospettive importanti al Paese. Possiamo donare sangue e organi fuori territorio, sviluppare la ricerca attraverso progetti condivisi con l’Italia e attingere così a fondi europei. Purtroppo c’è ancora troppo burocrazia, dobbiamo eliminarla.

Siamo inseriti in tutte le reti di eccellenza della sanità italiana e possiamo accogliere utenze nei nostri reparti, non più solo per le urgenze. Importante è anche la possibilità di sviluppare formazione di qualità e vedere riconosciuti i nostri corsi di accreditamento. Ci sarà inoltre un collegamento più diretto con l’Oms, un progetto che sta a cuore anche all’Italia. Insomma abbiamo preso la strada giusta e dobbiamo rafforzarla”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Fino a qualche mese fa si pensava che questa seduta non ci sarebbe mai stata. Ora il quadro internazionale è più chiaro e con l’Italia sono stati firmati molti accordi settoriali. Questa legislatura è nata con un sistema economico completamente diverso da quello con cui finirà. Il Paese, oltre ai rapporti internazionali, aveva bisogno di riforme per riposizionare il sistema economico e i conti pubblici. E la riforma tributaria è sicuramente tra le più importanti. Il confronto c’è stato e il sindacato ne chiede ancora. Per questo abbiamo deciso di farla slittare a luglio. Alcuni dubbi sull’efficacia ci sono per cui è giusto prendersi qualche settimana per intervenire poi con delle modifiche in sede di attuazione.

Per questo presento a nome della maggioranza un ordine del giorno aperto che possa stemperare una tensione non utile al Paese da mettere in votazione durante i lavori consiliari e non alla fine

‘La generale condivisione (..) sulla necessità (…) della riforma tributaria in grado di (…) garantire una maggiore efficienza del prelievo (…)

L’esigenza di preservare e ottimizzare l’equità fiscale (…)

(…)

Impegna il governo (…) ad avviare celermente gli adeguamenti organizzativi e strumentali in capo all’Ufficio tributario affinché il nuovo sistema di controllo e verifica delle dichiarazioni sia pienamente operativo in tempo utile per l’esame delle dichiarazioni 2013 e nel contempo sia effettuato un concreto progetto di riqualificazione, formazione e rafforzamento dell’organico dell’Ufficio al fine di una efficiente implementazione delle nuove attività demandate allo stesso dal progetto di riforma tributaria e altre iniziative per addivenire a soluzioni equilibrate che diano garanzia di raggiungere gli obiettivi di trasparenza ed equità fiscale'”.

Federico Pedini Amati, Psrs: “Il problema che tutti hanno sollevato è la mancanza di un progetto di sviluppo economico. Su questo ci si sarebbe dovuti confrontare molto di più negli ultimi anni. Un progetto economico è indispensabile. Non si può pensare di lanciare sul tavolo una risoluzione del momento, come un albergo a sette stelle, l’apertura delle residenze a tutti, non è questo il modo. Arrivati a questo punto della legislatura, le mille insidie e differenze dei vari partiti del Patto, i mille dissapori mi fanno pensare che da oggi a fine legislatura non si possa produrre un progetto di rilancio del Paese. Ecco perché noi parliamo di elezioni.

Anche la riforma tributaria, che sta vivendo un iter difficoltoso, è difficile farla passare quando manca un progetto economico. C’è poi una commissione di inchiesta sulla corruzione dei politici, mi auguro non si tenga più il coperchio chiuso. Non ce lo possiamo più permettere, chiunque qui

dentro e fuori ha commesso dei reati, deve pagare. Siamo politici, non giudici, non sta a noi indagare, ma chi ha la competenza e il ruolo deve andare fino in fondo, chiunque siano i possibili personaggi inquisiti, non vedo perché ci deve essere una casta che tiene chiuso il coperchio e che per un motivo o un altro non emerga mai niente. Qui deve emergere la verità”.

 

La seduta di giugno del Consiglio grande e generale si è aperta martedì con il riferimento del segretario di Stato per l’Industria, Marco Arzilli, sull’attività dell’Ufficio centrale di collegamento (Clo) e dell’Ufficio di controllo e vigilanza sulle attività economiche.  Sono seguiti gli interventi di consiglieri e segretari di Stato. L’Unione per la Repubblica ha presentato un ordine del giorno per una moratoria sui mutui per la prima casa. Il capogruppo del Pdcs, Luigi Mazza, a nome della maggioranza, uno sulla riforma tributaria.

 

Di seguito un riassunto del comma.

Marco Arzilli, segretario di Stato per l’Industria: “Con grande piacere illustro la relazione del Clo e dell’Ufficio di controllo delle attività economiche, anche se con due anni di ritardo per la complessità e la mole del loro lavoro. I due organismi hanno un ruolo centrale nel controllo e
monitoraggio sulle attività economiche del nostro Paese, oltre che di collaborazione con le analoghe istituzioni italiane. Fondamentale è stato il loro apporto nel recupero di credibilità con l’Italia. L’Ufficio di controllo e vigilanza sulle attività economiche è stato istituito con la Legge 18 giugno 2008 n.95. La principale funzione è la vigilanza, il controllo e il monitoraggio sulle attività economiche per prevenire e contrastare le frodi fiscali, i comportamenti analoghi, le truffe e le distorsioni in materia d’interscambio. L’ufficio ha puntualmente e tempestivamente svolto l’attività informativa circa l’esito delle indagini e dei controlli effettuati, segnalando prontamente le anomalie riscontrate al congresso di Stato. Sulla base delle segnalazioni, l’esecutivo ha adottato provvedimenti di revoca della licenza d’esercizio. La presente relazione comprende l’attività svolta dal 2 aprile 2009 a tutto il 2011. Nel primo periodo il lavoro è stata incentrato sulla struttura e organizzazione dell’ufficio e sull’acquisizione di strumenti per la sua funzionalità. E’ stata attivata, fin dall’apertura, una collaborazione con altri uffici, collaborazione volta a ottenere, in una prima fase, l’acquisizione in consultazione di banche dati essenziali e pertinenti. L’ufficio si è altresì dotato di strumenti informatici per acquisire informazioni su operatori economici italiani. E’ stato ritenuto di maggior importanza, dato anche il momento storico e i rapporti con la vicina Italia, intraprendere l’attività di monitoraggio l’interscambio di beni svolto da operatori sammarinesi con la vicina Italia. All’interno dell’interscambio di beni con l’Italia, dovendo operare ulteriori scelte, è stato valutato prioritario concentrare l’attenzione al settore dell’elettronica, telefonia, tv e prodotti informatici, settore notoriamente considerato a rischio anche per i volumi movimentati e per l’elevato numero di operatori. Conclusa questa prima fase di attività, svolta nell’anno 2009 e in parte nel 2010, l’ufficio ha proseguito nel monitoraggio nel settore degli elettrici, dell’elettronica e dell’informatica anche con riferimento alle nuove attività che nel tempo si sono costituite ed anche con riferimento alle vendite all’estero incrementate in tale settore nell’arco dell’anno 2010. In particolare sono stati attivati controlli su operatori nel settore tessile e dell’abbigliamento, nel settore alimentare e generi di privativa, nel settore dell’energia alternativa. A partire dall’anno 2011, in considerazione di segnalazioni e notizie nell’ambito della collaborazione amministrativa e di articoli sulle fonti aperte, è stata posta l’attenzione su attività di vendita e noleggio di autovetture e autoveicoli.
I numeri che sintetizzano l’attività: i controlli sugli operatori economici sono stati 166 nel 2009, 193 nel 2010 infine, 262 nel 2011. Da tali controlli e verifiche, sono scaturiti i seguenti riferimenti al congresso di Stato: quattro relazioni nel 2009, 23 nel 2010, 17 nel 2011. A seguito di queste relazioni, il congresso di Stato nel 2009 ha revocato 2 licenze, nel 2010 le revoche sono state 28, cui si aggiungono 2 licenze sospese, infine nel 2011 le revoche sono state 18. Si evidenzia inoltre che a seguito di richiesta di acquisizione di documentazioni o informazioni, numerose attività economiche si sono poste in liquidazione volontariamente.  

L’Ufficio centrale di collegamento, istituito con la legge 18 giugno 2008 n. 95, “Riorganizzazione dei servizi di vigilanza sulle attività economiche”, é operativo dal 2 aprile 2009. Con il decreto legge, 24 febbraio 2011 n. 36, “Misure urgenti di adeguamento agli standard internazionali in
materia di trasparenza e scambio di informazioni”, è stato designato quale autorità competente per implementare e dare seguito alla collaborazione amministrativa e lo scambio di informazioni in materia fiscale, conformemente agli accordi internazionali in vigore fra la Repubblica di San Marino e gli altri Stati e giurisdizioni. La complessità dei compiti e delle problematiche legate al varo del nuovo Ufficio, rapportata alle limitate risorse umane a disposizione, non ha reso possibile la presentazione della relazione nei termini previsti; si è ritenuto pertanto di accorpare in questa prima relazione l’operato degli anni 2009, 2010 e 2011.

Dal 2 aprile al 31 dicembre 2009, il Clo ha ricevuto da parte di autorità estere 43 richieste di collaborazione amministrativa/scambio di informazioni. Nel 2010, le richieste da parte di autorità estera sono state 69, salite a 79 l’anno successivo. In totale, dal 2 aprile 2009 al 31 dicembre 2011, l’Ufficio centrale di collegamento ha ricevuto 191 richieste di collaborazione amministrativa e scambio di informazione da parte di autorità estere per un totale di 553 rapporti di interscambio. Viceversa, dal 2 aprile 2009 al 31 dicembre 2011 sono state inoltrate alle autorità estere 63 richieste di collaborazione, 10 nel 2009, 38 nel 2010, 15 nel 2011, per un totale di 342 rapporti di interscambio. Infine nel 2011, oltre alla già consolidata attività di interscambio informativo con la Repubblica d’Italia, sono state ricevute tre richieste di scambio di informazioni riguardante un
accordo basato sul modello Ocse tra la Repubblica di San Marino e altro Paese alle quali è stato dato riscontro nei termini di rito
”.

Stefano Macina, Psd: Ritengo il ruolo del Clo importante e quindi è opportuno che la relazione della sua attività venga riportata in Consiglio grande e generale attraverso l’inserimento di un apposito comma, in modo da discuterla in maniera approfondita. La mia seconda comunicazione riguarda l’annuncio dello sciopero generale, connesso alla riforma tributaria e agli interventi venuti
fuori a tarda notte in commissione Finanze sul diverso trattamento del reddito. Rispetto anche all’iter avuto dalla legge, di confronto di tutte le parti sociali e politiche, credo sia più che opportuno fare in modo da parte del governo e del Consiglio grande e generale di riportare le parti attorno al tavolo per vedere di trovare soluzioni più condivise, lo scontro sociale non è opportuno. Aspetto una risposta anche prima di venerdì
”.

Claudio Felici, Psd: “Rispetto ai contrasti provocati tra le diverse categorie di lavoratori, sta alla politica trovare una situazione di sintesi. Con lo sciopero generale alle porte, il Consiglio grande e generale può riprendere in mano la riforma tributaria, sui contrasti che il governo non è stato in grado di risolvere. Un confronto, anche all’interno del Consiglio, prima dello sciopero generale, é possibile per trovare, anche se su versanti distanti, una condivisione. Diamo un messaggio in quest’Aula del fatto che la politica vuole ragionare. Crediamo si debba trovare in queste ore, negli spazi che il dibattito consente, il filo del dialogo.

Un’altra questione su cui volevo porre l’accento è che nell’ultima seduta consiliare è stata approvata la trasformazione dell’ente postale. Abbiamo avuto dal segretario di Stato Mussoni la garanzia che l’aspetto finanziario ci sarà solo in una seconda fase dell’attività dell’ente. Invece ci sono stati, negli ultimi giorni, incontri oltre confine per il suo delineamento, sotto il profilo finanziario.
Infine, poche ore fa il referendum in favore dell’adesione all’Unione europea ha raggiunto il numero di firme necessario per richiederne l’ammissibilità al Collegio garante. Su questo tema abbiamo costruito una battaglia permanente, vogliamo sia data la possibilità ai sammarinesi di esprimere le proprie idee liberamente e serenamente con lo strumento del referendum sulla scelta strategica di adesione
”.

Romeo Morri, segretario di Stato per la Cultura: “Il 10 settembre scorso abbiamo organizzato con tutti gli ordini di scuola il convegno ‘Il sistema formativo a San Marino: la sfida dell’inclusione e dell’eccellenza’. Oggi abbiamo presentato gli atti e domani li metteremo a disposizione di tutti i membri del Consiglio, del congresso di Stato, delle parti sociali ed economiche, e del personale docente. L’obiettivo è che tutte le forze politiche aprano sulla scuola un dibattito in commissione per condividere le linee di sviluppo con tutti i direttori e i presidi. Vogliamo infatti mantenere la scuola, in ogni ordine, a un livello di eccellenza”.

Gabriele Gatti, Pdcs: “Desidero testimoniare un disagio che la politica non può non avvertire. La crisi nel nostro Paese va ben oltre quella generale. Negli ultimi anni San Marino ha subito, tra scudo fiscale, black list e aggressioni quotidiane, fenomeni che hanno portato il Paese in una situazione drammatica. E con l’euforia certo non se ne esce. Serve un progetto economico, ma non ce l’abbiamo. Non sappiamo dove andare e la miseria si moltiplica. Si parla di tavoli di confronto, ma la gente rischia di prenderci per dei falegnami se non diamo soluzioni alla crisi. L’incertezza è il peggio, ma intanto c’è chi pensa alle elezioni e alla campagna elettorale, mentre nel Paese c’è paura per il futuro. Prima il consigliere Felici parlava di Ue, ma la cosa peggiore è la mancanza di un obiettivo in chi gestisce il Paese.

La trasparenza è un concetto assodato, ma non basta, dobbiamo sapere come fare quadrare i conti dello Stato. Prima che uscisse che il ministro Tremonti aveva chiesto la mia testa, valutavamo settimanalmente la liquidità. Ora sembra quasi che non ci siano problemi. Invece parliamo senza conoscere la situazione del Paese e non è da persone oneste e serie, perché le aziende sono in estrema difficoltà. E’ inutile fare differenze tra lavoratori e imprese, il futuro di San Marino non può essere solo nella Pa, l’economia privata è necessaria.

Sul sistema bancario non sappiamo se vogliamo nazionalizzare o meno, c’è molta confusione. Ma non ho mai visto una situazione così grave, mi sento a disagio. Sulla riforma tributaria ho delle valutazioni molto diverse da chi la difende, ma va comunque inserita in un progetto di sviluppo. Da segretario di Stato ci stavo lavorando, puntando a dare sviluppo all’economia. Dobbiamo sapere che futuro dare al Paese, invece siamo senza un quadro della situazione economica, la politica è in paralisi, con numeri scarsi. Durante la campagna elettorale, che si faccia a novembre, a ottobre o a marzo, voglio vedere chi andrà in giro a chiedere voti in un Paese disastrato che dà gravi responsabilità alla politica. Se siamo convinti che stiamo dando il massimo rispetto questa posizione, ma diciamolo. Se invece si può fare di più occorre un progetto.

Sempre da segretario di Stato misi a punto una relazione sullo sviluppo del sistema bancario. Ora non ci sono più leve per attirare investimenti, dobbiamo trovarne altre. Che sono gli accordi con l’Italia e con altri Paesi. Ma Banca d’Italia dice che non ha intenzione di stringere un accordo con Bcsm, per cui quale può essere il futuro? Una o due banche con interventi dello Stato di fronte alle difficoltà? Non è la strada ottimale: intervenire è giusto se c’è un progetto. Quindi serve un accordo con Bankitalia, e poi con la Svizzera, Malta e Lussemburgo. Ma anche prestiti internazionali.

Non possiamo vivere alla giornata discutendo di coalizioni. Tutto il Paese deve vedere una classe politica che ha un obiettivo. Ora siamo già nel baratro per cui occorre lavorare ed essere politicamente onesti. Serve un quadro della situazione. Invece prima facciamo interventi e poi ce li rimangiamo, come per la crisi immobiliare. Diciamo di non volere intervenire per le crisi delle banche e poi lo facciamo. Se il governo è in grado di governare lo deve dimostrare nei fatti, perché le riforme non servono se le aziende se ne vanno, e le entrate che venivano dalle banche non si compensano con i tagli.

Dopo le mie dimissioni ci sono voluti oltre due anni per la firma, ma ricordiamoci che non arriva nessuno ad aiutarci se non lo chiediamo e se non ce lo meritiamo”.

Paride Andreoli, Psrs: “Tra le tante preoccupazioni, vorrei invitare il governo e in particolare il segretario di Stato per il Lavoro a dare seguito all’odg presentato dal Psrs e condiviso da tutte le forze presenti in Aula, considerando che il termine per il progetto concreto è luglio 2012. Sono trascorse non meno di 3 settimane dall’approvazione, invito a un dibattito e a un confronto fuori dall’Aula per raggiungere l’obiettivo, ogni giorno ci sono aziende che chiudono e la disoccupazione aumenta”.
Giovanni Lonfernini, Upr: “Volevo dare lettura di un odg che l’Upr ha intenzione di presentare.
Riguarda una dinamica sociale sempre più frequente nella nostra comunità. Sempre più emerge la tendenza per i concittadini disoccupati ad avanzare richieste di sospensione del pagamento delle rate legate al mutuo prima casa erogato dallo stato. Sarebbe il caso che una sessione consiliare prima della pausa estiva sia dedicata al cambiamento sociale di cui moltissimi parlano all’interno del paese. Chiediamo che il governo si muova per avviare un percorso con gli istituti di credito per una moratoria per dare risposta ai tantissimi casi che sono emersi nelle ultime settimane. Sarebbe opportuno che questo odg fosse un punto di partenza.

‘La crescente disoccupazione, unita alla recessione economica in atto, sta creando forti disagi alla nostra comunità.
In particolar modo sono sempre più numerosi i casi di concittadini che, a causa della crescente disoccupazione, non riescono a pagare regolarmente le rate del mutuo prima casa erogato dello Stato e si rivolgono alla commissione per la gestione dell’edilizia sovvenzionata chiedendo la sospensione del pagamento delle rate.
A fronte di tutto questo si chiede che il Congresso di Stato si impegni a concordare con gli istituti di credito – entro il 31 luglio 2012 – un percorso finalizzato alla definizione di una moratoria sui mutui per la prima casa’”.
Roberto Giorgetti, Ap: “Faccio alcune considerazioni sulle politiche sociali. Sono stati predisposti degli strumenti per tutelare in maniera particolare chi perdeva il lavoro, e proprio in occasione dell’ultimo Consiglio c’è stato un incontro molto interessante con chi si trova in questa situazione e si sono poi focalizzati degli interventi che invitavano il segretario di Stato Mussoni a predisporre degli interventi. Dall’istituzione di un fondo di garanzia, all’idea di intervenire sulla rateizzazione delle utenze. Alla luce delle risorse limitate di cui lo Stato dispone è opportuno limitare questi interventi badando a chi effettivamente ne ha bisogno”.
Paolo Crescentini, Psrs: “La materia degli accordi mi induce a una riflessione volto a uno che
ancora non si vede. Quello in materia radiotelevisiva tra Repubblica di San Marino e Repubblica italiana. L’accordo del 2008, che il governo ha sempre giudicato negativo, tra circa sei mesi scadrà e ad oggi non sappiamo se il governo stia lavorando o meno per rivederlo. Ogni anno è finito nel cosiddetto ‘milleproproghe’. Ad oggi non sappiamo ancora che strada verrà presa. Ci si appresterà a
vivere il 2013 senza un accordo, noi non vorremmo questo.  Tra l’altro abbiamo nominato un nuovo cda, però ad oggi mi risulta inoperoso”.
Francesco Mussoni, segretario di Stato al Lavoro: “L’approfondimento delle politiche sociali e sulle fasce in estrema difficoltà per la crisi che stiamo vivendo è un lavoro che è in itinere e per cui entro il mese di luglio faremo degli incontri con le forze politiche per discutere della situazione. La disponibilità è mia personale oltre che del governo. Colgo l’occasione per incentivare delle proposte da parte dei consiglieri, oggi ne ho sentite di interessanti. Siamo impegnati su questi fronti.

Nicola Selva, Upr: “L’Unione per la Repubblica aveva già presentato un ordine del giorno per approfondire la problematica del caro-carburante per trovare delle soluzioni. Intendiamo nel prossimo futuro, se non c’è intendimento del governo in questa direzione, di fare noi delle proposte. Abbiamo visto che in Italia i carburanti iniziano a costare meno che a San Marino, è iniziata la promozione Eni del fine settimana con tanto di automobilisti in fila. Com’è possibile che in Italia il
carburante costi meno che a San Marino? Credo ci sia stata troppa superficialità nel valutare il nostro ordine del giorno. E’ arrivato il momento di aggiornare l’articolo 4 dell’accordo aggiuntivo tra
Italia e San Marino in materia economica e finanziaria in cui si obbliga di acquistare carburanti e non venderli a prezzi inferiori all’Italia. Ci faremo promotori di una stesura di modifica, in rispetto della normativa comunitaria sui prodotti energetici”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per gli Affari esteri: “Rispondo al consigliere Crescentini. Non siamo fermi, ma in attesa di risposte da parte della Rai. L’accordo c’è, anche se non lo apprezziamo molto. La Rai è in una fase di transizione ma ha dato la disponibilità a darci risposte entro l’estate. Auspichiamo che vogliano mantenere la collaborazione ma anche che la loro presenza sia più convinta. Siamo al lavoro per essere un valore aggiunto per la Rai.

Per il nuovo cda è stata fissata un’assemblea il 20 luglio, comunque quello vecchio è al lavoro. La situazione viene tenuta sotto controllo perché i dati non soddisfano, né per l’ascolto, né per gli investimenti. Servirebbe una convenzione triennale con la Rai. Quella attuale non prevede neanche un euro, quella vecchia 6 miliardi di lire. Ci auguriamo che l’Italia sciolga a breve il nodo.

Come governo siamo al lavoro anche su un progetto di legge sulle telecomunicazioni, che mi auguro sia portato in prima lettura a luglio”.

Claudio Podeschi, segretario di Stato per la Sanità: “Il protocollo d’intesa sulla sanità è molto importante sotto l’aspetto politico e tecnico. Il percorso è stato lungo. Il nostro settore ha risentito di poca credibilità e qualche episodio ha contribuito a un clima di tensione. Piano piano siamo però riusciti a ristabilire serenità e credibilità.

Abbiamo instaurato una serie di rapporti non solo con il ministero italiano, ma con tutti i direttori generali e dipartimentali, per una collaborazione fattiva e uno scambio di informazioni e dati. La fiducia è di nuovo aumentata e sono stati definiti una serie di punti riassunti nel memorandum che danno prospettive importanti al Paese. Possiamo donare sangue e organi fuori territorio, sviluppare la ricerca attraverso progetti condivisi con l’Italia e attingere così a fondi europei. Purtroppo c’è ancora troppo burocrazia, dobbiamo eliminarla.

Siamo inseriti in tutte le reti di eccellenza della sanità italiana e possiamo accogliere utenze nei nostri reparti, non più solo per le urgenze. Importante è anche la possibilità di sviluppare formazione di qualità e vedere riconosciuti i nostri corsi di accreditamento. Ci sarà inoltre un collegamento più diretto con l’Oms, un progetto che sta a cuore anche all’Italia. Insomma abbiamo preso la strada giusta e dobbiamo rafforzarla”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Fino a qualche mese fa si pensava che questa seduta non ci sarebbe mai stata. Ora il quadro internazionale è più chiaro e con l’Italia sono stati firmati molti accordi settoriali. Questa legislatura è nata con un sistema economico completamente diverso da quello con cui finirà. Il Paese, oltre ai rapporti internazionali, aveva bisogno di riforme per riposizionare il sistema economico e i conti pubblici. E la riforma tributaria è sicuramente tra le più importanti. Il confronto c’è stato e il sindacato ne chiede ancora. Per questo abbiamo deciso di farla slittare a luglio. Alcuni dubbi sull’efficacia ci sono per cui è giusto prendersi qualche settimana per intervenire poi con delle modifiche in sede di attuazione.

Per questo presento a nome della maggioranza un ordine del giorno aperto che possa stemperare una tensione non utile al Paese da mettere in votazione durante i lavori consiliari e non alla fine

‘La generale condivisione (..) sulla necessità (…) della riforma tributaria in grado di (…) garantire una maggiore efficienza del prelievo (…)

L’esigenza di preservare e ottimizzare l’equità fiscale (…)

(…)

Impegna il governo (…) ad avviare celermente gli adeguamenti organizzativi e strumentali in capo all’Ufficio tributario affinché il nuovo sistema di controllo e verifica delle dichiarazioni sia pienamente operativo in tempo utile per l’esame delle dichiarazioni 2013 e nel contempo sia effettuato un concreto progetto di riqualificazione, formazione e rafforzamento dell’organico dell’Ufficio al fine di una efficiente implementazione delle nuove attività demandate allo stesso dal progetto di riforma tributaria e altre iniziative per addivenire a soluzioni equilibrate che diano garanzia di raggiungere gli obiettivi di trasparenza ed equità fiscale’”.

Federico Pedini Amati, Psrs: “Il problema che tutti hanno sollevato è la mancanza di un progetto di sviluppo economico. Su questo ci si sarebbe dovuti confrontare molto di più negli ultimi anni. Un progetto economico è indispensabile. Non si può pensare di lanciare sul tavolo una risoluzione del momento, come un albergo a sette stelle, l’apertura delle residenze a tutti, non è questo il modo. Arrivati a questo punto della legislatura, le mille insidie e differenze dei vari partiti del Patto, i mille dissapori mi fanno pensare che da oggi a fine legislatura non si possa produrre un progetto di rilancio del Paese. Ecco perché noi parliamo di elezioni.

Anche la riforma tributaria, che sta vivendo un iter difficoltoso, è difficile farla passare quando manca un progetto economico. C’è poi una commissione di inchiesta sulla corruzione dei politici, mi auguro non si tenga più il coperchio chiuso. Non ce lo possiamo più permettere, chiunque qui
dentro e fuori ha commesso dei reati, deve pagare. Siamo politici, non giudici, non sta a noi indagare, ma chi ha la competenza e il ruolo deve andare fino in fondo, chiunque siano i possibili personaggi inquisiti, non vedo perché ci deve essere una casta che tiene chiuso il coperchio e che per un motivo o un altro non emerga mai niente. Qui deve emergere la verità
”.

 

 

 

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