Il terremoto in Emilia? Costerà all’Italia l’1% del PIL. Il dato è quantificato da Giorgio Squinzi, da poco eletto Presidente di Confindustria che ricorda anche che la Regione da sola contribuisce al totale con nove punti percentuali.
Il problema è il crollo dei capannoni ma non solo. Riguarda infatti anche l’ambito agroalimentare.
I danni del sisma secondo la Cgil Emilia-Romagna riguardano 3.500 aziende che hanno visto crollare le proprie strutture o subire danni che ne compromettono l’agibilità. Ventimila sono le persone rimaste senza lavoro: 5 mila nel campo della meccanica, 4. mila nell’alimentare, 4 mila nel biomedicale e 2 mila nella ceramica. Senza contare appunto l’agroalimientare e la green economy. Ammonta a 70 milioni di euro il danno al patrimonio del grana padano (360 mila forme danneggiate o distrutte), 15 mila per l’aceto balsamico, altra perla gastronomica della zona di Modena.
Coldiretti e Cia stimano almeno mezzo miliardo di danni per il comparto, tra macchinari distrutti, animali morti e quant’altro.